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EVERYBODY WANTS TO RULE THE WORLD 

(Tears For Fears)

26.06.4587, città 0164

Negli anni Martha aveva raccolto e custodito gelosamente tutti i gadget che aveva comprato nei diversi musei che aveva visitato, alcuni li teneva esposti, altri li teneva conservati nel cassetto della sua scrivania, e raramente permetteva a qualcuno di vederli, non perché avessero particolare valore, solo perché avvertiva il bisogno di tenerli per sé. Quella sera però aveva fatto un'eccezione, perché si fidava di Alice. All'inizio la ragazza aveva osservato i gadget all'interno del cassetto disordinato e troppo pieno curiosa, poi aveva cominciato a farle sempre più domande su ognuno di essi e il tutto si era trasformato in un gioco: Alice, seduta per terra, prendeva un oggetto a caso dal cassetto, poi lo mostrava a Martha e le chiedeva a cosa fosse servito anni prima, e soprattutto perché lo avesse comprato. Martha stava ancora inutilmente cercando di spiegare per quale motivo avesse deciso di acquistare una pallina di vetro piena d'acqua e minuscoli pezzetti di plastica bianchi quando Alice pescò un oggetto dal cassetto e corrugò la fronte.

<< Non esce! >> esclamò.

Martha si sporse da sopra il suo letto, per poter vedere cosa Alice avesse afferrato, e quando vide che teneva tra le dita un lungo filo bianco di plastica le fu subito chiaro << prova a tirarlo fuori >> le suggerì, sdraiandosi nuovamente 

<< grazie dell'aiuto >> rispose Alice sarcastica, poi si mise in ginocchio e iniziò a estrarre tutti gli oggetti all'interno del cassetto per liberare l'estremità del filo incastrata << non capisco cosa ci trovi in questi oggetti >> le disse << neanche funzionano, possono solo essere guardati >> commentò

<< sono interessanti >> rispose Martha tenendo lo sguardo fisso sul soffitto.

In verità, la maggior parte delle volte, provava pena nei confronti degli oggetti quando ne sceglieva altri rispetto a loro, e spesso finiva per portarseli tutti a casa e prendersene cura, alcuni però li trovava davvero curiosi.

<< Fatto! >> esclamò Alice, Martha si girò e osservò quello che la ragazza aveva in mano: un filo bianco spesso a cui erano attaccati due fili bianchi che terminavano con due pezzi di plastica dalla punta tondeggiante.

<< Cosa è? >> domandò Alice sollevando il filo per osservare le due estremità penzolanti

<< cuffie, per ascoltare la musica >> rispose Martha

Alice sbarrò gli occhi << per ascoltare la musica? >> ripeté incredula

<< già, le attaccavano al telefonino >> le spiegò Martha

<< e se quando stavano ascoltando la musica sentivano il bisogno di andare in bagno, cosa facevano? Si portavano il telefono? >> domandò Alice

<< tu non porti il telefono in bagno? >> chiese l'altra

<< sì, ma non con un filo attaccato. Se il filo gli finiva tra le chiappe che facevano? >>.

Martha sospirò, quel genere di osservazioni erano solite irritarla moltissimo, le sembravano, oltre che stupide, tentativi banali di ridicolizzare la società precedente alla loro, la quale, per quanto non fosse stata una società di persone particolarmente geniali, non meritava certo di essere ricordata come la società che non era stata abbastanza sveglia da pensare che le cuffiette senza il filo sarebbero state più comode. Però, lo aveva detto Alice, e tanto bastò a Martha per decidere di non replicare come avrebbe voluto e fare solo un sorrisetto. Odiava la superficialità, ma trovava divertente quella di Alice, forse per l'innocenza con cui si esprimeva, o forse per il suo tono coinvolgente, che la spingeva a lasciarsi trascinare all'interno di conversazioni amene e fini a sé stesse. Qualsiasi cosa fosse la rilassava, la faceva stare bene.
Con lei stava bene.

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