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Canzone per il capitolo: Bella- Maitre Gims

I suoi occhi scuri mi studiarono con attenzione per alcuni secondi, valutando i pro e i contro di ogni risposta che avrebbe potuto darmi.

«Cos'hai in mente?», chiese dopo un po'.

«Quello che ho detto. Un altro colpo».

«L'intera città sa che siamo qui. La sicurezza aumenterà in ogni casa e luogo che valga la pena di essere derubato», mi fece notare.

«E?», domandai con confusione. Scosse la testa, aprendo la mano per poter far intrecciare le nostre dita. Quel tocco sembrò essere un esperimento; come se temesse ciò che sarebbe successo. Come se non avesse avuto il diritto di avvicinarsi a me in quel modo, tuttavia fosse incapace di starmi lontana.

«L'unica persona che conosce la verità è Madelyn e noi sappiamo dove vive», dissi, dondolandomi sui talloni per permettere all'eccitazione che mi scorreva nelle vene di scivolare via.
«Cosa potrebbe mai fare?
Denunciare il furto di qualcosa che non possiede nemmeno?», domandai, consapevole di star sorridendo come una maniaca.

«Non è solo questo. Io non ho paura delle autorità..sono stata molto distratta in questo periodo», ammise, mordendosi il labbro inferiore per poi guardarmi come se potesse trovare la risposta ai suoi dubbi nei miei occhi.
Strinsi le sopracciglia.

«Come potrei chiedere agli altri di fidarsi di me se li ho già delusi una volta? La fortuna non ci salverà di nuovo. Non in meno di ventiquattro ore».

«Non hai bisogno di fortuna. Hai bisogno di essere te stessa»dissi, piegando la testa di lato.
«Ed io non sarò una distrazione. Sarò migliore, mi ci metterò di pegno al cento...no al duecento per cento!», esclamai con convinzione.

«Perché?» chiese con confusione. Sfidando la fortuna, avvolsi le braccia intorno alla sua vita per poterla stringere con forza.

«Perché voglio essere una di voi, ovviamente», risposi in maniera onesta, cercando di non farmi distrarre dal suo profumo o dalla sua vicinanza o dal calore del suo corpo. O da una combinazione letale delle tre. Mi concentrai, perciò, sulle sue reazioni, notando come teneva le braccia rigide lungo i fianchi, incapace di decidere dove posizionarle.
Avevo avuto modo di rendermi conto che teneva a distanza le persone, anche quelle a cui teneva, perciò temetti di aver commesso un terribile sbaglio. Nella sua camera, avevo avuto il suo permesso diretto per fare una cosa del genere, invece non avevo nemmeno chiesto in quel contesto. Proprio quando mi preparai per allontanarmi, la sentii ricambiare l'abbraccio con estrema incertezza.

«Hai davvero il cuore di una ladra. In qualche modo, riesci sempre a superare tutte le mie difese», mormorò.

«Proprio tutte? Credo di doverne abbattere un altro paio prima di poter essere d'accordo con te», dissi con leggerezza.

«Implicando che non costruirò difese più forti»  rispose con divertimento.

«E' una possibilità con te», mormorai.
Accarezzò i miei capelli, sentendo il suo corpo rilassarsi concretamente contro di me prima di emettere un piccolo sospiro.

«Lavoriamo bene insieme, giusto? Insomma, non immagino le cose? Non sono le mie fantasie che hanno il sopravvento come sempre?», domandai, perché avevo bisogno di risposte ed immaginai che sarebbe stata disposta a darmele in quel contesto.

Queen of thieves [camren]Where stories live. Discover now