IMPEGNI

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 Mentre la figura, non troppi muscolosa,  di Eren, rimaneva a poltrire tutto il giorno davanti alla televisione, in maniera annoiata.
Cera un'altra persona, invece,  che si era svegliato con un diavolo per capello.

Levi era in piedi da troppo tempo, e aveva bisogno del suo sonno di bellezza, ma ormai aveva capito che si sarebbe dovuto accontentare di quelle quattro ore di riposo che si era concesso.
Lo scrittore, era adirato per la decisione di far entrare un altro sconosciuto in casa sua, così aveva tentato di chiamare Erwin per smuoverlo da quella decisione. Ma più andava avanti con la discussione più si arrabbiavano entrambi, e non era il caso.
-Senti Levi, ormai ho deciso così, o ti adatti o ti adatti. Fine della discussione- Disse il biondo con voce piatta, dall'altra parte del telefono. Ma levi non si dava per vinto -Questo ,peró, non vuoldire che tu mi debba mettere un'altro moccioso moccioso che mi lecchi il culo, solo perché sono famoso. Quindi non lo voglio in casa. - Sibila
-Sincermante non credo sarà così, mi sa più che queato ragazzo ti darà del filo da torcere- Ridacchia diertito Erwin,  ricordandosi la reazione del giovane quando gli ha presentato Levi.
-Ne dubito, sembra più un moccioso svampito che non sa da che parti girarsi-
-Dici così solo perché Eren non ha mai letto i tuoi libri, e non sapeva neanche della tua esistenza. E comunque potrebbe essere molto più sveglio di te-
Levi senza dire più una parola, attaccó il telefono arrabbiato per l'affermazione, sapendo che molto probabilmente l'amico si sta rotolando dalle risate. Con uno sbuffo riprende il telefono che squillava.

Levi's Pov

Dopo varie telefonate, di persone assillanti che mi hanno portato ad un esaurimento di prina mattina, decisi di farmi un pisolino. Ma appena chiusi gli occhi qualcino bussó alla porta della mia camera.
-Signor Ackerman, le devo ricordare che fra venti minuti ha un'intervista- Riecheggia la voce della donna, per la stanza, che avevo assunto per tenere un minimo di ordini in questa casa, fin troppo grande per una persona.
-Grazie Annie , potresti mettere su il solito caffé mentre mi faccio la doccia, per favore-  Borbottai stancamente, la donna non rispose, ma sentii i passi allontanarsi.
" Purtroppo la dovró licenziare, quando artiverà quel mocciso. Non voglio che qualcuno venga a sapere di questo cosa"  Pensai tristemente, mentre entravo nel box, dopo tutto lei si dava così tanto da fare per mantenere  i suoi figli, e io l'avrei lasciata senza lavoro.
"Sono pieno di soldi di cui non me ne faccio niente, mi prenderó cura di lei e della sua famiglia" 
Il getto d'acqua gelata mi fece scivolare via ogni tipo di preoccupaziobe e mi sentii più rilassato. Dopo dieci minuti ero pronto e stavo bevendo l'ottimo caffé di Annie.
-Signor Ackerman, sta bene? - Mi chiese la donna dagli occhi azzurri, preoccupata. -Sì Annie...- Rispondo cercando di rimettere la mia solita "maschera" di impassibilità e freddezza, ma con lei non sembra aver funzionato, infatti mi lancia uno sguardo materno e comprensivo e lì mi ritrovo ,nuovamente, con un masso sulle spalle.

Tossisco un poco, mentre sposto lo sguado dai suoi occhi -Ecco...si...da dopo domani non avró bisogno di te...- Dico in un sussurro. Ma quando ritorno a guardarla, noto un velo di tristezza e preoccupazione; dopo quanche minuto di silenzio ripresi a parlare -Annie, non ti preoccupra io continueró a pagarti anche se non verrai più da me...- Ma venni interrotto -Levi, tesoro...- prese una pausa accorgendosi di come mi aveva chiamato, ma io gli sorrise non mi dispiaceva affatto quella infprmalità -...Io me la caveró trenquillo- Mi sorrise tristemente, scossi la testa
-no, io mi sento in dovere di farlo. Cosa pensi che non sappia che quando finisci da me vai a fare altri lavori part-time Per rouscire a mantenere i tuoi figli?!  - Sussultó appena dissi quelle parole, così feci una cosa che non ho mai fatto. L'abbracciai.
-Sai, mi stavo chiedendo una cosa- Lei mi guardò incuriosita -Cosa?-
-Hai mai portato i tuoi figli al mare?- Le sue guance si tinsero di un leggero rossore -Ecco..insomma...non  me lo posso permettere-  Biascisa imbarazzata
-vuoldire che la casa che ho al mare finalmente verrà inaugurata, ma ne parliamo dopo, ora devo andare a fare quella schifo di intervista- Dico sorridendo e andando dove l'autista mi aspettava. Per la prima volta dopo tempo mi sembrava di aver fatto la cosa giusta.

Dopo due ore di intervite e illustrazioni con giornalisti e fan che volevano sapere qualcosa di più sul prossimo libro che avrei scritto, sinceramente non avevo ancora neanche una bozza o spunto, proprio niente ma questo nessuno lo sa. Ridacchiaia fra me e me "Se Erwin venisse a saperlo mi scorticherebbe vivo" pensai ancora più divertito.
Mi stavo dirigendo a un ristorante, dove avrei pranzato con una ragazza di cui non ricordavo il nome.
Il telefono squilla e vedo che é Erwin

-Cosa vuoi? - Risponde seccato ricordandosi le affermazioni del mattino
-Ciao anche a te principessa...- Bornotta -Comunque, vai al ristorante che mia ha già chiamato Hanji e dice che sei in ritardo-
Sbuffo irritato - Ho due cose da dirti: uno non mi choamare mai più principessa.
Due  sono in ritardo a causa delle interviste quindi non é colpa mia-
-ohh...bene allora l'avverto. Fai il bravo mia dolce principessa- Mi saluta con uno scoccare di un bacio mentre a me si forma una smorfia disgustato.

Entro nel ristorante e un camerire mi guida fino al tavolo a me riservato, che era occupato appunto da una ragazza, Angy. Ragazza dai capelli non troppo lungi ma neache troppo corti, raccolti in una coda disordinata con qualche ciuffo messo male. Occhi di un marrone chiaro, occhiali leggermente storti sul naso, ha su un filo di trucco che gli rende il viso ancora più delicaro. Veste conodo ma elegante.

-Levi Ackerman che piacere conoscerla- Mi porge la mano e mi fa un enorme sorriso -Il piavere é tutto mio - Rispondo senza interesse.
-Ordiniamo qualcosa?!- Annuisco e ordiniamo.
Mentre aspettiamo lei mi dice che lei sarà quella che passerà a ritirare i miei libri finiti nei giorni di scadenza, io mi lomitai ad annuire mentre continuava a parlare non so neanche io di cosa. "DIO SANTO ORA LA UCCIDO QUESTA" urlai mentalmente, era ormai più di un'pra che parlava e non la finiva più. Pagai il conto -Bene signoriana Angy, ormai si é fatto tardi e io ho molte cose da fare- Lei guarda l'ora -Accidenti se vola il tempo, ciao Levi devi scappare- Se ne va via correndo e io rimango li basito. Mi ripresi e amdai a fare altre commissioni prima di tornare a casa ,dove trovai il biglietto di Annie che dice che era andata a fare la spesa.
Sospirai buttandomi sul divano addormentandomi poco dopo.

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HEY HEY HEY   GUYS

FINALMENTE CI SONO RIUSCITA SIIIII
OKAY  ho avuto un po' di difficoltà fra la mancanza di internet, il mare  e le idee su come andare avanti

Spero vi piaccia

Fatemi sapere come vi sembra

Al prossimo capitolo
Qui la vostra Furetta95\(☆o☆)/

P.S. scusate per gli errori

Ho imparato a conoscerti  {Ereri}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora