𝑭𝒐𝒖𝒓: 𝑳𝒆𝒈𝒂𝒎𝒊 𝒔𝒑𝒆𝒛𝒛𝒂𝒕𝒊

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♥︎𝑴𝒆𝒓𝒄𝒐𝒍𝒆𝒅𝒊́♥︎



"𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒅𝒆𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒂 𝒎𝒂𝒊 𝒄𝒊𝒐́ 𝒄𝒉𝒆
𝒆́ 𝒇𝒂𝒄𝒊𝒍𝒆 𝒐𝒕𝒕𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆"


«Come stai?» portai una mano al collo e annuii piano.
Si sedette accanto a me, prendendomi una mano.

«Sei sicura?» mi chiese spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Mi fa un po' male» sussurrai fissando il pavimento.

«Ma perché ti ha aggredita così?» scossi leggermente la testa, voltandola leggermente per poterlo guardare negli occhi.

«Non impicciarti nei miei casini, non ne verresti a capo e soprattutto saresti continuamente in pericolo».
Feci per alzarmi ma ci ripensai, poiché sentivo le gambe deboli.

«Non cambiare discorso, che ti ha detto?» alzai le spalle.
«Niente» alzò un sopracciglio, «Se ti ha ridotto in queste condizioni, qualcosa dovrà pure essere successo» mi passai una mano sul viso scuotendo la testa.

«Non posso dirti nulla» dissi poggiando il mento sulle ginocchia, portandomele al petto.
«Perchè?» gli lanciai un'occhiata furtiva e chiusi gli occhi per un secondo.

«Non insistere ti prego» non avrei mai immaginato di pronunciare le parole ti prego a qualcuno.

«Okay» addolcì i toni, poggiando una mano sul mio ginocchio.
Tossii un paio di volte, spostandomi la frangia dagli occhi.
«Non dirlo a nessuno, tu non hai visto niente. Capito?» la mia voce si incrinò leggermente di oscurità.

«Okay» ripeté anche se poco convinto.
Mi alzai lentamente in piedi, poggiando la mano destra sul muro per darmi forza.

Mi guardai allo specchio e notai il trucco sbavato che colava lungo le mie guance, dipingendole di nero.

Avevo...pianto?

Vedere la morte in faccia fa paura, no? Anche se tu infondo vuoi provare questa sensazione, ti piace l'odore della paura e del sangue, vero?

Sbattei una mano sul marmo freddo del lavandino.
«Taci maledizione» sibilai fra i denti.
«Non ho detto nulla» disse lui confuso, guardandomi attraverso lo specchio.

Cercai di pulirmi il viso con un fazzoletto e tirai su il colletto della maglietta, comprendo per quanto possibile, i segni rossi che circondavano la mia gola.

Senza che volessi due lacrime scesero lungo le mie guance.
«Ma che sta succedendo qua?» entrambi ci voltammo alla voce di Beth, che ci guardava accusatoria.

Lanciai un'occhiata furtiva a Tyler e uscii dal bagno.
«Niente» risposi con le mani strette in due pugni.

***

«Che cosa c'è, non parli più?» continuai a decorare il dolce che avevo davanti, ignorando la voce di Adeline, al mio fianco.

«Non mi rompere il cazzo Adeline» ringhiai senza guardarla in faccia.

«Quanta volgarità signorina. Lo sai che hai un lato oscuro?» strinsi la presa sul pacchetto di ciliegie e ancora una volta cercai di non ascoltarla.

«E sai che è facile farlo venire fuori? Basta che io ripeta la parola mandarino tre volte» si avvicinò di un passo, sussurrandomi all'orecchio.
«Mandarino, mandarino, mand-» mi allontanai in fretta, stringendo forte i pugni.

𝑭𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆 𝒅'𝒂𝒖𝒕𝒖𝒏𝒏𝒐 ᵐᵉʳᶜᵒˡᵉᵈⁱ́ˣᵗʸˡᵉʳWhere stories live. Discover now