EPILOGO

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"E se facessimo un pic-nic?" propose il rosso di punto in bianco. "In fondo è una bella giornata e sono solo le dieci e mezza di mattina, al Ritz possiamo andarci stasera"

"Mio caro...è quello che penso io?" mormorò Aziraphale con una punta di commozione.

"Negli ultimi anni non siamo mai riusciti ad avere del tempo per noi. Dall'Armageddon alla tua andata in Paradiso, al tuo ritorno tre anni dopo, non siamo mai riusciti ad essere ciò volevamo essere. E ora che abbiamo l'occasione di essere una...ehm, di essere come-... sì, insomma, di essere noi non voglio assolutamente perderla."

Era talmente assorto nel suo discorso che non si era nemmeno accorto di quanto fosse arrossito, si era tolto gli occhiali, il suo sguardo serpentino era fisso in quello dell'Angelo, tanto da dimenticarsi della presenza di Gabriel e Beelzebub dietro di loro.

"Oh, Crowley..." il biondo aveva le lacrime agli occhi, le pupille dilatate per la felicità, le guance in fiamme e un enorme sorriso in volto.

"Sì, insomma...era dal '67 che volevi fare qualcosa di un po' più...intimo, ecco. E dato che dobbiamo festeggiare più cose in una volta sola direi di approfittare. So che quella volta mi hai detto che stavo correndo troppo...però spero che dopo 57 anni ti vada ancora di realizzare quella proposta."

"Mio caro..." mormorò a bassa voce, avvicinandosi al compagno e accarezzandogli la guancia.
"Questa è probabilmente la cosa più dolce che tu mi abbia mai detto."

"Non è dolce" ringhiò in risposta, Aziraphale ridacchiò.

"Oh tesoro...tu sarai sempre dolce ai miei occhi." e prima ancora che Crowley potesse ribattere si mise sulle punte e gli stampò un dolce bacio sulle labbra, che divenne presto un bel limone di due minuti e mezzo.

"Ehm-ehm"

La coppia si staccò immediatamente, ma rimasero l'uno tra le braccia dell'altro. Aziraphale era completamente rosso, la testa nascosta nel petto di Crowley, mentre quest'ultimo aveva lanciato un'occhiataccia all'Arcangelo che li aveva interrotti.

"Questa me la paghi, Gabriel." gli ringhiò con fare minaccioso. "Comincia a correre"

"Scusate l'interruzione piccioncini, ma volevo sapere cosa fosse questo...pin-pic?"

"Pic-nic" lo corresse Aziraphale, staccandosi dal compagno.
"È qualcosa che gli umani fanno nelle stagioni calde. Preparano un cestino con cibo e bevande, una coperta e vanno a mangiare fuori nei prati. È molto romantica come cosa."

"Oh, sì!" esclamò Beelzebub "Mi sembra che abbia visto delle coppie umane farlo negli scorsi secoli."

"Sì, esatto. È molto carina come cosa"

"Quindi ti va bene, Angelo?" domandò Crowley, posando una mano sul fianco del compagno. Il biondo alzò lo sguardo e gli sorrise.

"Certo, mio caro. Anche con loro?"

"Per me è indifferente." rispose il Duce degli Inferi. "E poi, siete voi che dovete festeggiare, non noi."

"Concordo" lə fece eco Gabriel, abbracciandolə da dietro. "Siete voi quelli che si sono riuniti. Crowley ha tirato giù i santi per venire su, Aziraphale"

"Ma davvero?" rise l'Angelo biondo guardando il fidanzato.

"Mea culpa, Angelo" ridacchiò a sua volta il rosso, rubandogli un bacio veloce.

"Allora sono dell'idea, mio amato, che abbiamo tutta un'eternità per festeggiare."

"Completamente d'accordo, Angelo mio" e con quello si scambiarono un profondo e dolce bacio, abbracciandosi forte l'un l'altro, finalmente nel posto dove erano destinati a essere: tra le braccia della persona amata.

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"CROWLEY! EDDAI, MUOVITI!" urlò Aziraphale dal piano di sotto, già tutto di punto e con la cesta da pic-nic in mano.

"DAMMI UN MINUTO, ANGELO!" urlò di conseguenza il Demone, correndo velocemente in camera per prendere una scatolina nera dal cassetto e infilarla in tasca. Chiuse la porta e scese dal suo amato sorridendo.

"Oh, finalmente!"

"Scusa tesoro, dovevo prendere una cosa" gli diede un bacio sulla guancia e aprì la porta.
"Dopo di te, mio Angelo"

Aziraphale arrossì, facendosi sfuggire una risatina imbarazzata, ma lo precedette con un sorrisetto. Crowley, invece, ne approffitò per palpargli il culo per un paio di secondi prima di chiudere la porta dietro di loro.
La Bentley era lì che li aspettava, lucida e splendente come al solito e non appena salirono, Crowley guidò verso il loro posto preferito.

"Aspetta un secondo" gli disse scendendo per primo dalla macchina, schioccò le dita e fece apparire un ciliegio in piena fioritura e una tovaglia a scacchi sotto di esso.

"Oh Crowley...è perfetto" mormorò Aziraphale scendendo dal veicolo, il rosso sobbalzò nel sentire la sua presenza.

"Ehm, Angelo...prima che mangiamo ti dispiace se...ti dico una cosa?"

"Certo" gli disse sorridendo, Crowley sorrise di rimando e si mise una mano in tasca.

"Aziraphale...Angelo mio, dalla prima volta che ti ci siamo visti, sul muro dell'Eden, avevo già capito che avresti completamente cambiato la mia eternità, ma non avrei mai immaginato che avremmo raggiunto questo meraviglioso traguardo."

"In seimila anni abbiamo sempre avuto il modo di trovarci, di stare insieme e di affrontare varie situazioni. Ricordo ancora quando, nel 3500 a.C., in quello scantinato ti ho tentato a provare il cibo umano e di come mangiasti almeno metà di quelle costolette. Quella notte, mentre ti riposavi su un sacco di farina, ti ho appoggiato sul mio petto e devo ammettere che il tuo dolce russare mi ha cullato."

"E poi...poi c'è stato stato il '41, l'anno più bello della mia eternità. Ero così innamorato di te, Aziraphale, che ti avrei dato la luna se te l'avessi chiesto. Ho accettato di aiutarti in quel tuo stupido numero della pallottola, ma non hai idea della paura che ho provato quando ho premuto il grilletto. Ho avuto paura di perderti...ho ancora paura di perderti, forse più di prima"

"Ti amo così tanto Angelo e...e vorrei farlo per sempre, se me lo permetti." a quel punto sorrise tra sé, si tolse gli occhiali da sole e guardò l'amato dritto negli occhi, prendendolo per mano.

"Oh Crowley, io-"

"Angelo, per favore, fammi finire." lo interruppe dolcemente.

"Scusa caro. Vai avanti"

"Quello che sto cercando di dire è..." prese un respiro profondo, abbassò lo sguardo e si piegò sul ginocchio destro, tirando fuori la scatola che aveva in tasca.
"Aziraphale Fell, Angelo della Porta Orientale,ex Arcangelo Supremo, e l'Angelo migliore che io abbia mai conosciuto...vuoi sposarmi?"

Aziraphale aveva ascoltato ogni singola parola, pendendo dalle labbra del suo amato Demone in ogni singolo istante.
Si era portato le mani alla bocca non appena l'aveva visto inginocchiarsi, gli occhi sgranati dalla gioia e pieni di lacrime.
Non si sarebbe mai aspettato una tale domanda, non perché non volesse, ma perché avrebbe voluto essere lui stesso a chiederlo.

"Crowley...Crowley io-" si lasciò sfuggire un singhiozzo, portandosi una mano al petto per calmare il battito.
"Oh mio caro...io-"

"Angelo, pochi giri di parole. Rispondi e basta" poteva essere sembrato brusco, ma in realtà era solo molto ansioso.

"Oh, vecchio serpente...SÌ! SÌ, MILLE VOLTE SÌ!" urlò felicissimo, porgendo la mano sinistra al compagno.

Crowley sorrise come uno scemo, mise l'anello e l'anulare dell'Angelo e lo prese in braccio gioioso, facendolo girare per poi baciarlo con tutta la passione che aveva in corpo.
Aziraphale rise contro le sue labbra, per poi avvolgerli il collo con le braccia e ricambiare più che volentieri il bacio.

"Ti amo...Ti amo...Ti amo" mormorò Crowley tra un bacio e l'altro.
"Ti amo Angelo...grazie, grazie grazie."

"E di cosa, mio caro?" domandò con un sorrisetto, asciugandosi le lacrime.

"Di esistere."

N.A.

forse ci sarà un epilogo pt.2, ma non prometto nulla.

CIAO ARCOBALENIIII

A New Beginning {AziraCrow} Where stories live. Discover now