Elvenar

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Mano a mano che le ragazze si avvicinavano al villaggio, più riconoscevano all'orizzonte palazzi altissimi che svettavano fino al cielo. Più che mai Beth, Bianca e Jen, erano sicure di una sola cosa: che erano giunte a destinazione! Beth, per qualche impercettibile istante, sembrò cadere in un ricordo di un sogno, come se fosse già stata in quel luogo, anni prima...
"Che strano... Ho proprio una fervida immaginazione" pensò come per darsi un motivo per spiegare quel fatto.
Non sapeva bene perché proprio lei e le sue amiche fossero in quel posto, ma sembrava chiamarla da molto lontano. Attorno al villaggio vide gli stessi pipistrelli del sogno, cercò di non incrociare il loro sguardo ma era troppo tardi. Cadde a terra contorcendosi dal dolore.

«Bastardi!» gridò la ragazza maledicendoli.
«Beth ma che ti succede?» chiesero le amiche inginocchiandosi vicino a lei. Beth non voleva arrivare a quel punto, voleva che le amiche non scoprissero a che destino era legata, era un segreto. I graffi nei polpacci avrebbero svelato l'oscuro legame che lei aveva avuto con le creature del male. Alzò lo sguardo verso di loro, cerco di essere indifferente, tranquilla ma quello che le uscì dalla bocca fu solo una smorfia.
«Ci dici per favore che ti succede? Sei pallida...» mormorò Bianca accarezzandole le guance che nel frattempo avevano perso del colore.
Cercò di parlare ma la voce le morì in gola. Sentiva le gambe tremare, le ferite bruciare come fuoco vivo nella carne. Avrebbe voluto urlare ma non ci riuscì.
"Regan..." Penso solo al nome del suo caro amico, ma prima che potesse rendersi conto di quello che stava succedendo, vide la vista annebbiarsi, la testa pesante, dolore in tutto il corpo. Cominciò a piangere, non potendo gridare, e si lasciò andare tra le braccia di Bianca che la stavano sorreggendo. Nella sua mente cadde in un oblio tra incubo e realtà, mani sanguinanti che la pizzicavano, graffiavano, schernivano senza pietà e lei che rimaneva ferma a piangere dal dolore. Non riusciva a reagire e proprio quando si stava inabissando negli incubi più profondi della sua mente, sentì le voci delle sue amiche che la chiamavano, anche se erano vicine a lei, le loro voci sembravano provenire da almeno dieci metri di distanza.

Ora non vedeva più niente. Solo le paure che durante tutto il viaggio l'avevano accompagnata.
"Regan..." Riuscì a sussurrare. "Regan aiutami!" Ma l'amico non rispose. Era disperata sebbene senza forze. Ma perché stava succedendo questo?! Intanto nell'oblio stava cercando di lottare contro le sue paure. Vide i pipistrelli volarle attorno per graffiarla senza pietà, cercò di scacciarli, di ferirli, di ucciderli ma le sue mani riuscirono solo a schiaffeggiare l'aria. Attorno a lei c'era solo buio totale. Non vedeva niente, neanche le sue stesse mani.
«Salve principessa...» Beth si girò di scatto verso un punto nell'oscurità da dove era provenuto il sussurro. Il suo cuore accelerò il suo battito e il respiro divenne affannato. C'era qualcuno con lei. Non parlava, non riusciva a parlare. I denti tremavano così come le labbra. Lungo la schiena percorrevano alcuni brividi di freddo. Strinse i pugni, digrignò i denti. Le ferite cominciarono a bruciare trasmettendo a tutto il corpo delle fitte lancinanti di dolore. Beth voleva gridare. Si mise a correre come una matta cercando una via d'uscita da quell'incubo, ma non la trovò.

"Aiuto Regan! Dove sei?"
Continuò a correre, sempre avvolta dalla completa oscurità. Si morse il labbro inferiore quando le ferite bruciavano come tizzoni ardenti. La ragazza mentre continuava la sua corsa disperata, urtò contro un imperfezione del pavimento e cadde a terra priva di forze. Cominciò a sporcare il terreno di sangue caldo e a bagnarlo con lacrime di disperazione. Era senza speranze. Beth alzò lo sguardo e in lontananza vide un teatro illuminato da alcune candele fioche. Era coperto da una tenda rossa, quella che chiudeva il sipario, e distinse due ombre. La ragazza si nascose dietro una delle tante sedie che regnavano nel grande salone.

 La ragazza si nascose dietro una delle tante sedie che regnavano nel grande salone

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«Danza...»
«Perchè?»
«È un ordine, ora danza...»
La voce femminile cessò di parlare e Beth vide l'ombra volteggiare leggera da dietro il sipario. L'altra figura si unì alla danza con gesti eleganti. I due si presero per mano e in un momento interminabile, Beth li osservò rapita quasi ipnotizzata. Improvvisamente una musica classica lenta e romantica, spezzò l'inquietante silenzio che regnava in quel luogo. Ma poi qualcosa cambiò. Dal tetto calarono quattro fili che legarono i polsi e le caviglie della ragazza. Nonostante questo, lei continuava a danzare. Un vento forte generato da chissà cosa, inondò l'aria dell'intero teatro scostando un Pochettino le tende rosse del sipario. Beth impallidì. La ragazza aveva lo sguardo spaventato, gli occhi spalancati e la bocca aperta al massimo. Cercava di respirare. Nel frattempo la musica romantica era stata sostituita da una inquietante a tutto volume, Beth non riuscì neanche a sentire la propria voce. Da dietro la sedia, vide che le sue braccia e le sue gambe erano bianche, cadaveriche, quasi di...
«Che... sta... succedendo?» chiese facendo fatica a parlare.
«Stai diventando una graziosa bambola, come tutte le altre...»
Beth trattenne un grido e per poco non si fece scoprire. La ragazza stava gridando di dolore, le sue mani e le sue gambe si stavano trasformando in quelle di una comunissima bambola di pezza, le cuciture si fecero strada nelle sua carne. Il tessuto stregato arrivò al collo e poi nella testa, la ragazza diede un ultimo inquietante grido, prima di cadere a terra. Era diventata una marionetta. Beth intravide la figura rimasta prendere il corpo sanguinante della ragazza e appenderla a un muro che Beth non riuscì a scorgere a causa del sipario. Ma quando il vento fece undulare la tenda, la ragazza impallidì. Appese erano centinaia di corpi sanguinanti di ragazze trasformate in bambole, coperte di cuciture. La ragazza gridò di orrore e corse via il più lontano possibile da quel luogo terribile. Corse corse e corse ma all'ennesimo inciampo, cadde in terra perdendo i sensi.

...

Beth aprì gli occhi, la fronte sudata e il corpo che formicolava per il suo improvviso sforzo. Si guardò attorno, riconobbe Bianca e Jen che parlavano con delle Strane ragazze. Era in una stanza di grandi dimensioni incorniciata da motivi floreali. Ricordò ogni dettaglio dell'oblio in cui era precipitata, gli orrori che aveva visto non sei lì sarebbe mai dimenticati.

«Guardate! É sveglia!» la voce di Jen le rimbombò in testa. Sebbene avesse la vista ancora annebbiata, vide avvicinarsi Bianca, la stessa Jen, tre ragazze alte e insolite e...
Regan...

SPECTRALIUM e Il Maleficio Della Bambola Nera Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora