CAPITOLO 40

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Sunshine's POV.

«Ma non è che a te non piaceva la Fanta?» domanda Sandra mentre mangiucchia un pezzo di pizza. Siccome a casa stavo per avere un attacco di nervi, ho deciso di chiamarla e di uscire e lei, con la sua insolita allegria, mi ha suggerito di andare in pzzeria a mangiare qualcosa.

«Prendimela.» poggio i gomiti sul tavolino e prendo le testa fra le mani. Sono incazzata nera, con me, Mattia e Echo e mi sento una merda, dvo sbollire la rabbia con qualcosa di fresco. Non so perchè ho detto la Fanta ma mi accorgo di ciò che ho fatto quando la apro e Sandra mi passa davanti un pezzo quadrato di pizza fumante.

Mattia.

«Ma a te non piaceva, no?» chiede lei, con gli occhi ridotti a due fessure.

«Mattia.» rispondo dopo aver fatto scendere giù un pò di quel liquido gassoso. «Dopo la sfuriata di Anna sono entrata nella stanza relax, lui stava stravaccato sul divano e pensai che stava come se fosse andato a zappá a vigna.» sorrido leggermente al ricordo. Sandra pende dalle mie labbra. «E poi?» domanda.

«Poi si mette seduto come un essere normale e mi permette di sedermi, mentre mandavo giù mi osservava ei sentivo le orecchie a fuoco, lui poi mi chiede qualcosa del tipo "Nun te piace ,eh?" con un sorriso beffardo stampato sul viso." stringo di più la lattina fresca tra la mano, solo quando sento qualcosa di fresco scendermi sulla mano mi accorgo che l'ho praticamente schiacciata. Sandra ridacchia e mette il tovagliolo della sua pizza sul danno, facendo asciugare la superficie bianca del tavolo.

Noto un messaggio così apro il cellulare. È di Noah, un brivido mi percorre la schiena.
Echo mi ha lasciato.

Cazzo.

Mi alzo di scatto e corro via, Sandra rimane allibita mentre gli butto una banconota di cinque euro sulla faccia.

Sfreccio ferso la casa di Echo e busso prepotentemente alla porta, penso che potrei sfondarla come ho fatto con quella della casa della madre di Mattia ma decido di aspettare.

«Arrivooo.» urla la voce della mia amica. La sento ridacchiare poi la chiave girare. Boccheggia quando mi vede davanti a lei, è in intimo, reggiseno bianco e mutandine di pizzo che non coprono nulla. La sposto di lato con la rabbia che mi acceca.

«Dov'è Mattia?» urlo, in preda a una crisi di nervi. Chiude la porta alle sue spalle per poi respirare pesantemente.

«Non è qui.» risponde. La fulmino con lo sguardo. «Ah. E tu sei pazza che ridi da sola?» questa domanda rimbomba senza risposta per la stanza fino a quando una voce alle mie spalle pronuncia queste parole «Posso spiegare.»

«Cosa?» mi giro verso di lui con gli occhi che pizzicano e la voce distrutta. Perchè prima mi tratta come se fossi la cosa più speciale della sua vita e dopo fa sesso con la mia migliore amica? «Cosa mi devi spiegare? Che non avete fatto sesso? Bè tu sei in boxer, lei in intimo quindi...» prendo un respiro profondo prima di dire. «Vestiti, torniamo a casa.»

Mattia's POV.

Ho fatto una cazzata. Lo so, fare sesso con la migliore amica della mia ragazza non è una cazzata, proprio per nulla, ma è questa la frase che rimbomba nella mia mente. Camminiamo in silenzio, lei davanti a me mentre cerca di non crollare, nonostante i suoi sforzi la sento tirare su col naso e vedo le sue mani che tremano.

Non ero in me. Lei era distrutta, io ero il suo unico appiglio e si è spogliata, dirle di no avrebbe significato ucciderla, o no?

Apre la porta di casa e si siede sul divano, getta le scarpe a terra e poi si mette a gambe incrociate. Io la guardo e lei mi indica la sedia, vuole che mi segga. La trascino fino di fronte a lei e mi siedo. Ha le guance bagnate ma adesso nei suoi occhi vedo il vuoto, vuoto e nient'altro e questa cosa mi fa paura.

SING |Mattia Briga||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora