🍃Capitolo tre 𒀭

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La notte seguente Erdie si svegliò avvertendo forti rumori riecheggiare nell'enorme sala. Era sola, suo padre doveva essere uscito a caccia. Si  cambiò d'abito, indossando un modello semplice con strati di lino dai toni azzurri e blu che le fasciavano il corpo nudo. Si legò in vita una cintura formata da piccoli anelli d'oro e perline di lapislazzuli e turchese coprendo il capo con una parrucca proveniente dalle sue terre lontane.

Suo padre aveva avuto cuore di lasciarle in eredità molte cose del suo mondo. Non si era tagliata i capelli molto spesso nei due secoli in cui era rimasta sveglia e ora le sfioravano le cosce. Li legò stretti sotto la nuca e li intrecciò in modo che spuntassero dalla parrucca come una fluente coda. Ora si sentiva a suo agio, percepiva il suo Egitto abbigliata con la moda del suo popolo.

Entrò nella navata incuriosita dai forti tonfi di passi che non avevano smesso di susseguirsi e ciò che vide le tolse il respiro

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Entrò nella navata incuriosita dai forti tonfi di passi che non avevano smesso di susseguirsi e ciò che vide le tolse il respiro.

Per la prima volta aveva modo di osservare i giganti che rincasavano nel tempio. La definizione di "enorme" non calzava affatto. Assomigliavano ad umani trasandati, vestiti con cuoio e pelliccia, sporchi di terra ed erba e accompagnati da un odore nauseabondo di letame. Ed erano terrificanti.

La vampira credeva che solo gli Elfi erano in grado di incuterle timore, ma dovette ricredersi. Erano spaventosamente grandi, alti come gli obelischi*, due loro dita sarebbero state in grado di sollevarla da terra e spezzarle qualche osso.

Decise di uscire solo quando li avrebbe visti sparire nelle loro stanze, e quando il terribile olezzo che si trascinavano dietro si sarebbe dissipato.
Rigirandosi un'estremità della cintura tra le dita, si ripeteva che lei era un vampiro, non un volgare essere umano. Lei era forte, potente, eterna. Da sola possedeva la forza di venti uomini, la sua pelle era resistente come le maschere d'oro delle grandi maestà. Non doveva temere simili creature... eppure... fu immensamente felice che nessun umano l'avesse vista così annichilita dal terrore.

Pochi istanti dopo le passò accanto un uomo, troppo indaffarato per accorgersi della sua presenza nell'ombra.
«Fermati» gli ordinò lei «Sai per caso dove posso trovare mio padre? » gli domandò in lingua egizia sperando che potesse comprenderla. E lui aveva capito benissimo.

«Venerabile creatura» la salutò lui ad occhi chini «Si trova insieme al Sommo Sacerdote. Discutono di tattiche di guerra per far arretrare i nemici che hanno insediato le nostre terre».

In risposta Erdie alzò gli occhi al cielo. Era sempre la stessa storia: suo padre non riusciva davvero a non destreggiarsi nell'arte della guerra e non perdeva occasione per essere a capo degli schieramenti. Era il suo gioco preferito.

Ripensò poi a ciò che le aveva promesso, non avrebbe più dato fiducia agli esseri umani. Ma allora cosa stava succedendo? Non era mai accaduto che lei dovesse chiedere di lui in giro; era sempre informata sui suoi movimenti.

Che suo padre le stesse nascondendo qualcosa? Se ciò fosse stato vero certamente non le avrebbe detto nulla per proteggerla. Ancora non voleva concederle piena fiducia. L'unica soluzione era quella di imparare quanto più potesse di quella terra, soprattutto la lingua e la scrittura. E farlo in gran segreto.

«Vorrei proporti uno scambio» disse dopo quella breve riflessione.
«Ciò che volete mia signora».
«Io non ti uccido, ma tu donerai a me il tuo tempo insegnandomi la vostra cultura, la vostra lingua ed ogni segno che vi è su queste pareti. Questo però dovrà rimanere un segreto tra noi».

L'uomo rimase sorpreso dalla proposta della vampira, ma accettò subito; forse più per paura che per spirito di insegnamento.
Erdie lo guardó con più attenzione, così da poter memorizzare i tratti di quel viso così terribilmente simile a tutti quelli degli altri sacerdoti del tempio.
Ed effettivamente quell'uomo aveva uno sguardo diverso, benché fosse di un comune nero, che assomigliava a quello tenero di un bambino spaesato.
Le sopracciglia erano unite dal trucco come a crearne una sola, e la pelle era scura come terra bruciata dal sole.

«Se non avete altro da dirmi, posso congedarmi?»

Erdie uscì senza dire null'altro e per nutrirsi raggiunse la cima della grande ziqqurat che splendeva come una delle grandi piramidi bianche sopra il manto dell'Egitto

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Erdie uscì senza dire null'altro e per nutrirsi raggiunse la cima della grande ziqqurat che splendeva come una delle grandi piramidi bianche sopra il manto dell'Egitto. Sembrava come essere tornata a casa.

Le torce bruciavano tutte attorno alla struttura, alimentate da tutti coloro che vi si erano recati per lasciare delle offerte. Coloro che ancora non erano rincasati erano pochi, sicuramente smaniosi di finire quegli obblighi religiosi in gran fretta.
La vampira vi si appollaiò, con la luna piena alle sue spalle. E lì attese paziente che l'ultimo uomo a percorrere gli infiniti gradini della ziggurat diventasse il suo pasto.

Note autore❦*Appunto sull'altezza dei giganti: i primi obelischi egizi erano alti dai 3 ai 4 metri (però non ho trovato molte informazioni in rete a riguardo degli obelischi nel 3000 a

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Note autore
*Appunto sull'altezza dei giganti: i primi obelischi egizi erano alti dai 3 ai 4 metri (però non ho trovato molte informazioni in rete a riguardo degli obelischi nel 3000 a.C.) esattamente l'altezza che viene attribuita ai giganti nella maggior parte dei libri religiosi. (Fate sempre conto che all'epoca l'altezza media della persone era meno di 1.50, già qualcuno alto 1.80 era considerato estremamente alto).

Uno tra i primi ritrovamenti documentati e riconosciuti di giganti fu quello di Castelnau-le-Lez, in Francia, nel 1890. Pubblicati i risultati sulla rivista "La Nature", gli scienziati riuscirono a datare le ossa all'era Neolitica (12.000 anni fa), stabilendo allo stesso tempo l'altezza dello scheletro in 3.50 metri.
(Trovate la foto qui sotto)

(Trovate la foto qui sotto)

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Fiore di sabbia, miasma On viuen les histories. Descobreix ara