Saliamo in ascensore insieme ad altre persone che si trovavano nella hall.
Non mi stacco da lei nemmeno per un istante, mi guardo attorno cauto in cerca della facci da schiaffi di Louis ma ancora niente. So che è qui da qualche parte.

"Cosa stiamo facendo qui?" sbuffa lei mentre si infila in bocca qualche stuzzichino, siamo qui da almeno mezz'ora e non abbiamo fatto niente di che.
"Aspettiamo, primo o poi dovrà pur farsi vivo"
"E poi?" chiede lei
"E poi si vedrà..." rispondo rimanendo vago mentre sorseggio dal mio bicchiere di champagne.

"Signor Collins" un omone arriva accanto al tavolo dove io e la mora ci siamo sistemati
"Si?" rispondo
"Da parte di suo fratello" fratellastro coglione vorrei dirgli però mi trattengo. Lui mi porge un biglietto rosso, come la busta che ha ricevuto Amber.

Piano 23 stanza nr. 18

"Andiamo" ordino ad amber prendendola per mano. Saliamo in ascensore e arriviamo al ventitreesimo piano nonché l'ultimo. Raggiungiamo la stanza indicata, con un braccio tengo Amber indietro mentre poso l'altra mano sulla pistola che mi sono portato dietro, non si sa mai.
"Ti lei portato la pistola" esclama a bassa voce
"Certo, pensavi che mi sarei presentato indifeso?" rispondo facendola alzare gli occhi al cielo

Con un colpo secco lei bussa alla porta che viene immediatamente aperta da un uomo che ci fa spazio per entrare.
"Metti le mani a posto Brian" sento Louis per poi accorgermi che si trova dall'altra fare della stanza a guardare dalle grandi finestre del grattacielo.
"Non vogliamo usare armi qui" continua per poi girarsi nella nostra direzione.
"Che cosa vuoi Louis?" gli chiedo in tono severo, lui rilascia una risata priva di divertimento

"Agente, lei ha trasgredito diverse regole del regolamento di polizia" inizia lui avvicinandosi
"Smettila con i giochetti Louis e parla" gli ordino
"Mark, prego" si rivolge all'uomo che ci ha fatto entrare prima, lui si sposta verso la mia sinistra e afferra Amber per il gomito
"Non mi toccare" ringhia lei strappandosi dalla presa del barbuto.
"Signorina si accomodi pure al mio fianco" dice Louis rivolgendosi alla mora
"Lasciala stare" mi rivolgo a lui
"Non mi siedo vicino a te stronzo" dice lei incrociando le braccia al petto, Louis fa un cenno con la testa all'uomo dietro di lei che subito la prende con forza e la porta sul divanetto vicino a Louis dove si siede anche lui.
"Prendi posto fratellino" dice indicandomi la poltrona di fronte a loro, io faccio quello che dice.
"Adesso possiamo fare una chiacchierata da persone mature" allunga un braccio attorno alle spalle di amber, lei si scosta subito e io cerco di trattenermi per non alzarmi da lì e prenderlo a pugni.

"Parla" gli ordinai per la millesima volta
"Andrò dritto al punto, so che ci tieni a questa bella ragazza qui al mio fianco, non dire il contrario. Se mi dai lei ti lascerò in pace, per sempre...altrimenti"
"Cosa pensi che sono merce di scambio?" interviene Amber
"Non se ne parla nemmeno" ringhiai a pugni serrati
"Mh, cosa dovrei fare io con voi due piccioncini?"
"Lasciarci stare e poi buttarti possibilmente dal tetto di questo palazzo" dice lei, Louis scatta in duo direzione "Sei davvero simpatica cara"
"Non chiamarla così" dico alzandomi da lì scattando verso di loro
"Ah ah ah...un'altro passo ed è finita" io mi immobilizzo sul posto quando lo vedo con un coltello puntato verso di lei
"Posalo" mormorai
"Mark accompagna la signorina nella stanza da letto, non sarà uno bello spettacolo per lei" dice con tono talmente calmo da farmi innervosire ancora di più.

"Non sarà uno bello spettacolo per te stronzo" asserisco
"Ah si?" si precipita verso di me non il coltello impugnato nella mano destra e lo schivo per un pelo, lo prendo per il collo con un braccio cercando di immobilizzarlo, lui mi tira uno gomitata nello stomaco facendomi allentare la presa.

Speed and loveWhere stories live. Discover now