7. Chicken Curry

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7.

Come sono finita qui? Non lo so

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Come sono finita qui? Non lo so. Non voglio nemmeno pensarci.

É notte fonda, sono sdraiata sul mio letto. Niente di insolito. Io, sul mio letto, nella mia stanza, nella mia casa (delle mie migliori amiche), che cerco di dormire sul mio letto. Niente di nuovo.

La piccola differenza -che secondo me é poco piccola e invece molto strana- é che al mio fianco, a pochi centimetri da me, é sdraiato il fottutissimo Alessandro Fiorentini. Non so perché gliel'ho permesso. Non so cosa mi é saltato in mente. Ho un ragazzo, esageratamente fuori dalla mia portata, sdraiato al mio fianco.

La peggior cosa di tutto ciò? Non riesco a chiudere occhio. La stanchezza c'è l'ho, mi perseguita addirittura da fin troppe ore, ma, in confronto a prima, quando sono arrivati i genitori di Bella, non basta più per farmi chiudere gli occhi e ricaricarmi. Anzi, la stanchezza sembra avere l'effetto opposto su di me. Invece di farmi dormire, mi tiene sveglia. Si, perché é proprio la stanchezza, cioè quanto sono rincoglionita al momento, a farmi fare certi pensieri.

Del tipo? Beh, del tipo 'Oh Alessandro, sei qui, accanto a me, tienimi tra le tue braccia possenti', un pensiero tra l'altro estremamente preoccupante. Da un lato mi schifa pure il fatto che io pensa questa cosa. Insomma, pensieri anche del tipo 'Alessandro, perché mi rendi così nervosa? Nemmeno ti conosco e già mi sembra di avere troppo a che fare con te.' Praticamente del tipo 'come siamo finiti io ed Alessandro, che saltiamo dal odiarci al sopportarci ogni due per tre, in un letto solo?' beh, le risposte o chiarificazioni riguardo queste domande o affermazioni non sono nel mio possesso. Non ne ho la più pallida idea. Si, so cos'è successo, ma non so assolutamente perché ho agito in certi modi o perché l'ho fatto restare. Dovevo buttarlo fuori.

Ma ovviamente mi sentivo in colpa. Mi aveva fatto un grosso favore; era rimasto pur avendo da fare, solo per non farsi vedere dai genitori di Bella e risparmiare dei guai a lei, che rendeva me molto felice. Quindi infine....lui aveva agito per cortesia? Per gentilezza? Non lo so.

Fatto sta che, se voglio tenere la mente lucida, devo assolutamente abbandonare questo letto che ci intrappola.

Mi alzo lentamente cercando di non svegliarlo. Guardo l'orologio sul mio comodino nero accanto al letto e vedo che sono circa le quattro.

A punta di piedi mi avvicino al bagno e mi ci rinchiudo dentro.

Un lungo respiro mi abbandona, che casino. Ieri eravamo così vicini che non sapevo nemmeno che fare. Eppure l'ho lasciato svolgere il suo tipico metodo di seduzione -presuppongo sia quello- e l'ho addirittura provocato di seguito.

Non mi riconosco più. Dal finestrino del bagno osservo la stradina silenziosa e dall'apparenza abbandonata.

Cosa ti aspetti Vivi? Sono le quattro del mattino. L'unica gente in giro sarà quella che torna ubriaca e fuori di testa da qualche festa o discoteca.

La luna nei tuoi occhi Where stories live. Discover now