☼ Capitolo 15 ☼

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Hosok era tornato a casa in uno stato confusionale e depresso. Alle domande dei suoi genitori aveva temporeggiato un po’, per poi dire che non si sentiva molto bene e preferiva andare a dormire senza cenare. Lui non aveva il bagno in camera come qualcun altro. La sua casa era semplice e modesta, ma almeno era molto calorosa. Evidentemente non era all'altezza dell'altro, come temeva.

Aspettò che i suoi genitori andassero a dormire per poter andare in bagno con tranquillità, ma la doccia calda non servì a farlo sentire meglio, solo ad aumentare il suo senso di spossatezza e stanchezza. Asciugandosi i capelli, guardò con aria contemplativa il dito col cerotto ormai inutile, essendo inzuppato di acqua. Nonostante questa osservazione, non l'aveva ancora tolto.

Era sciocco, ma finalmente aveva capito. Con Yoon era stata un’illusione. Bellissima, certo, ma pur sempre una finzione.

Che cosa credevi? Con una famiglia del genere, rischiare tutto per… per te? Non avrebbe senso. Ti ha mentito. È la prova che non sei così importante. Ti sei soltanto illuso, Hosok.

Sospirò debolmente, per poi togliere il cerotto dalla pelle con estrema delicatezza. La ferita non sanguinava già più, era solo un po’ arrossata ma si stava già rimarginando, probabilmente anche grazie al tempestivo intervento di Yoon.

Anche in quel momento era tutto finto?

Non voleva crederci. Aveva visto le sue espressioni mentre lo guardava, aveva percepito il suo tremore mentre lo baciava… Come poteva fingere tutto questo?

Vederlo con un'altra persona gli aveva spezzato il cuore, ma non riusciva ad arrendersi all'evidenza di ciò che aveva visto.

Domani avrebbero dovuto incontrarsi al centro commerciale, già immaginava una intera giornata in sua compagnia ed era così felice… ma non era più sicuro di volersi presentare e vederlo.

Con quei pensieri e quella confusione in testa, decise con rassegnazione di andare a dormire e provare a dimenticare quell’orribile giornata.

✜ ✜ ✜

Yoon si svegliò molto presto. I suoi genitori la sera prima, fortunatamente, non avevano fatto nessun tipo di commento e nessuna domanda, il che per lui era già un evento positivo. Non aveva nessuna intenzione di dare loro soddisfazione. Gli avevano teso una trappola e quel che era peggio, Hosok probabilmente pensava cose brutte di lui.

Sentì la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi, così un po’ pigramente decise di alzarsi e affacciarsi alla finestra. I suoi genitori stavano salendo in macchina, dopo che un paio di domestici avevano caricato delle grandi valigie all'interno. Quando li vide partire e allontanarsi, non poté fare a meno di sospirare in preda a una sensazione di sollievo e di ritrovata libertà.

L'appuntamento era fissato per le dieci al centro commerciale, nella piazza centrale dove c'era una grande fontana, luogo ideale come punto di ritrovo.

Nonostante la possibilità che Hosok non si presentasse affatto, decise di andarci comunque. Aveva promesso di aspettarlo lì e non era intenzionato a venire meno al suo impegno. Così si fece velocemente una doccia, si vestì e indossò naturalmente l'orologio di Hosok al polso. Si guardò giusto un paio di volte allo specchio, lasciandosi andare ad un piccolo sospiro. Non dimenticò di portare con sé il biglietto che Haru gli aveva consegnato il giorno prima, sperando che servisse per convincere Hosok della sua buona fede.

Ci mise circa 40 minuti ad arrivare al centro commerciale tramite i mezzi pubblici. Diede un'occhiata al suo orologio, rendendosi conto forse di essere uscito troppo presto di casa: mancava ancora poco meno di un'ora per l'orario prestabilito.

Si infilò le mani dentro le tasche della giacca per riscaldarle, rendendosi conto che aveva ancora il pacchetto abbandonato da Hosok. La tentazione di aprirlo era fortissima, ma prima voleva chiarirsi con lui e aprirlo solo quando l'altro gli avrebbe detto che poteva farlo.

Grim Reaper [SOPE]Where stories live. Discover now