<<Lauren...>>, sussurrai, scuotendo la testa.
Poi, presi a camminare verso la porta perché temevo di dire o fare la cosa sbagliata.

<<Camila>>, mi richiamò. Continuai a darle le spalle, però la mia mano sembrò rifiutarsi di chiudersi intorno alla maniglia e farmi uscire da quella stanza che sembrava diventare più stretta minuto dopo minuto.

<<Lasciarti a Parigi era la cosa più intelligente da fare. Adesso, nessuna delle due deve più fingere: tu corri verso i Poppy, io corro lontano da loro. Tu appartieni a questo gruppo, non io>>, disse a voce bassa. Risi amaramente, uscendo dalla stanza per chiudermi la porta alle spalle con più forza del necessario. Ad essere onesta, non sapevo nemmeno se avevo il diritto di essere arrabbiata. Io non ero niente per Lauren, se non una semplice pedina in quella sua strana e perversa partita di scacchi contro un nemico immaginario. Dunque, non potetti evitare di chiedermi se ogni minuto in cui sembrava volersi avvicinare a me, fosse in realtà una tecnica per legarmi a loro? Persa com'ero nei miei pensieri, non vidi Allyson finché non mi scontrai con il suo petto muscoloso.

<<Attenta>>, disse, avvolgendomi un braccio intorno ai fianchi per tenermi ferma, tuttavia le bottiglie che teneva con l'altra mano tintinnarono in maniera quasi minacciosa, ricordandogli di saldare la presa per evitare che cadessero.

<<Tutto bene?>>, chiese quando i nostri occhi si incontrarono.

<<Sto bene, ho solo bisogno di un po' d'aria>>, mormorai. Allora, sembrò rendersi conto che ero appena uscita dalla camera di Lauren.

<<Sai che ti dico? Anche io ho bisogno di un po' d'aria, posso farti compagnia?>>, domandò con gentilezza. La sua improvvisa gentilezza mi portò quasi alle lacrime, però sapevo che sarei morta di imbarazzo se fossi scoppiata a piangere in quel momento. Perciò, facendomi forza, emisi un sospiro ed annuii.

****

<<Cosa beviamo?>>, chiesi. Ally ed io eravamo sedute nelle vicinanze di un canale. Mi mostrò una bottiglia di prosecco, prima di versare il contenuto in un due bicchieri. Subito dopo, posò la bottiglia su una sedia accanto a noi, posizionandola accanto ad altre due ancora chiuse.

<<Ci raggiungono anche gli altri?>>, domandai poi, facendo riferimento all'eccessiva presenza di alcol.

<<Sì, ma li chiamerò tra un paio di minuti.
Perciò, nel frattempo, ti va di dirmi cosa succede>>, rispose, inarcando un sopracciglio.

<<Non è niente. Sto bene>>, mormorai.

<<Se lo dici tu, non ho intenzione di farti pressioni>>, disse con gentilezza. Sentii di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime, come se invece mi avesse insultata oppure presa a schiaffi.

<<Ti prego, non essere gentile con me. Temo di non meritarlo> >, sussurrai, mordendomi il labbro inferiore per trattenere il pianto che sapevo stava per arrivare.

<<Questo non è vero› >, commentò con un piccolo sorriso.

<<Okay, allora mettiamola così: se continui ad essere carino, scoppierò a piangere>>, ammisi alla fine. Ally si grattò il retro del collo con fare nervoso.

<<Oh. Questo mi mette in difficoltà>>, mormorò. Sorrisi, sedendomi in una delle sedie libere che aveva sistemato, sicuramente per la bevuta al chiaro di luna che stava preparando insieme agli altri. Mi presi il mio tempo per guardare verso l'orizzonte, osservando il modo in cui la luna sembrava rendere argentea l'acqua.

<<Lauren mi ha detto che ha intenzione di lasciare i Poppy. Non ora, almeno credo, ma presto>>, dissi, stringendo le sopracciglia. Ally non sembrò sorpreso o, se lo fu, riusci a nascondere le sue emozioni.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora