Capitolo 2✔

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Erano passati ormai due giorni da quella strana conversazione, la tensione dentro casa era palpabile e questo mi preoccupava molto. Doveva essere una legge veramente orribile per scatenare il putiferio nella mia famiglia. Non avevo però avuto il coraggio di chiedere spiegazione ai miei genitori. Avevo poi domandato alla mia migliore amica Emma se anche lei aveva notato una certa tensione in casa propria ma aveva affermato con decisione che i suoi genitori e i suoi fratelli erano quelli di sempre, nessun atteggiamento strano nei suoi confronti. Ciò mi fece confondere ancor di più: poteva trattarsi di una legge riguardante solamente la mia famiglia e questo non era certamente una cosa positiva.

Immersa nei miei pensieri camminavo mano nella mano con Grace, di ritorno dal supermercato. Ci eravamo incamminate mezz'ora prima per comprare i porri e il sedano per la nostra solita minestra, la mamma ci aveva lasciato una lista di cose da fare prima di andare al lavoro. Grace era molto contenta di uscire di casa, le piaceva stare all'aria aperta e giocare con i bambini del quartiere, soprattutto con un certo Thomas, un bambino dai capelli biondi come l'oro a cui piaceva molto giocare a nascondino tra gli alberi del viale.

Guardandola mi accorsi che il signor Coccolo stava strisciando per terra, così mi inginocchiai per terra appoggiando il sacchetto della spesa per terra. Le sorrisi.

"Grace, se tieni il signor Coccolo così basso lo fai sporcare tutto" Grace guardò il coniglietto, poi se lo portò all'orecchio come era solita fare per parlarci.

"Lui dice che gli piace tanto sporcarsi e che non gli dà fastidio" replicò. Mia sorella sapeva essere una bambina veramente testarda.

"Ma se continui a tenere il signor Coccolo così la mamma sarà costretta a pulirlo. Non ha già abbastanza lavoro da fare alla fabbrica di tessuti?" le domandai. Sapevo che la mamma era il suo punto debole, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei nella sua ingenuità di bambina. Subito dopo le mie parole Grace tirò il coniglietto su, poi se lo mise in braccio.

Stavo per prendere il sacchetto della spesa in mano quando esso venne tranciato da una ruota di bicicletta. Non mi ci volle neanche un secondo per capire a chi appartenesse.

"Billy!" gridai rimettendomi in piedi. Billy era un ragazzo di due anni più grande di me sempre allegro e socievole, viveva nella casetta accanto alla nostra ed era l'unico a possedere, seppure sgangherata e arrugginita, una bicicletta con cui ogni mattina consegnava il giornale al posto di lavoro degli uomini. Mi ci aveva fatta salire una volta ma inutile dire che la mia gonna lunga si era impigliata tra i pedali ed avevo fatto un capitombolo da record.

"Oddio Vivian, scusami! Sono molto di fretta, e dovresti esserlo anche tu?" A cosa si stava riferendo? In fretta per cosa?

"In fretta per cosa?"

"Tutta Wynne si sta radunando in piazza, ci hanno convocato le guardie" mi rispose.

Gelai sul posto. Cosa ci facevano le guardie quel giorno? Di norma tutta la cittadina era avvisata dei controlli e dello spostamento dei militari ma ciò non ce lo aspettavamo di certo. E se si fosse trattato della "famosa" legge di cui mio padre stava parlando? Presi mia sorella per mano e con passo frettoloso, quasi trascinandola, mia avviai alla piazza il più in fretta possibile.

Arrivate alla piazza principale trovammo una folla immensa, era probabile che fosse già arrivato tutto il paese. La maggior parte di essi era in piedi intorno al rialzo nel centro della piazza dove i generali comunicavano i voleri della Fazione, i restanti erano seduti sul ciglio del marciapiede e chiacchieravano tra di loro confusi. Allungai l'orecchio alle parole della signora che stava al mio fianco.

"Cos'è tutto questo trambusto Josephine? Hai idea del perché ci abbiano convocato tutti qui senza un minimo di preavviso?" la signora di fianco a lei si fece pensosa.

"Oh Catherine! Ho sentito dire che il generale di Wynne ci vuole annunciare le sue imminenti nozze"

"Non dire baggianate, Josephine." la rimproverò una terza "Ti sembra una cosa così importante per chiamare tutta la popolazione di Wynne nella piazza? Per l'amor del cielo, anche mio marito è stato chiamato, l'ho visto prima di raggiungervi, e lui era impegnato nei campi. Secondo me apriranno un ospedale." quindi ambedue i miei genitori erano lì, allungai lo sguardo ma non li vidi. E la ressa era talmente tanta che non riuscì a trovare un varco per andare a cercarli. Anche il fatto dell'ospedale era interessante. A Wynne non ce ne era uno e di malati ne avevamo tanti, forse anche troppi, sarebbe stata una cosa utilissima e con essa molte vite sarebbero potute essere salvate. Mi sarebbe tanto piaciuto fare il medico, aiutare le persone era una mia grande ambizione, ma non avevamo i soldi per permettermi il lusso di frequentare la scuola, soprattutto perché ero una donna e le donne dovevano fare lavori meno faticosi e dovevano badare alla famiglia.

"Non respiro ed ho caldo Vivian" la voce di Grace giunse alle mie orecchie. Mi ero completamente dimenticata di lei, troppo concentrata a capire ciò che stava succedendo. La poverina stava letteralmente soffocando pressata com'era in mezzo alle persone. Essendo poi più bassa della mia vita non riusciva più a respirare.

"Adesso provvedo io" le dissi con dolcezza per poi prenderla in braccio. Intanto le donne avevano continuato a parlare ma, essendo stata distratta da Grace, non avevo potuto percepire il resto della conversazione.

"Carissimi cittadini" il generale di Wynne si posizionò sul rialzo "vi ho convocati con così tanta fretta e senza preavviso a causa di una legge emanata una settimana fa dalla nostra amatissima e grandissima Fazione. Chi ha letto il giornale nei giorni scorsi ha potuto conoscere già la notizia, tuttavia sul giornale non era presente l'esito di questa legge." prese un respiro "Ebbene, questa nuova legge riguarda i giovani nati dal diciotto al ventidue Agosto dell'anno 2025" un mormorio si inalzò dalla folla, io mi pietrificai sul posto.

Diciotto Agosto 2025, il giorno della mia nascita.

"Calmatevi concittadini, per l'appunto, questi ragazzi dovranno presentarsi oggi stesso alle cinque e trenta del pomeriggio senza portare niente con sé. Buona giornata."

Spazio Autrice
Ciaooo, non ho aggiornato per un po' per mancanza di tempo. Ci vediamo presto con il capitolo 3

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