¤ Capitolo 1 ¤

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Al Sulbing Dessert Cafè, Yoongi stava sorseggiando il suo immancabile bicchiere di latte caldo. Non indossava il suo Borsalino, dunque chi lo circondava poteva vederlo, esattamente come se fosse un qualsiasi essere umano, in un momento di pausa. Nessuno di loro si avvicinava e nemmeno i camerieri del caffè provavano a parlare con lui. Era circondato da un'aura gelida che costringeva le persone a stargli lontano. Un Cupo Mietitore non poteva avere amici, non vivi almeno. 

Chi vorrebbe essere amico di qualcuno che ti accoglie quando tiri le cuoia? Cioè, diciamolo, quale argomento di conversazione potreste avere?

Tenendo la tazza sospesa nella mano destra, con la sinistra sfogliava distrattamente le pagine del suo taccuino nero, soffermandosi di continuo sulla pagina con quel nome cancellato, bianca come se non ci fosse mai stato.

Nonostante fosse perso nei suoi pensieri, non mosse un muscolo quando improvvisamente, sulla sedia di fronte alla sua, apparve un collega, abbigliato esattamente come lui, ma con il cappello ben posizionato sulla testa.

“Yoongi, che cosa hai combinato?”

Yoongi lo fissava.

“Ho salvato un essere umano.”

“Non dovresti interferire con il destino degli esseri umani. È contro le regole e lo sai.”

“Aveva l'aura rossa, non ti sembra insolito come colore?”

L’altro lo osservò sconcertato.

“Non esiste una cosa del genere.”

“Esiste eccome, e non è tutto. Quell’umano mi ha guardato in faccia e mi ha anche afferrato per un braccio.”

Mentre cercava di raccontare al collega quelli che erano i fatti, cercava di non fare capire agli avventori del caffè che, in effetti, c'era un uomo invisibile, e che stavano amabilmente parlando di morti.

“Una delle prime regole è non togliersi il cappello finché stanno morendo.”

“Ma credi che sia uno sprovveduto? Certo che non l’ho tolto.”

Yoongi agitò la tazza e bevve l'ultimo sorso tenendo uno sguardo assente.

Il Cupo Mietitore si guardava intorno, come se volesse essere certo che nessuno li potesse ascoltare o osservare.

“A dire il vero…. Sono Cupo Mietitore da diverse centinaia di anni e l'unica cosa che posso dirti è che c’è una leggenda sull’aura rossa.”

A quel punto Yoongi si era pulito le labbra con il tovagliolo, apparentemente sembrava non badare alla gente che lo fissava e che, probabilmente, lo credeva un pazzo che parlava da solo.

“Continua.”

“Dicono che quando l’aura appare rossa si stia incontrando l’anima che ha causato la tua condanna.”

“Non ho capito.” In realtà sperava di non aver capito.

“Sei un Cupo Mietitore a causa di quell’anima. Gli hai fatto qualcosa di orribile nelle vostre vite passate.”

Yoongi non poteva nascondere la sua sorpresa. Si era sempre chiesto in tutti quegli anni, cosa avesse fatto di tanto terribile, che giustificasse la sua carriera da Mietitore. Come chiunque entra nella sala da tè e viene privato dei ricordi, prima di passare alla fase successiva, così anche lui si era trovato in quella situazione, bere quel tè era un gesto di pietà nei confronti di quelle anime, e quindi anche nei confronti della sua. Ricordare la propria vita passata è sia spaventoso che pericoloso.

Questo gesto di compassione, era l'unica gentilezza che si concedeva all'anima che riceveva la condanna eterna di diventare un Cupo Mietitore.

Quanto era grave ciò che aveva fatto, quando odio doveva aver avuto per quell'anima, il suo gesto era stato così deplorevole da aver meritato l'ergastolo dell'aldilà? Non riusciva neanche a immaginare cosa l'avesse bloccato lì, a vivere una vita a metà.

Grim Reaper [SOPE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora