Destinazione Paradiso

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“C-cosa?” domandò Beelzebub con una risata nervosa. “E tu come diamine fai a saperlo se non vi parlate da anni!”

“È… è tornato due giorni fa. Stasera saremmo dovuti uscire a cena ma… in libreria non c'è, al bar qui di fronte nemmeno e non riesco a percepire la sua presenza sulla Terra”

“Crowley, fattelo dire: la felicità ti evita come la peste.”

“COSÌ NON MI AIUTA!!!!” urlò disperato il rosso dall’altro capo del telefono. L’ex Duce Infernale si lasciò sfuggire un sospiro.

“E va bene. Cinque minuti e siamo lì.”

“Oh Lord Beelzebub io- un attimo, siamo?!”

“Sì, io e Gabriel.” rispose il Demone moro.

“Oh Christian de Sica, va bene…basta veniate”

E così, un paio di minuti dopo, i due esseri celestiali arrivarono all’interno della libreria, trovando Crowley che camminava avanti e indietro in preda all'ansia e al panico.
Insieme a lui c'erano altre tre persone che avevano seguito molto da vicino la ‘questione angelica’ -come l’aveva denominata Nina- e altre due persone che Beelzebub e Gabriel non vedevano dall’armageddon: Anathema e Newt.

“ERA ORA CAZZO! QUANTO CI AVETE MESSO?!” urlò Crowley notando la presenza dei due.

“Oh senti ciccio, calmate un po' eh. Maremma bucaiola, ti ricordo che prima ero il tuo capo” intervenne l’altro Demone, avvicinandosi a Maggie e Nina per presentarsi.
“Beelzebub, piacere”

“Oh sì, mi ricordo di lei” fece Nina. “Io sono Nina, lei è Maggie, la mia…ehm, diciamo che ci stiamo frequentando.”

“Capisco bene, io mi sto frequentando con quel demente vestito d’argento.” ridacchiò indicando Gabriel, che fece un’espressione offesa e adorabile.

“EHI!” esclamò. “Ti ricordo che ero L'Arcangelo Supremo!”

“Appunto, eri.” lo sfidò con un ghigno.

“Ok adesso basta.” intervenne Crowley, alzandosi dalla poltrona di Aziraphale e mettendosi al centro della stanza.
“Anathema e Newton, loro sono gli ex capi di me e del…mio angelo. Lord Beelzebub, Sua Arroganza vi presento la pro-pro-pro-pro-pro-pro-nipote di Agnes Nutter e consorte.”

“Di Agnes Nutter?!” chiese stupito Gabriel stupito, sgranando gli occhi. Anathema sorrise con orgoglio.

“Precisamente.”

“POSSIAMO CONCENTRARCI SUL FATTO CHE HANNO RAPITO IL MIO ANGELO?!!” sbottò Crowley mettendosi le mani nei capelli, attirando l’attenzione dei presenti, Muriel in particolare saltò dallo spavento.
“QUALCUNO HA RAPITO L’AMORE DELLA MIA VITA E NON SO COME DIAMINE ANDARE A PRENDERLO!”

“Ok calmo” intervenne Anathema con tono pacato. “Sei sicuro di dove sia innanzitutto?”

“IN PARADISO, OVVIAMENTE!”

“Perfetto. Abbiamo due angeli qui, giusto?” osservò Newt, lanciando un'occhiata a Gabriel e poi a Muriel. “Puoi farti accompagnare e riprenderlo.”

“Senti novellino, infiltrarsi in Paradiso non è come rapinare una banca” commentò Beelzebub sedendosi sul bracciolo del divano a gambe incrociate. “Ci vuole ingegno e tempo”

“Eppure c’è un modo per entrare in Paradiso.”

“Sì” sbuffò Gabriel “ma un conto è entrare, un conto è intrufolarsi. E sia dia il caso che-”

“Sì, sì, abbiamo capito” lo interruppe bruscamente il Demone dai capelli rossi.

“Ah sì?”

“Signor Crowley?” lo chiamò Muriel timidamente.

“Cosa?”

“Il signor Fell è l'Arcangelo Supremo adesso,no? Avrà avuto una chiamata improvvisa e quindi se n'è andato.”

“Muriel… per Satana”  mormorò digrignando i denti.
“Aziraphale non sarebbe mai andato via senza dirmi nulla. MAI!”

“E per una volta devo darti ragione, Crowley” disse una pacata voce femminile alle loro spalle, diverse da tutte quelle che avevano parlato fin ad ora.
Nessuno l’aveva sentita arrivare, nessuno l’aveva sentita entrare, eppure aveva ascoltato tutta la conversazione.

Il Demone si voltò lentamente, non riuscendo a credere alle proprie orecchie. Si tolse gli occhiali dal volto, sgranando le sue pupille da serpente e aprendo leggermente le labbra.
Saraquiel era lì di fronte a lui, seduta sulla sua sedia a rotelle e con la solita espressione impassibile.

“Tu…” mormorò Crowley sorpreso “Ma come-”

“Non c’è tempo di spiegare, il tuo amico è in pericolo. L’intera umanità potrebbe essere in pericolo.” rispose in fretta l’Arcangelo.

“Si tratta di Michael, vero? È STATA LEI A RAPIRLO!!”

“Calmati” gli intimò la castana alzando una mano.

“COME FACCIO A CALMARMI?! COME TI SENTIRESTI SE LA PERSONA A CUI TIENI DI PIÙ FOSSE IN SERIO PERICOLO?!” urlò disperato, Beelzebub e Nina accorsero a tenerlo fermo per evitare che saltasse sopra l’angelo.

“Crowley…” gli mormorò l’altro Demone.

“Ascolta.” iniziò Saraquiel con fare calmo. “Posso portarti in Paradiso e riprendere Aziraphale, ma sarà molto complicato e pericoloso per un Demone come te.”

“ERO L’ARCANGELO RAFFAELE! HO CREATO LE STELLE! SO BENISSIMO COME FUNZIONA IL PARADISO!”

Era la prima volta che urlava del suo passato davanti a così tante persone, tanto che gli altri esseri celestiali nella stanza sobbalzarono.
Saraquiel, però, vide la determinazione negli occhi del Demone, vide il vero Crowley per un decimo di secondo e le piacque particolarmente.

“Lo so bene, ma sarà-”

“Non mi importa. Farei qualsiasi cosa per riprendere il mio Angelo, anche rischiare l’estinzione.”

“Crowley ma sei impazzito?!!” esclamò Beelzebub, con gli occhi sgranati e con una punta di terrore. Il rosso l* guardò confuso, non aveva mai visto il suo ex capo in quello stato.

“Lord Beelzebub…”

“Beelz…” sussurrò Gabriel, avvicinandosi al partner, ma il Demone moro lo zittì con un gesto della mano e si rivolse al rosso.

“Crowley, capisco che ami quell’Angelo. Credimi, lo capisco.” iniziò con tono pacato, guardandolo dritto negli occhi. “Ma pensa a te stesso… io non- io non ce la farei se tu…”

Crowley sgranò gli occhi, sorpreso, sapeva bene di quel lato dell’ex Duce degli Inferi, ma non l’aveva mai mostrato in pubblico.
Prese le sue mani nelle proprie, mostrando un sorrisetto di incoraggiamento.

“E lasciarti qui senza nessuno che può infastidirti? Non se ne parla.” rispose con una risata. “Tornerò con Aziraphale e sarà tutto come è sempre stato.”

“Sarà meglio” fece Beelzebub prendendo di nuovo un’espressione autoritaria, sistemando il suo abito. “Puoi andare ora.”

“Solo una cosa” disse il rosso rivolgendosi a Saraquiel. “Perché ci stai aiutando?”

“Forse perché sono solo un angelo che esegue gli ordini del Paradiso finché può.”

E a quella frase Crowley mostrò un ghigno beffardo, presto ricambiato dall’Arcangelo. Si guardarono e annuirono.
Aziraphale sarebbe presto stato di nuovo con loro.

A New Beginning {AziraCrow} Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin