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Tom e T/n erano seduti sul divano mentre la ragazza, ancora attaccata al torace del chitarrista, continuò a raccontare l'accaduto trattenendosi dai singhiozzi e lacrime.

"Mio padre si presentò di fronte alla porta di casa, lasciando mia madre sotto shock..."

  [Flashback]
"Ciao Monica" sentì una voce maschile salutare mia madre. Lei aveva un viso serio e impaurito. Mi affacciai di soppiatto dalla scalinata, cercando di vedere di chi si trattasse. L' uomo con addosso una grande giacca di pelle entrò in casa senza fare neanche caso a mia madre. Egli iniziò ad aprire cassetti, mobili e a fare confusione. Girando nel piano di sotto riuscii a vedergli il viso.

Non è possibile. Lui è morto. Non può essere davvero mio padre. Lo stesso uomo che mi ha abbandonata e che picchiava ingiustamente sua figlia e moglie. No non può essere lui.

"Lei è a casa??" chiese guardando mia mamma ma lei non rispose.
"CAZZO MONICA TI HO FATTO UNA DOMANDA!" le si avvicinò rumorosamente prendendola per il colletto.
La guardò maniacalmente per poi dire "Mi servono soldi, un bel po' di soldi. Allora dove li tieni?!??"
"N- non ne abbiamo molti al momento Richard..." disse mia madre cercando di non guardarlo negli occhi.
"Domani tornerò e se non avrò i miei soldi... beh mi prenderò questa casa!" concluse mio padre uscendo dalla porta. Una lacrima rigò la guancia di mia mamma.

La mattina dopo sentì dei passi star raggiungendo la mia camera. Chiusi gli occhi e fece finta di star dormendo. Socchiusi un occhio e riuscii a vedere la figura di mia madre difronte al mio letto. Aveva in una mano un grande borsone nero. Si sistemò i capelli dietro all'orecchio e si chinò per baciarmi la fronte. "Mi dispiace così tanto T/n..." mormorò uscendo dalla camera.
Poco dopo sentì la porta principale della casa chiudersi bruscamente e una lacrima scivolò tra le mie lunghe ciglia. Avevo già capito quel che stava per succedere. Mi alzai dal letto e trovai una nota di mia madre appesa al frigorifero.
'Mia bellissima T/n, ti voglio tanto bene come sai, ma tu stai diventando sempre più grande e le cose si stanno complicano sempre di più... la mamma deve pensare a come andare avanti scimmietta mia. Sei una ragazza forte e intelligente, so che riuscirai a cavartela da sola come mi ha sempre dimostrato. Sul tavolo troverai una carta di credito per comprarti cibo e tutto quello di cui hai bisogno, tienila al sicuro e non darla a nessuno. Se vuoi puoi andare dalla nonna o da qualche tua amica ma mi raccomando , scappa e nasconditi prima che lui arrivi. Se hai bisogno chiedi a zio Mike o chiama la polizia. Ci rivedremo presto spero, ti voglio bene scimmietta.'
     ~mamma~

Il mio viso si rattristò, ma riuscii a non perdere altre lacrime; sapevo che in fondo un giorno mia madre mi avrebbe abbandonato ma...non pensavo così, non pensavo così presto. Mi sistemai i capelli e presi la carta di credito, nascondendola in mezzo al mio reggiseno. Presi dalla cucina dei coltelli e la mazza da Baseball per poi nasconderli sotto al mio letto. Chiusi tutte le serrande e porte delle casa e mi infilai le mie cuffie impostando ill volume della musica al massimo.

3:15 p.m.
Qualcuno bussò bruscamente alla porta. Mi affacciai dalla mia finestra al piano di sopra, non sorprendendomi di trovare Richard nel vialetto di casa.
"MONICA! MONICAAA! APRIMI LURIDA PUTTAN4!" Urlava furibondo.
Io cercai di concentrarmi sulla musica che stavo ascoltando e di ignorarlo ma la cosa si fece difficile quando un grande tonfò attirò la mia attenzione.
Mi tolsi le cuffie dalla orecchie e presi la mazza da sotto al mio letto.

Mi nascosi dietro uno degli angoli della casa aspettando che Richard si avvicinasse. Sentì passi sempre più vicini e mi precipitai su di lui con rabbia puntandogli la mazza che venne però fermata dalla sua mano bruscamente.
"T/n! Saluti così tuo padre??" disse lanciando la mazza dietro di se per poi stringere le mie braccia tra le sue mani
"dai dillo, ti sono mancato?" chiese con un sorriso diabolico mentre io gli sputai addosso per rispondergli
"Sei proprio maleducata, hai preso da tua madre" continuò lui spingendomi contro al muro avvolgendomi la sua grande mano al collo.
"T/N! ora tu mi dirai dove mi avete nascosto tutti i soldi e nessuno avrà problemi"
"A cosa ti servono? A scommettere e scappare via ancora?! Non cambi proprio mai... eri e sei tutt'ora un povero fallito!" dissi con rabbia e paura nei miei occhi.
La mano avvolta al mio collo iniziò improvvisamente a stringersi, rendendomi faticoso respirare, a tal punto che iniziai a singhiozzare cercando di liberarmi. Le punte dei miei piedi toccavano a stento il pavimento.
"Stupida ragazzina!! Allora se tu non me lo dirai, lo farà tua madre! Tu vorresti che lei soffra come tu stai soffrendo ora?!??
Domani e dopodomani e il giorno dopo ancora sarò qui per i miei soldi e fidati, non ti conviene farmi aspettare". continuò lui.
La mia gola si stava gonfiando, i miei occhi arrossendo e la testa mi stava scoppiando. Improvvisamente l'uomo mi lasciò andare e se ne andò dalla casa senza neanche guardarsi indietro.
Da quel giorno sono passati undici giorni, undici lunghi giorni in cui mio padre viene e cerca inutilmente denaro che neanche abbiamo. Il tetto è l'unico rifugio in cui non è ancora riuscito a trovarmi, il mio posto sicuro. >
[fine flashback]

Raccontò T/n continuandosi a sfregare la pelle sul suo collo. Tom si alzò e si avvicinò ad ammirare la ferita della ragazza a cui intanto cadde una la lacrima dall'occhio. Il ragazzo le asciugò la guancia con la proprio mano, accarezzandole le rosee guance. Pochi secondi dopo T/n notò gli occhi del ragazzo diventare sempre più scuri e quasi rossi.
"Dove hai detto che alloggia Richard" chiese lui.
"All'albergo Aroma tra la settima e tredicesima strada" rispose
Tom si alzò bruscamente e andò in cucina a raccogliere la mazza rimasta per terra. Aprì molto rumorosamente la porta e uscì camminando velocemente, il forte vento gli si schiantò addosso, senza però neanche attirare l'attenzione del ragazzo.
T/n si alzò anche lei confusa dal divano e si precipitò sulla soglia della porta.
"Tom dove stai andando???" chiese T/n

"vado a uccidere quel bastardo"

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⏰ Last updated: May 07 ⏰

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