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«Hanno trovato il corpo di Aron.»

Fu quella la frase che fece balzare Selene dal letto.

La voce di Brika martellava contro la porta, insistente e ansiosa, come se l'importanza di ciò che stava per dire dovesse superare qualsiasi barriera, persino il sonno di Selene.

Il tonfo dei suoi pugni sul legno risvegliò non solo Selene, ma anche sua madre che si affacciò dalla stanza accanto, gli occhi sbarrati dalla sorpresa e la confusione dipinta sul viso. Non appena Selene aprì la porta, l'espressione preoccupata e ricoperta di lacrime salate di Brika la colpì come un pugno nello stomaco. Senza indugiare troppo, si limitò a farle cenno di entrare.

La luce del mattino filtrava attraverso le tende socchiuse, delineando le ombre lunghe e sottili dei mobili. L'atmosfera in casa era pesante, carica di apprensione, mentre Brika cercava di trovare le parole giuste per trasmettere quella notizia che Selene non avrebbe mai voluto sentire. Poi, con un respiro profondo, iniziò a raccontare.

«È successo poco fa» disse Brika, la sua voce tremava leggermente mentre le sue mani si stringevano nervosamente tra loro. «Ho sentito delle urla, dei pianti e poi qualcuno che diceva che era stato trovato un corpo vicino al fiume.»

Il respiro di Selene si fece più rapido. «Vicino al fiume» mormorò, la sua voce quasi sussurrata. La somiglianza con la fine di suo padre era inquietante e spaventosa. Anche lui era stato trovato lì, dopo giorni di angosciosa ricerca. Il suo corpo mutilato era stato protagonista dei suoi incubi per molte notti.

«Dobbiamo andare anche noi» dichiarò Brika con tono deciso e implacabile.

«Come? Bri, non credo che sia una buona idea» cercò di argomentare Selene, l'ansia e il timore rendevano la sua voce più flebile di quanto avrebbe voluto.

Non poteva permettere che Brika si avventurasse in quella situazione, mettendo a rischio la sua stessa vita. Le immagini crudeli del corpo di suo padre erano ancora fresche nella sua memoria, e non poteva sopportare l'idea che la stessa sorte potesse toccare anche a lei.

«Sono d'accordo con mia figlia, Brika. Non è un bello spettacolo» intervenne la madre di Selene, con un tono serio e preoccupato. Era seduta sul letto, le mani intrecciate nel grembo, mentre lo sguardo rifletteva l'angoscia di un ricordo lontano ma doloroso.

Brika le guardò, i suoi occhi esprimevano una determinazione ostinata e un senso di urgenza che non poteva ignorare. Era come se vedesse in questa ricerca un modo per dare un senso alla morte di Aron, per evitare che diventasse solo un altro mistero irrisolto.

«Sel» iniziò Brika, la sua voce si fece dolce e supplichevole. «So che è difficile per te, ma ho bisogno di vederlo con i miei occhi.»

La supplica di Brika colpì Selene dritto nel cuore. Guardò sua madre, i suoi occhi esprimevano la stessa apprensione che provava lei, ma anche una sorta di rassegnazione, come se sapesse che non avrebbe potuto fermarle.

Un nodo di emozioni si formò nella gola di Selene. La prospettiva di vedere un altro corpo senza vita, di affrontare l'orrore e il dolore di una perdita così tragica, la spaventava, e non poco.

Abbassò lo sguardo, le sue mani si stringevano nervosamente tra loro.

«Va bene» disse a malapena udibile, quasi come se pronunciare quelle parole avesse reso la decisione più reale. «Andiamo.»

Brika esalò un sospiro di sollievo, ma il peso nello stomaco di Selene rimaneva. Aveva accettato, ma sapeva che il suo cuore sarebbe stato messo a dura prova, che avrebbe dovuto affrontare paure e dolori che preferiva dimenticare.

La Guerra degli Dei - La Prescelta Where stories live. Discover now