25.

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I giorni sono trascorsi nel modo peggiore possibile. Io, Benny e Thessa siamo andate in giro ma l'ansia e i sensi di colpa mi hanno assalito sempre di più.

Non mi sono mai comportata così, o almeno non consapevolmente. Come ho fatto? Non lo so e non riesco ancora a capacitarmene.

Ma oggi è un nuovo giorno, uno molto impegnativo a livello emotivo. Dusan ieri sera è atterrato a Torino e di comune accordo abbiamo deciso di vederci ad un bar per parlare. Non ho avuto il coraggio di scrivergli quindi le nostre conversazioni telefoniche sono rimaste bloccate sul buongiorno e la buonanotte.

Rivederlo so già sarà un inferno, mi sentirò ancora più una merda ad averlo davanti, ma c'è una parte di me che sente la sua mancanza anche dentro le ossa.

Indosso un outfit semplice, composto da un jeans largo e un top a fascia, sperando almeno di compensare la faccia da cadavere che da giorni ho. Non riesco più a dormire serenamente, la mia mente malvagia mi ripropone ogni sera lo scenario dove dico a Dusan di aver baciato il mio ex.

Lo vedo già seduto, con gli occhiali da sole a coprir gli gli occhi scuri capaci di penetrarmi nell'anima. Tentenno un secondo, come se volessi fare retromarcia per tornare a casa e scomparire poi dalla faccia della terra.

Ma poi dopo un sospiro prendo abbastanza coraggio per potermi andare a sedere nella sedia di fronte alla sua.

"Ciao"

Mormoro, ma mi basta un istante per capire la verità celata nella chiamata che abbiamo avuto meno di quattro giorni fa.

Abbassa di poco gli occhiali e, come dice il detto, gli occhi sono lo specchio dell'anima. La delusione, l'angoscia dominano il suo sguardo che solitamente luccicava nel vedermi.

"Ehi, come stai?"

Con un cenno della mano fa avvicinare il cameriere, ordinando due caffè. Precisa anche che uno dei due debba essere schiumato, ricordandosi la mia preferenza.

"Male, tu?"

"Malissimo"

Un piccolo sorriso scappa ad entrambi, aiutandoci a rompere il ghiaccio.

"Voglio partire con lo scusarmi. Non so cosa mi sia preso, non riesco davvero a capire perché io l'abbia fatto. Non riesco nemmeno a ricordare nulla e la cosa mi devasta. Non capisco come sia successo, perché anche quando l'ho rivisto la mattina dopo non provavo nulla. Se avessi provato ancora un briciolo d'amore per lui, avrei capito il mio gesto. Ma mentre parlavamo mi usciva spontaneo ricordargli quanto ormai fossi persa di t-"

Sto straparlando, gettando fuori anche i sentimenti che ormai ho capito di provare per il serbo. Se all'inizio lo vedevo abbastanza neutro alla conversazione, ora noto il suo labbro alzarsi in un tenero sorriso.

"Sei cotta, fattelo dire"

"Dai scemo, sto parlando seriamente io mi sento una mer-"

"Però hai una cotta per me"

Sorride come un idiota, mettendomi ancora più in imbarazzo. Non glielo avevo mai detto prima, non in modo così esplicito e non senza utilizzare dei forse e dei credo.

Semplicemente mi piace, senza aggiungere altro.

"Comunque se almeno mi avessi lasciato il tempo di parlare ti direi delle cose"

"Scusami, quando sto in ansia straparlo. Dimmi tutto"

"Io ti credo, ti ho creduto dal primo momento. Ci sono stato di merda, però ero consapevole del fatto che allontanarti da Nicolò non fosse così facile. Però il dubbio è sorto anche a me, quindi ho scritto a Loca. Lui mi ha detto che Nicolò è stato tutta la notte in hotel a giocare alla play con gli altri, solo la mattina si è allontanato dagli altri venendo quindi a Torino"

"Magari si era addormentato e non l'ha visto uscire"

Non posso credere che mi abbia mentito, che mi abbiano mentito. Eppure i miei sospetti su Benedetta e su Nicolò sembrano trovare sempre più conferme del previsto. Da una parte sono felice, perché almeno so di non essere la merda che pensavo di essere, ma allo stesso tempo mi sento avvilita nel pensare che due delle persone a cui tengo di più abbiano tramato contro di me.

"Lo può confermare anche il mister che alle quattro è andato a rimproverarli"

Mi passa il suo telefono dive aperta c'è la chat con Manuel, che descrive tutta la situazione aggiungendo anche gli orari degli eventi.

"Perché dovrebbe avermi mentito? Anche Benedetta l'ha fatto allora"

Allunga la mano sul tavolino, così che io possa andare a stringerla in segno di sostegno.

"Non lo so, però al momento mi importa soltanto di sapere che qualcuno qui ha una cotta per me. Scherzi apparte, almeno ci siamo io e te e questo è l'importante"

➸Last first kiss || Dusan VlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora