1. Caro Diario....

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Se qualcuno dovesse chiedermi qual'è la mia persona preferita, senza pensarci due volte, parlerei di mia sorella

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Se qualcuno dovesse chiedermi qual'è la mia persona preferita, senza pensarci due volte, parlerei di mia sorella. Gli racconterei com'era carina quando arrossiva, quanto era bella nei vestiti natalizi, come si truccava bene ogni mattina prima di andare all'università e soprattutto, non tralascerei il fatto che era la miglior sorella che uno potesse immaginare.

Si preoccupava sempre per me, dimostrandomi quanto mi voleva bene, ma mi lasciava anche la mia libertà.
Mi preparava da mangiare ogni sera e quando ero ancora abbastanza piccola mi leggeva pure qualche storiella.
Prima ancora, quando ero molto piccola, questi compiti li svolgevano i miei genitori.

Ma col tempo...beh, mia mamma si ammalò; la vedevo soltanto qualche volta al mese in ospedale. O quando la facevano uscire per un finesettimana.

A malapena me la ricordo.

Mio papà invece....me lo ricordo fin troppo bene.
Era la persona più affascinante, sia fisicamente che caratterialmente, che avevo mai conosciuto.

Ma con la morte di mia madre....12 anni fa, quando io avevo 5 anni, mio padre divenne l'opposto di quello che era stato.

Si, lì ho capito che l'amore esisteva, lui aveva amato profondamente mia madre. Ciò nonostante, non ha mai amato abbastanza me e mia sorella maggiore Corinna. Cori.

Infatti, iniziò a prendersela con me per tutto; della casa sporca, dei piatti da lavare, del frigo vuoto e persino dei debiti che aveva.

É solo colpa tua! Sei una piccola peste! Più inutile di una zanzara succhia sangue! Esatto, é questo che sei, un mostro! Tu non succhi sangue, ma distruggi le anime! Come hai fatto con la mia!! Non ti voglio vedere mai, mai, mai più!!!! Sparisci!

Ecco cosa mi disse, prima di cacciarmi di casa.

Ero piccola, avevo a malapena 11 anni, mia sorella Corinna ne aveva appena compiuti 20.

Così, con me al suo fianco, decise di affittare un piccolo appartamento a New York, nel quale avremmo vissuto insieme.

Anche lei era stufa del comportamento tossico di mio padre.

Comunque, riconoscendo lo stato mentale di mio padre e paragonandolo a quello di mia sorella, i servizi sociali mi affidarono a lei.

Fu una passeggiata perché mia sorella era la ragazza più dolce, gentile e intelligente di mai.

Studiava psicologia da ormai ben due anni ma aveva comunque abbastanza tempo da prendersi cura di me.

E così fece.

Mi preparò la merenda ogni mattina prima di accompagnarmi a scuola con la vecchia macchina dei miei genitori, la quale mio padre aveva completamente trascurato.
Poi mi venne a prendere e, se avevo voglia, mi portava da qualche mia amica per riprendermi dopo, portarmi a casa e prepararmi la cena.

La luna nei tuoi occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora