Drunk

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Holland torna a casa venti minuti dopo la discussione tra Liam e Olivia, ancora chiusa in camera davanti allo specchio a cercare ogni singolo dettaglio che la rende diversa dalla perfezione -secondo lei- della sua migliore amica.

"Ciao tesoro, scusa per il ritardo"entra in salotto baciandogli una guancia, non notando il suo umore e il suo viso contorto in una smorfia quasi di dolore a causa dei troppi pensieri.

Sa di averle detto che non voleva più inseguirla, ma dopo che è arrivato a quella conclusione, non può far finta di niente.

"Hai visto Olivia per caso? Non ho sue notizie dall'ora di pranzo"

"È in camera sua, penso stia studiando"mente dopo aver schiarito la voce.

"Vado a farmi una doccia e torno"lui annuisce, completamente disinteressato alle sue parole, e chiude gli occhi, prendendosi la testa tra le mani cercando una valida soluzione al problema di Olivia.

Ci tiene a lei, e l'ultima cosa che vuole è vederla diventare qualcun'altra.

Si alza dal divano con uno scatto, indeciso se andare ora o lasciarle il tempo necessario per sbollire la rabbia. Cade a peso morto sul divano, arrivando alla conclusione che ora non può fare nulla per farla ragionare.

Holland lo raggiunge quaranta minuti dopo, vestita con un elegante abito color porpora monospalla accompagnato da delle scarpe nere con il tacco e i capelli rossi che ricadono sulla schiena in leggere onde. Il viso truccato e il profumo troppo dolce fanno arricciare il naso a Liam.
"Sei bellissima"sente di mentire, sente che è sbagliato dire a lei queste parole, perché Holland sa di essere bella e non è questo quello che vuole.

Vuole una ragazza che non sa di essere bella, così da poterglielo dire ogni volta che può.

"Grazie, andiamo?"gli chiede dopo aver sorriso e Liam annuisce, non potendo far altro. Raggiungono l'auto e durante il tragitto rimugina sulla discussione con Olivia, non ascoltando minimamente i futili discorsi della ragazza al suo fianco, che dopo mezz'ora, si rende conto della sua distrazione.

"Liam?!"lo richiama ma lui sembra non sentirla. "Liam!"quasi urla e questa volta riesce ad attirare la sua attenzione.

"Si?"chiede spaventato dalla possibile reazione di Holland.

"Non hai ascoltato una parola di quello che ho detto, vero?"sospira appena lui scuote la testa in segno di negazione. "Se non volevi uscire questa sera potevi dirmelo"

"No è che-"si blocca non sapendo cosa inventare "Ho qualche problema a casa e ho la testa un po' altrove, mi dispiace"

"Tranquillo, ti va di dirmi quali sono questi problemi? Forse potrei aiutarti"

"No fidati, non puoi" anche perché sei tu la causa, vorrebbe aggiungere ma preferisce non farlo.

Holland annuisce, non tirando più fuori il discorso per tutta la cena, passata tranquilla in un ristorante decisamente troppo elegante per due ragazzi della loro età, ma sono questi i posti che piacciono a Holland.
"Sei ancora distratto"gli fa notare mentre camminano tra le strade londinesi.

Liam sospira non sapendo cosa rispondere. "Te l'ho detto, ho alcuni problemi a casa"ripete, ricordando la scusa usata in precedenza.

Lei annuisce, spostandosi una ciocca di capelli finita sul viso. Si stringe nella giacchetta bianca appena una folata di vento li colpisce.
"Non ti ho ringraziato per l'aiuto che stai dando a Olivia."Liam si irrigidisce alla sua frase, sente lo stomaco contorcersi.

"Non-"boccheggia ma Holland lo interrompe.

"Io le voglio bene, davvero, ma vedo che le fa bene quello che stai facendo, la vedo più felice" Liam è indeciso, non sa se ridere o piangere.

Olivia non è felice, non sa neanche cosa sia la felicità in questo momento. Come può Holland non vedere che si sta autodistruggendo? Si chiede facendo finta di non aver nulla da dire al riguardo.

Holland continua a parlare di Olivia, sulla sua insicurezza e sulla sua goffaggine, ridendo ogni volta che si ricorda qualche cosa imbarazzate.

"Non mi sembra corretto che tu parli di lei in questo modo"la rimprovera, non guardandola in faccia, quasi disgustato da quel suo comportamento.

"Non sto facendo niente di male Lee, perché te la prendi tanto?"lui stringe le mani dentro le tasche del cappotto in due pugni, cercando di non rispondere male.

"È sbagliato, è la tua migliore amica"

"Anche tu ridi dei tuoi migliori amici"gli fa notare ma anche questa volta lui non risponde.

Il suo telefono squilla e ringrazia chiunque sia stato a chiamarlo. Lo recupera dalla tasca e sente a gola secca quando legge il nome sullo schermo.
"Tu sali in macchina, io rispondo e ti raggiungo"Holland cerca di vedere chi è stato a metterlo in agitazione in questo modo, ma lui non glielo permette e si allontana da lei.

"Liv?!"una risatina acuta e ubriaca proviene dall'altra parte della cornetta.

"Ciao LeeLee"continua a ridacchiare mentre Liam può sentire chiaramente la voce di Harry in sottofondo che le dice di smetterla di bere.

"Perché stai bevendo così tanto?"le chiede e ha quasi paura della risposta, perché sa benissimo quale potrebbe essere.

"L'alcol brucia i grassi, non lo sapevi?"chiede lei, quasi ingenuamente, portandosi alla bocca la bottiglia di Bourbon.

Harry le strappa nuovamente la bottiglia dalle mani, e lei mette il broncio, per poi iniziare a lamentarsi come una bambina.

"Liv, ascoltami"parla lentamente, cercando di attirare la sua attenzione.

"Ti ascolto"dice lei qualche secondo dopo.

"Smettila di bere, cerca di dormire e passami Harry"le ordina calmo, e Olivia chiama a gran voce Harry, nonostante sia ad un metro e mezzo di distanza.

"LeeLee vuole parlare con te, mi ha anche detto di dormire, ma lui non può dirmi cosa fare, giusto?"inclina leggermente la testa, guardandolo curiosa.

"Si che può, invece, sopratutto in questo momento, quindi fai come ti ha detto"Harry allunga la mano verso di lei, per prendere il telefono, che dopo qualche secondo, Olivia gli passa.

"Vai in camera mia e cerca di dormire, chiaro?!"la ragazza annuisce e incespicando sui suoi stessi piedi, va verso la camera del suo migliore amico e si butta a letto subito dopo aver tolto gli stivali neri.

"Liam"prende parola Harry, quando è sicuro che Olivia non sia più nei paraggi.

"Harry, che cosa cazzo sta succedendo?"

"È venuta a casa mia, ed era già in condizioni pessime. Io non so che diavolo le sia preso, non l'ha mai fatto"

"Abbiamo discusso, prima, ma non penso sia per questo motivo. Devo dirti una cosa, vengo da te il prima possibile. Tienila d'occhio"Harry lo tranquillizza, sorridendo alla sua preoccupazione, e termina la telefonata, girandosi verso Lydia.

"Non doveva andare così la serata, scusa"ride imbarazzato, passandosi la mano tra i capelli.

"Vieni qua cretino"gli sorride facendogli segno di affiancarla e non se lo fa ripetere due volte. Si mette a cavalcioni su di lui, prendendogli il viso tra le mani.

"È la tua migliore amica, e ha bisogno di te, non ti chiederei mai di rinunciare a lei per me, mai." Fa scontrare i loro occhi e preme la fronte contro la sua.

"Ora però, baciami"le ordina non riuscendo più a resistere. Lydia scoppia a ridere prima di appoggiare le labbra sulle sue.

"Se tua sorella sapesse ciò che facciamo mi cambierebbe i connotati"ride mettendo le mani alla fine della sua schiena.

"Sai che non mi interessa di ciò che pensa Holland"

"Oh lo so, per questo mi piaci"si accorge troppo tardi di ciò che ha pronunciato e morde il labbro inferiore distogliendo lo sguardo da lei.

"Beh, sappi che mi piaci anche tu"non fa in tempo a baciarlo, che bussano alla porta.

"Sarà Liam"mormora, dandole una leggera pacca sulla gamba per farla alzare. "Torno subito" continua dirigendosi alla porta, che apre subito dopo vedendo Liam più che preoccupato.

"Dov'è?"chiede.

Personal Trainer || Liam PayneWhere stories live. Discover now