Capitolo 9 - Ultimatum

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Non glielo disse due volte. Neanche una. Non se lo dissero neanche a dire la verità: a Maya era bastato vedere le braccia di Malfoy alzarsi per intero su tutto lo stipite della porta e sentirlo sospirare piano per capire. Lei annuì in sua direzione con la testa, trasformando il volto in un ghigno beffardo e voglioso.
Lui si chiuse il legno alle spalle, sigillando la stanza con un incantesimo; lei gli si era già inginocchiata addosso e alzato il maglione per mandirgli l'addome con baci caldi e umidi. Lui esalò un profondo respiro, raccogliendole i lunghi capelli in una coda arrangiata, guardandola dall'alto con le pupille dilatate. Draco lo sapeva che sarebbe venuto più di una volta. Voleva rilassarsi e lei glielo avrebbe concesso. Non voleva perdere tempo e non voleva pensare, e scopare con lei significava esattamente questo. Maya ricambiava il pensiero: non vedeva l'ora di passare un'oretta a non pensare a fardelli troppo pesanti.

Si masticava l'interno della guancia con gentilezza, quindi probabilmente con i molari, rimuginando su ciò appena fatto; gli occhi cercavano un qualsiasi particolare da osservare e scrutare attentamente sul soffitto, nonostante non fossero connessi ai ragionamenti che occupavano la testa bionda; le palpebre baciavano con leggerezza gli oculi, regalandogli una stramba e goffa espressione di sonnolenza, donandogli l'aspetto di un ricco nobile; il petto si alzava e s'abbassava a intervalli regolari, dimostrando un andamento calmo e rilassato dell'umore e della salute fisica; ascoltava una melodia in lingua francese di una certa artista donna, evidentemente troppo vecchia e troppo antiquata, poiché la traduzione del testo si poteva leggere chiaramente sul volto del ragazzo, che lasciava intendere che la canzone non trasmetteva chissà quali emozioni.
A che cosa effettivamente Draco Malfoy quel pomeriggio stava per davvero prestando attenzione nessuno lo sapeva: era complicato indovinare. Alla musica? Probabile. Alla scopata? Già un po' più probabile. Alla lettera? Forse. Al compito di astrologia del giorno dopo? Sicuramente no.
Maya si morse il labbro inferiore, guardando di sfuggita il compagno di casata dalla sua poltrona nell'angolo della stanza.
Lei respirava grandi bocconi d'aria, aprendo il torace senza sforzo, godendosi quel gradito abbassamento del livello di dopamina.
«A che pensi?» chiese però, con una voce pacata e dolce ma non realmente interessata. Draco colse la sfumatura sinistra, e arcuò un sopracciglio in risposta, girando la testa verso la bruna in modo da poterla vedere negli occhi.
«Cos'è sto tono?» domandò, quasi offeso.
La Yaxley abbozzò un sorrisino, scuotendo piano il capo fra le spalle toniche e nude: «Scusami, mi è uscita male.» aggiunse, «Sono un po' pensierosa.» ammise col sole sulle labbra, creando un quadro di ipocrisia fra le parole e l'aspetto esteriore.
'È la fine' pensò ironicamente il biondo.
Lui si prese qualche altro secondo per osservare quel teatrino, concordando poi infine con lei, distogliendo lo sguardo: nonostante il mantra che si ripeteva continuamente in quelle ore di terrore, il pessimismo inevitabilmente bussava alla porta di tutti.
La voce della cantante belga cessò di ingombrare quella stanza che puzzava di sesso, lasciando i due Serpeverde in un silenzio naturale: il biondo però sapeva che qualcuno dei due l'avrebbe rotto a breve.
«Perché scopiamo, Draco?» Maya sganciò la prima bomba.
Il biondo chiuse gli occhi in risposta, sospirando stressato. Era ancora sdraiato sul letto della bruna e non aveva alcuna intenzione di alzarsi da quella posizione.
Il tono della ragazza gli era parso calmo e aggraziato: non riuscì a percepire nessun accenno di reale confusione né di sentita passiva-aggressività. Solo curiosità. Poteva però sempre sbagliarsi.
Era un po' sorpreso da quella domanda, sebbene non lo diede a vedere, non se lo aspettava. Rimase per un minuto d'orologio adagiato come un morto sul materasso, non dando alcun segno di vita: stava cercando di capire come rispondere. Non ronzava una mosca.
Maya non era la tipa da parlare tanto per dar aria alla bocca: conoscendola, si poteva stimare che fosse da una decina di giorni che ci stava pensando su. Di quel gruppo d'amici lei era quella con la gestione delle emozioni più sviluppata assieme a Blaise, a parere di Draco, dunque non doveva trattarsi di un momentaneo sfogo. O forse sì... non era mica nella sua testa dopotutto: il ragazzo aveva già abbastanza problemi per conto suo.
«Che domanda è?» chiese quindi, in uno sbotto di sincerità, aggrottando la fronte, ormai sinceramente confuso. Aggiunse subito: «Vuoi che smettiamo?». Sarebbe in effetti una risoluzione semplicissima.
Si era alzato dalle lenzuola per porre il quesito, avvicinandosi così alla ragazza, ma rimanendo seduto sul letto.
La bruna serrò la bocca, Malfoy sbuffò.
«Maya, ho già i cazzi miei sinceramente...» sbottò il biondo, avviandosi in uno scatto d'ansia a raccattare e a indossare i suoi vestiti sparsi per la stanza, seguito attentamente dagli occhi verdi della ragazza. «Se poi devo anche traslare le tue parole entro in difficoltà seria».
La Yaxley a quel tono scocciato ma affettuoso si ricompose un minimo: inspirò a pieni polmoni, trovando il coraggio di parlare chiaramente, riavviandosi i capelli lunghi con un gesto malizioso.
«Scusami, hai ragione.» iniziò, mangiucchiandosi un dito. «è che mi risulta un po' difficile parlartene.»
Quest'ultima affermazione fece insospettire il Prefetto, che in quel momento si stava riallacciando i pantaloni neri con lo sguardo fisso verso la finestra. Le ultime foglie stavano cadendo, lasciando uno spettacolo orribile da guardare. A lui piaceva tanto l'estate. Miss Granger preferiva l'autunno invece.
«I tuoi ti hanno detto qualcosa?» chiese lei.
Draco sbottò: «Pupa, per favore, parla chiaro, sennò davvero non ci capiamo».
La bruna sospirò davanti al palesato fastidio dell'altro, constatando che ormai non poteva più tanto posticipare la questione, anche perché era stata proprio lei a voler parlare.
Prese dunque parola: «Io ho ricevuto la lettera a giugno.» la mandibola di Draco cadde a terra. «Ho chiaro ordine di seguire Potter e Silente nei loro spostamenti e spedizioni fuori scuola.» lei sedeva su quella poltrona costosissima come si trattasse di un'umilissima sedia in plastica. «La notte in cui Nott ha ricevuto la lettera non ero nel letto di nessuno,» ridacchiò con l'amaro in bocca, «a mio discapito.» la voce risultò ferma e decisa fino a quel momento, e l'aveva sfoggiata con maestria, quasi stesse recitando. Se ne rese conto: prese dunque un grosso sospiro, rompendo lo sguardo che i due condividevano. «Ho scoperto qualcosina, ma più passa il tempo più risulta difficile rimanere discreta. Silente si guarda bene le spalle. Se ne fotte di Potter, ho origliato qualche conversazione, il suo unico interesse è fermare Tu-Sai-Chi.» la bruna era completamente nuda, non fosse stato per un reggiseno in pizzo nero che le copriva a malapena le areole. «Stanare lo Sfregiato e capire le sue mosse è decisamente più semplice, non presta la dovuta attenzione.» era però complicato guardarla solo in viso, ma la situazione lo richiedeva. «Quest'estate quando ti sei recato con tua madre da Magie Sinister, ti ricordi?, c'era tutto il trio che ti seguiva.» Malfoy ora pendeva dalle sue labbra. «Mi sono assicurata non ascoltassero troppo. C'è però un problema a tutto questo che ti riguarda:» lei prese fiato, guardando il biondo fisso negli occhi, al quale vennero i brividi su tutta la schiena: Maya sembrava dimostrare di colpo 20 anni di più. «O smetti di frequentare la Granger o devo fare fuori uno dei due.»
Draco faticava a respirare.
Ci fu silenzio per un po'. Nessuno si era mosso dalla propria posizione iniziale.
«Chi te lo ha ordinato?»
«Non posso dirtelo, Draco».
«Avevamo un patto».
«Sono arrivati nuovi accordi».
Il biondo espirò lentamente, quasi stesse centellinando ogni particella in uscita per evitare di svenire di colpo. Non aveva un bel colorito. Aveva paura. Una paura viscerale, che nasce dall'intestino e si insidia a formare un nido di angoscia e preoccupazione nella pancia.
Nuovi accordi? Perché lui non ne sapeva niente? Perché Maya aveva ricevuto la lettera così presto? Perché allora non aveva il marchio? Forse lo nascondeva, con un qualche incantesimo, chissà...ma a giugno? In quel mese erano tutti e sei andati in vacanza assieme... Gli sembrava che stesse bene, spensierata e serena come suo solito. Parlava poco in effetti. Non lo aveva detto a nessuno... o forse Theo lo sapeva, a lui avrebbe potuto averlo detto... Forse lo sapevano tutti e lui era stato escluso dal resto. Che fosse un complotto contro di lui? Perché glielo diceva solo ora? Laborava da sola? Si rendeva conto lucidamente che Hermione risultava un grande intralcio nella loro missione, ne era conscio fin dall'inizio, e il fatto che lui ci fosse così intimo non facilitava la cosa. Chi lo sapeva? In quanti erano a conoscenza della loro relazione? A quanto ne sapeva lui solo i suoi 5 amici. Chi altro? Ingoiò la bile formatosi, composta da sola saliva, ma gli parve di aver buttato giù un intero pasto. I suoi genitori ne erano al corrente? Chi avrebbe potuto spifferare tutto? Che li avessero visti assieme? Che non fosse stato abbastanza accorto?
Era ovvio che avrebbe mollato la Granger a un tale punto della corsa. Non era un folle. Era semplicissimo. Quella frase detta da Maya era un lieto fine fin troppo docile e facile. Chiunque fosse stato a imporsi così aveva deciso di essere gentile. Magari Maya?
«Non devi più esistere per lei,» la ragazza interruppe il flusso di coscienza del Serpeverde. «devi sparire, basta. Hai capito?» domandò decisa, ruotando di poco la testa verso sinistra, quasi fosse una bambina di pochi anni incuriosita da una persona: l'espressione di Malfoy in effetti risultava molto interessante e inspiegabile in quel momento, poiché completamente priva di qualsiasi sfumatura di emozione.
Annuì col capo in direzione della bruna, sebbene non la stesse guardando negli occhi, impiantati piuttosto sul parquet color legno.
Maya incassò la risposta con un lieve sorriso: aveva di certo avuto conversazioni ben peggiori, era andata benissimo..
Draco aveva un pessimo presentimento.

Serpenti - Draco MalfoyWhere stories live. Discover now