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Conteggio parole: Cigno Nero- Fedez ft
Francesca Michielin

Indossai la mia giacca in pelle, lasciandomi cadere contro il letto morbido. Aprendo gli occhi, notai tracce di Lauren ovunque. Si era fidata abbastanza da farmi entrare nella sua camera, perciò, mi misi a sedere e portai il capo tra le mani, ripensando ad ogni errore che avevo compiuto fino a quel momento. La maggior parte di essi erano frutto del mio desiderio di ottenere di più; perché quello che mi dava non era mai abbastanza. Se solo avessi potuto capirlo prima, magari avrei evitato persino che scappasse. Se le avessi dato più spazio...Se fossi stata più paziente...Proprio come i Poppy, appena l'avevo vista, avevo sentito il bisogno di averla per me. Di possederla. E in mia difesa, lei aveva flirtato con me! Tuttavia era difficile comprendere i suoi improvvisi sbalzi di umore riguardo i limiti che impostava. Emisi un verso frustrato, cadendo con il volto contro i cuscini. Attivando il timer sul telefono, mi concessi letteralmente dieci minuti di autocommiserazione. Solo dieci. Poi, al suono del cellulare, avrei fatto l'adulta, sarei uscita da quella stanza e avrei preso quel maledetto lampadario. Proprio per questo motivo, mi stupii sentire la suoneria piuttosto che l'allarme del timer. Con confusione, risposi alla telefonata.

<<Camila?>>, fu la voce di Lauren ad accogliermi dall'altro lato.

<<Ah, quindi mi parli? Grazie a Dio. Per un attimo, ho temuto tu fossi scappata via>>,
mormorai. Si schiarì la gola.

<<Sto scappando>>, sussurrò. Strinsi le sopracciglia.

<<Oh>>, non riuscii a trattenere la delusione ed il dolore nel tono della mia voce.

<<Da un po' di tempo, ho la sensazione che ogni volta che provo a dirti qualcosa di importante, mi precedi>>.

<<Mi dispiace>>, ammisi.

<<E tutto ciò mi confonde davvero tanto>>, esclamò.

<<Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto>>, dissi, sentendo il mento tremare. Sospirò, sembrando estremamente irritata, ma poi la sentii scoppiare a ridere. <<Che cosa devo fare con te?>>, domandò.

<<Ricominciamo tutto daccapo. Conosco un posto per andare a cena, stasera...hanno un lampadario stupendo, che dici?>>, proposi, mordendomi il labbro inferiore.

<<Sembra carino. Ci sono numerosi luoghi che vorrei farti scoprire> >. Combattei contro l'imbarazzo di quella conversazione, sforzandomi per poter parlare comunque con lei.

<<Lauren>>, la chiamai, passando il telefono da un orecchio all'altro per potermi asciugare i palmi sudati contro i jeans. <<Ritornerò in America se questo vuol dire che rimarrai.
Questo è il tuo posto e so che loro ti adorano quanto tu adori loro>>, rivelai con estrema difficoltà. Ovviamente, non riguardava il fatto che si volevano bene, quanto il fatto che comunque ci saremmo separate. Poi, ripresi a parlare perché se mi fossi fermata troppo a lungo, avrei perso il mio coraggio e non sarei più riuscita a continuare.

<<Se rimarrai, so che li proteggerai e non farai loro del male. Ma se dovessi andartene, gli spezzerai il cuore e...›>, <<Fermati>>, ordino ed obbedii.

<<Per favore, fammi parlare, altrimenti non sarò più in grado di dirlo. Avevi ragione quando mi hai dato della codarda: da un po' di tempo mi sento disgustata quando ripenso a quello che ho fatto in quest'ultimo periodo. Sono una codarda, una bugiarda e una donna senza cuore che ferisce tutti intorno a sé per paura. Per la paura che chiunque si avvicinerà troppo terminerà per farmi del male e allora preferisco colpire per prima, perché è più facile accettare che me ne andrò piuttosto che vivere con 1l dolore>>, disse tutto d'un fiato, con il tono di voce colmo di dolore, tristezza e pura disperazione. Anche se non mi aveva detto di fare silenzio, avrei comunque trovato difficoltà a rispondere ad una confessione del genere.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora