Capitolo 6

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Non avendo un posto in cui stare, Lilith si offre di ospitarmi nella sua casa.

Odora di erbe e acqua piovana, i muri hanno chiazze scure dovute alla muffa in qualche punto. Il tetto invece, presenta degli spifferi poco importanti.

Dicesi dimora fatiscente in questi casi, o sbaglio?

"Benvenuto nella mia umile catapecchia signore." Mi offre uno sgabello in legno.

Scuoto la testa: "Per carità, nessun signore. Solo Lucifero o, Lu se proprio devi." 

Sorride divertita: "Ancora problemi con Michele?" Abbasso gli occhi.

Il suo viso si intristisce visibilmente, mentre mi porge una ciotola contenente un liquido scuro.

Sorrido iniziando a raccontarle del perchè sono sulla terra.  Ascolta in silenzio senza smettere di fissarmi negli occhi.

Alla fine del racconto si fa seria: "Ora capisci il motivo per cui mi sono opposta quella volta? E' tutta questione di abbassare la testa e accettare, senza poter dire la propria."

Annuisco. Non ha tutti i torti questa donna.

"Perchè non sposasti Adamo? Ricordo molto poco la storia. Ero un angelo molto giovane." Chiedo, sorseggiando l'intruglio di erbe.

Morde il labbro inferiore: "Sposeresti uno sconosciuto, solamente per procreare?" Scuoto la testa.

Effettivamente, no.

Lei continua: "Avevo interesse per qualcun'altro. Non amore, semplicemente curiosità di conosce meglio questa persona."

Sorpreso da questa confessione, le domando: "Chi sarebbe, Michele? Nel caso capire, è molto affascinante. Un guerrieri impavido."

Si adombra in viso: "No, Lucifero. Tu."

Tengo la ciotola a mezz'aria deglutendo quel liquido denso che ho in bocca: "Cos'hai detto?"

Il mio viso deve essere un susseguirsi di stupore e incredulità, perchè ride divertita.

"Hai capito benissimo."

Cala un silenzio imbarazzante, mai avrei pensato fosse possibile questo.

Provare interesse nel conoscere meglio un angelo, una creatura divina.

Cerco di parlare ma, le parole non escono. Accarezza il mio viso come se fosse la cosa più naturale del mondo: "Questo tuo sguardo, due luci di smeraldo nella notte più nera..." Fa una pausa. "Gli ho sognati per così tanto tempo."

Le scosto malamente la mano: "Non si può. Queste cose sono contro natura, sei umana e io un essere celestiale!"

Tristemente sospira, avvicinandosi al focolare per rigovernare il fuoco.

Sento una strana sensazione, farsi largo tra tutte le altre che tormentano questo mio animo.

Calda, indescrivibile. Il cuore perde un battito e le mani iniziano a sudarmi leggermente.

Ammetto di averla osservata e seguita di nascosto, quando ancora faceva parte del Paradiso terrestre.

Ricordo il suo sorriso a ogni novità, lo sguardo stupito per gli animali, le piante che scopriva nuovi.

Forse ho esagerato a reagire malamente.

"Scusami, non avrei dovuto essere così brusco."

Scuote la testa: "Tranquillo, è del tutto normale. Dopo una confessione del genere."

Eppure, sembra triste. Nonostante questo sorriso visibibilmente forzato.

Sposto lo sguardo sulla luce che irradiano le fiamme, lentamente mi alzo dallo sgabello e vado verso di lei.

Sono titubante, il cuore mi batte nelle orecchie come un tamburo. "Lilith..."

Si volta posando su di me occhi lucidi.

Volevo capire gli esseri umani, mandato sulla terra in esilio per un tempo indefinito. Avrei cominciato da lei.

Questa donna, silenziosamente, ha fatto nascere qualcosa nel mio animo.

Aumentando i dubbi che già tormentavano la mia mente.

"Sei il benvenuto, rimani come mio ospite, ho una stanza in più." Dice stringendomi per un breve istante la mano.

Annuisco senza reagire a quel tocco, anche se una parte di me vorrebbe stringerla. Cosa diamine vado a pensare, Lucifero sei incorreggibile.

"Grazie per la tua gentilezza Lilith, troverò il modo per sdebitarmi."

Lei ride, una risata così cristallina da farmi fremere.

"Vieni arcangelo, ti mostro la tua umile camera." Silenzioso, la seguo, fissandomi la mano che poco prima aveva toccato.



The Morning Star (La Stella Del Mattino)Where stories live. Discover now