Odio i mezzi pubblici

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«Quindi il rituale di Bloody Mary funziona veramente?»
«Può darsi, onestamente non ci ho mai provato. Può anche essere uno scherzo del cervello: quando guardi per un lungo periodo di tempo la tua immagine allo specchio il cervello si annoia e deforma l'immagine»
«Non lo sapevo»
Questa era solo una delle tante domande che Cora mi aveva fatto nel corso del nostro viaggio in metro verso Brooklyn.
Eravamo partite da Long Island quella mattina presto per andare alla metro e prendere il primo treno per Brooklyn.
«La cristallo terapia funziona?»
«Non lo so, non uso i cristalli»
«Drew ha detto che non sai leggere i tarocchi»
«Già dal nome... Allora, io sono specializzata in Pharmakeia, ad essere sincera non ne so molto di magia medievale»
«Capito. È per questo che te ne stai sempre rintanata nel bagno della casa undici a creare pozioni?»
«"Sempre" mi pare un po' esagerato...»
«Le stavi facendo anche ieri? Con tutte le provette, le ampolle ribollenti di... non lo so e tutto il resto?»
«Si, ieri ho-»
Non facevo in tempo a finire rispondere a una domanda che già mi bombardava di altre domande.
Poverina, doveva essere il suo modo per scaricare la tensione. Mentre parlava continuava a spostarsi i capelli dietro le orecchie, passarsi le mani tra i capelli biondi liscissimi.
«Quello è un libro di magia? È difficile da controllare la Foschia?»
Aiuto.
«Si e si»
Oddei, per me era abbastanza semplice usare la Foschia, ma come tutte le cose c'era certa gente che era proprio negata.
Aprì la bocca come se si fosse appena ricordata di qualcosa. «Ah... Piper!»
«Si?»
«Tu e i tuoi fratelli potete davvero far innamorare le persone di qualcuno?»
«Beh, dipende da molti fattori...»
Almeno per un po' sarei uscita dal suo mirino.

Avrei volentieri continuato a leggere il libro che mi aveva dato mio fratello, se non fosse per il fatto che mi sarei messa a vomitare in tempo zero.
L'ho già detto che non era un libro normale? Quel libro era stato scritto direttamente da mia madre di suo pugno. Non avevo idea di come Jacopo ne fosse entrato in possesso. Forse era uno di quei libri che ci si passava tra fratelli e prima o poi capitava anche a te.

Potrei essere stata in piedi tutta la notte leggendo alcune pagine qua e là? Probabile.
Per come me l'aveva venduto mio fratello doveva parlare soprattutto di Foschia, ma in realtà, per quel poco che avevo letto trovai incantesimi di tutti i tipi, come: fermare il tempo, uccidere permanentemente i mostri, passare attraverso barriere protettive senza distruggerle e molto altro. Erano tutti incantesimi estremamente avanzati. Beh fratello, grazie per la fiducia.
Cosa ancora più importante, mi stava aiutando a comprendere meglio l'essenza degli esseri viventi.
A bordo pagina erano segnate alcune note in una lingua antica che non conoscevo.

Pur con tutte le restrizioni, Ecate provava ad aiutarci come poteva. Non si faceva problemi a darci consigli o insegnarci quello che non potevamo apprendere dai libri. A volte in modo diretto, altre volte in modo indiretto.
Sarà anche perché se usata in modo scorretto la magia può essere seriamente pericolosa. Di per sé la magia è come i prati degli Asfodeli: non è né buona né cattiva, ma se non sai usarla rischi solo di fare un sacco di casino e più volte che mi ci vanno in mezzo gli altri.

Ci voleva ancora circa mezz'ora per raggiungere la fermata, una cosa che avevo tutto il tempo di fare senza vomitare l'anima erano i miei soliti controlli dei controlli, perché avevo sempre ansia di essermi dimenticata qualcosa.
Dopo ver appurato che ambrosia e nettare c'erano, ricontrollai che le tre fialette di veleno a base di mandragora non perdessero. Tutto il resto sembrava al suo posto.
Dopo l'impresa in Nevada decisi di provare a usare più spesso lame avvelenate. Il veleno in questione non era forte quanto lo Yellowstone, non mi avrebbe corroso la lama in mezzo secondo.
Teoricamente avevo tutto.

Piper e Cora sembravano aver trovato un argomento di cui parlare. Ne parlavano a bassa voce, come se non volessero che le sentissi.
Per quanto provassero a nasconderle mi ero accorta delle occhiate nervose che certi campeggiatori lanciavano a mio fratello.
Non pensavano forse che fossi io, o peggio ancora Jacopo, a reclutare semidei per conto di Crono o addirittura che fossimo noi a farli sparire.
Va bene che mio fratello passava molto tempo lontano dal campo, ma non sarebbe mai stato capace di una cosa simile.

Strade IntrecciateWhere stories live. Discover now