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Sangue, urla, terrore e panico erano i termini perfetti per descrivere il risveglio mattutino. Mentre i primi raggi di luce del sole filtravano attraverso le tende, Selene aprì gli occhi per trovarsi di fronte a una realtà che aveva sperato fosse solo un brutto sogno. La madre era di nuovo presa dalle allucinazioni, e l'aria era impregnata dall'odore ferroso del sangue che aveva vomitato.

Semyona la richiamò, ma i suoi occhi erano fissi dietro di lei, come se stesse parlando con qualcun altro, ma non c'era nessuno.

«Declan» mormorò con voce rotta, mentre le lacrime rigavano il suo viso. «Declan, perché mi fai questo?»

I brividi le percorsero la schiena mentre ascoltava quelle parole. Declan. Il Dio a cui la madre aveva dedicato la sua vita.

«Il Dio Declan non è qui... tu hai solo un'altra delle tue allucinazioni» disse, sperando che una parte del suo cervello fosse ancora razionale e vigile e che potesse farla tornare alla realtà, ma lei neanche lo guardava.

«Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto. Sono stata brava» disse tra i singhiozzi.

Si strinse le mani, impotente di fronte a questa situazione. Il medico pochi giorni prima gli aveva portato i fiori del Monte degli Dei, che aveva dovuto pagare profumatamente, ma non servirono a nulla, anzi, la peggiorarono.

Selene teneva ancora in mano il liquido che usava abitualmente per calmare le sue allucinazioni, pronto a farglielo bere non appena avrebbe avuto l'opportunità. Il suo cuore batteva forte mentre osservava la madre soffrire, impotente di fronte alla sua lotta con i demoni della sua mente.

«Perché non mi hai amata come ho fatto io?» mormorò in un sussurro, le sue parole riempite di dolore, mentre le sue ginocchia cedettero e cadde a terra.

La sua confessione improvvisa lo colse di sorpresa, eppure, sapeva che erano solo allucinazioni, frutto di una realtà distorta che la teneva prigioniera. Ma ciò che disse gli lasciò una sensazione strana nel petto, come se un pezzo di verità avesse fatto breccia in lui.

«Devi lottare contro queste allucinazioni. Non sono reali.»

Lei scosse la testa con tristezza. «Declan è arrabbiato. Dice che ho deluso la sua fede.»

Un nodo si formò nello stomaco. «Non è così» affermò. «Non lo hai deluso.»

Decise di avvicinarsi ulteriormente, sedendosi sulle ginocchia quando raggiunse il suo fianco. Sentiva il suo cuore battere velocemente, sperando che le sue parole potessero in qualche modo penetrare oltre le barriere delle allucinazioni che la tenevano prigioniera.

Il suo sguardo sembrava perso nel vuoto, come se stesse cercando di far fronte a una colpa immaginaria. «Ho deluso lui come ho deluso te» mormorò, la sua voce trasmettendo un senso di rassegnazione.

Istintivamente, posò la mano sulla sua schiena e la accarezzò delicatamente, cercando di offrirle conforto. «Tu non mi hai deluso, mamma» la rassicurò, cercando di far emergere il tono gentile e sicuro della sua voce. «Non hai alcuna colpa di quello che ti sta accadendo.»

Lei si voltò verso di lui, e i suoi occhi sembrarono tornare alla normalità. Quelle allucinazioni sembravano essersi dissolte, ma lasciavano dietro di sé un senso di confusione e tristezza.

«Sì, invece» mormorò a bassa voce, guardandolo come se si considerasse una peccatrice. «È colpa mia se la tua vita adesso è questa.»

Selene corrugò la fronte in confusione, non comprendendo appieno le sue parole. «Di cosa stai parlando?»

Le sue lacrime scorrevano via mentre asciugava il viso. «Niente, tesoro» disse con un sorriso, accarezzando il suo viso con delicatezza. «È la mia testa che mi fa dire solo falsità.»

La Guerra degli Dei - La Prescelta Where stories live. Discover now