𝑻𝒘𝒐: 𝑼𝒏 𝒑𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊𝒍 𝑫𝒊𝒂𝒗𝒐𝒍𝒐

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♥︎𝑴𝒆𝒓𝒄𝒐𝒍𝒆𝒅𝒊̄♥︎

"𝑹𝒊𝒔𝒄𝒉𝒊𝒂,
𝒄𝒉𝒆 𝒊 𝒓𝒊𝒎𝒑𝒊𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒈𝒈𝒊𝒐"


Guardai l'orologio da polso per la centesima volta, sbuffando rumorosamente.

«Oh, finalmente!» esclamai irritata, invitando l'uomo a sedersi di fronte a me.

Forse un bar non era proprio il posto più adatto per parlare di affari così loschi e segreti, ma ormai era decisamente tardi per cambiare luogo.

«Signorina Addams, da quanto tempo» incrociai le braccia al petto sospirando.
«Voglio andare dritta al punto. Chi devo uccidere e perché» sibilai con gli occhi stretti in due fessure.

«Calma tigre. Vedo che il gene sta facendo un bell'effetto su di te» spalancai leggermente gli occhi.
«Come diavolo ti sei permesso di-» «-Calma e non dare troppo nell'occhio ragazzina» sorrisi appena, beffarda.

«Lo sai che io ti posso distruggere in due secondi, vero avvocato?» rimase in silenzio prima di roteare gli occhi.

«È una lunga storia. Il soggetto si chiama Adam Smith, è l'ideatore di un gioco pericoloso che si sta diffondendo a macchia d'olio» alzai un sopracciglio, «Solo a Jericho?» «Purtroppo no, e sarà peggio se non lo fermiamo» mi rigirai una ciocca di capelli intorno al dito.

«Quindi fammi capire. Vuoi usare il mio gene per rendermi una macchina da guerra e uccidere chi ti fa comodo? Perché se è così potrei anche starci, ma ho le mie condizioni» alzò gli occhi al cielo.
«Parla» disse fermo sotto il mio sguardo strafottente.

«In cambio devi far rilasciare Tyler Galpin dal carcere» «Non so se sia possibile, per questo ti ho proposto di farti arrestare. Lì dentro potrai fare le tue indagini e poi al momento giusto io ti tirerò fuori» lo squadrai dall'alto in basso, sudava nel suo elegante e tipico frack nero.

«Mh, e come potrei finire in carcere?» lo invitai poggiando la schiena sulla testiera della sedia in ferro su cui ero seduta.

«Dovrai commettere un crimine ovviamente, ma non deve essere troppo grave. Dovrai fingere di entrare nel mio ufficio e minacciarmi di darti i soldi guadagnati che stanno nella cassa Per rendere il tutto più autentico ti darò una pistola, vera ma scarica da qualsiasi proiettile. Con tutto il rispetto, per soggetti come te, che possiedono un potere così potente come quello di uccidere, non è proprio una cosa geniale dargli la possibilità di maneggiare un'arma» abbassai lo sguardo per un momento, come se le sue parole mi avessero dato uno schiaffo.

«Sono davvero così pericolosa?» sussurrai con la voce che tremava leggermente.
Mi strinsi nelle spalle, portando i capelli dietro la schiena.

«Temo si sì. Comunque un mio fidato chiamerà la polizia e ti arresterà. Ci stai?» poggiai i gomiti sul tavolino con un ghigno.

«È sempre bello fare affari con lei, signor Thorpe».

***

«Non lo so, non mi sembra proprio la più ottima delle opzioni» alzai gli occhi al cielo.

«Tyler, non ho molta altra scelta. Io posso pur ricattarlo, ma lui è potente mille volte più di me. Ho la carta dei soldi certo, ma sono comunque attaccabile da qualsiasi fronte» dissi sospirando.

𝑭𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆 𝒅'𝒂𝒖𝒕𝒖𝒏𝒏𝒐 ᵐᵉʳᶜᵒˡᵉᵈⁱ́ˣᵗʸˡᵉʳWhere stories live. Discover now