𝑶𝒏𝒆: 𝑳𝒂 𝒄𝒂𝒔𝒂 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒐𝒓𝒓𝒐𝒓𝒊

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♥︎𝑴𝒆𝒓𝒄𝒐𝒍𝒆𝒅𝒊́♥︎

"𝑨𝒓𝒓𝒊𝒗𝒂 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝒅𝒆𝒗𝒊 𝒔𝒑𝒆𝒈𝒏𝒆𝒓𝒆
𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒊 𝒔𝒕𝒂 𝒔𝒑𝒆𝒈𝒏𝒆𝒏𝒅𝒐"







Sei pazza Mercoledì, sei davvero pazza.

Sì lo so piccola e insopportabile vocina che sei nella mia testa, so bene che sono pazza.
C'è l'ho nel sangue, no?

«Salve» fissai la guardia che mi bloccò immediatamente il passaggio.
«Salve» ribattei nascondendo il desiderio di spaccargli la faccia dal nervoso che mi stava mettendo.

Modera i toni.
Serial killer.

Strizzai gli occhi, scacciando subito quel pensiero.

«È qui per?» mi domandò con le braccia strette al petto.

Bella domanda, cosa ci fai qui Mercoledì?

So anche questo Vocina, ma purtroppo qualcosa dovrò inventarmi.

«Devo vedere Tyler Galpin, uno dei detenuti» dissi fredda senza distogliere lo sguardo dal suo.

«Non credo sia possibile. Ci vuole una autorizzazione per i colloqui» strinsi forte i pugni, lasciando il segno delle unghie sui palmi.
«È urgente» sibilai con gli occhi stretti in due fessure.
«Posso richiedere subito un permesso se vuole, ma per ora non posso farla entrare» alzai gli occhi al cielo, irritata.

«Faccia subito quella richiesta».

***

Le due settimane successive passarono più in fretta di quanto avrei voluto.

Sei tutta sola Mercoledì, nessuno dei tuoi amici vorrà più parlarti ed è tutta colpa tua.

Sbuffai poggiando la testa contro il finestrino.

Guardai in alto e vidi l'insegna della Nevermore e la limousine parcheggiare poco più indietro dell'ingresso.

Sistemai i capelli e uscii dall'auto, salutando velocemente i miei genitori.

Con la coda dell'occhio vidi Enid, Ajax e Xavier parlare tranquillamente.
La bionda mi notò, e tutta sorridente mi fece segno di avvicinarsi.

Sbuffando li raggiunsi e tutti e tre rimasero a fissarmi in silenzio per qualche secondo, squadrandomi dall'alto in basso.

«Alla faccia al cazzo, ma sei veramente tu?» la bionda diede una gomitata al fidanzato e io lo guardai con un ghigno di chi ne sa una più del Diavolo.

«Mercoledì Addams, in carne ed ossa» annunciai facendo un giravolta per mostrare a tutti il mio nuovo outfit.

«Mercoledì, posso parlarti un attimo in privato?» alzai un sopracciglio, scettica. «Mi sembra più una domanda retorica Enid, comunque va bene. Esseri, sciolate» ordinai ai due, che obbedirono come ipnotizzati dalla mia voce.

«Ma si può sapere che cos'hai? Che hai fatto ai capelli? Questa non sei tu Mercoledì» mi disse con aria preoccupata.
«Non preoccuparti Enid, so bene quello che faccio. Sono Mercoledì Addams, non scordarlo mai» conclusi strizzandole l'occhio prima di andarmene.

𝑭𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆 𝒅'𝒂𝒖𝒕𝒖𝒏𝒏𝒐 ᵐᵉʳᶜᵒˡᵉᵈⁱ́ˣᵗʸˡᵉʳDove le storie prendono vita. Scoprilo ora