Sussurri nel Buio

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«Allora... Cerchiamo di ragionare su quello che ha detto lo spettro...» cominciò a dire Bianca mettendo in ordine le idee.
«La guida ha parlato di guardare a nord della tavola di pietra e di continuare in avanti fino ad arrivare a un villaggio di... Elvenar aveva detto» cominciò a ragionare Beth.
«Ma come facciamo a capire dov'è il nord? La tavola di pietra è tutta uguale e attorno ci sono solo alberi!!» strillo Jen già sull'orlo del delirio.
«Sono sicura che ci sia una spiegazione... dobbiamo solo imparare a stare al gioco e capire i suoi indizi» rispose Beth toccando con un dito una delle colonne.
«Forse dobbiamo provare a cercare, come all'inizio...» Propose Bianca guardando per terra.
«Ok ok basta che finiamo in fretta il Gioco perché io non ce la faccio più a stare in questo posto pieno di spettri!» Disse Jen spazientita.

Fu così che le ragazze cominciarono a dare diverse occhiate attorno all'altare in pietra ma senza buoni risultati: il posto in cui si trovavano si era rivelato totalmente spoglio e senza indizi. Beth cercando attorno alla struttura cominciò a pensare bene all'accaduto, com'era possibile che Spectralium fosse reale?! Ripensò istintivamente allo zio, il signor Puffeau, che le aveva raccontato una leggenda su un mondo fantastico qualche giorno prima. Magari tutto quello che aveva detto, si stava avverando! Scacciò via il pensiero e guardò verso la foresta. Vide qualcosa muoversi nell'ombra.
"Di nuovo quei pipistrelli..." Sussurrò spaventata. In un istante incrociò lo sguardo di uno di loro, mentre volava in alto nel cielo. La ragazza cadde a terra dal dolore. Rialzò lo sguardo e con rabbia odiò la creatura che le aveva fatto ciò. Non capiva perché ogni volta che vedeva quei pipistrelli, succedeva questo. Ignorando il dolore, cercò di rialzarsi e, a fatica raggiunse le sue amiche, che nel frattempo si trovavano di nuovo in una discussione.

«Basta! Io mi rifiuto di andare avanti!» Jen era nervosissima.
«E dai! Non ti puoi arrendere subito non ricordi, principessina viziata, che dobbiamo tornare a casa?» le urlò contro Bianca.
«Gne gne gne, principessina viziata semmai lo sei tu!» ribatté Jen con le braccia incrociate.
«Ah sì?! Peccato che quella che causa problemi sei proprio tu mia cara!» rispose Bianca con lo sguardo indignato.
«Sei tu il problema Bianca!» urlò alla fine Jen, facendo calare un attimo il silenzio.
«Su ragazze, non litighiamo, ricordo che dobbiamo ancora uscire da qui. Qualsiasi cosa sia successo tra voi due, ora non é il momento di litigare! Proviamo a... Aspettate... Cosa sono questi?» Chiese Bianca indicando dei simboli incisi nella pietra.
«Non lo so...» rispose Jen.
«Ragazze, non lo avete ancora capito?» obbiettò Beth stupita «Questi sono i punti cardinali, Nord, Sud, Est e Ovest» la ragazza indicò, nella tavola circolare, le iniziali incise dei quattro punti cardinali. Jen cominciò a osservarli.
«Quindi dobbiamo andare di là» la ragazza indicò una selva buia dove neanche i primi raggi del sole avrebbero potuto infiltrarsi dai folti rami. Bianca annuì.
«Penso proprio di sì...» la voce più tremola di una candela ondulata dall'aria, quel posto non prometteva nulla di buono. Scendendo la scalinata, le tre ragazze si avviarono a passo incerto con la luna che illuminava il loro cammino con i suoi raggi bianchi e cadaverici. Camminando a braccetto, le tre si trovarono davanti alla foresta dove ogni singolo rumore prendeva una nota particolarmente sinistra. Jen tremava di paura.

«Io non m- mi muovo da qui, s- sia chiaro.» Come in risposta a quel rifiuto, una corrente di aria gelida simile a un respiro senza vita, soffiò sulle ragazze che subito rabbrividirono.
«Attente...» da dietro di loro, una voce rauca e terrificante, le fece sussultare e la cosa strana era che in quel luogo non c'era nessuno.

Le ragazze impallidirono e, gridando terrorizzate, istintivamente entrarono nella foresta correndo a più non posso e solo una volta esaurite le forze si fermarono. Qualche istante dopo aver ripreso fiato e rallentato il battito del loro cuore si resero conto di dov'erano finite: attorno a loro c'erano folti alberi dalle imponenti chiome nere e ogni tanto una foglia cadeva leggera sul terreno umidiccio. Il loro busto era ruvido e segnato dal tempo da profondi solchi che si intrecciavano formando quasi dei disegni. Beth guardò alcune cortecce e, osservandole meglio, si rese conto che erano state appena bruciate da qualcosa, infatti c'era ancora qualche minuscolo pezzo di brace e così anche per altri ceppi. La ragazza ora guardava gli alberi e un inquietante pensiero occupò i suoi pensieri come una nuvola nera...

«Oh mio Dio!» esclamò lanciandosi dalle amiche.
«Cosa succede?» le chiese Bianca in ansia.
«Gli a- alberi» rispose la ragazza con voce tremula «s- sono vivi, ci stanno guardando!» Jen e Bianca trasalirono. Anche loro vedevano nei robusti tronchi delle facce scolpite nel legno, come se fossero intrappolate al suo interno.

«Andiamocene di qui prima che ci assalga qualcosa alle spalle!» gridò Jen esasperata. Come in risposta a quell' esclamazione un sussurro sommesso e molto rauco si fece avanti investendo le ragazze facendole impallidire di paura.
«Non cedete alle sue promesse o solo dolore rimarrà nelle vostre vite... Attente... Attente alle scelte che farete... Attente...» La stessa cantilena che avevano sentito nelle umide mura della tomba nei sotterranei dell' altare di Pietra, si liberò nell'aria come se fosse stato il vento a parlare, le ragazze urlarono nuovamente e corsero a nord senza nemmeno accorgersene, lo spettro le seguiva mostrando i denti sporchi di sangue.

Dopo minuti che parvero ore, le ragazze seminarono lo spettro e si fermarono nuovamente: ora si trovavano in una sorta di prateria piena di erba lunga fino alle ginocchia. Ci fu un momento dedicato solo ai respiri, dove si sentiva solo il rumore dell'aria che entrava e usciva dalla bocca. Nessuna delle tre volle continuare ad andare avanti, quel posto faceva troppa paura. Jen soprattutto aveva le lacrime agli occhi e piangeva come una fontana.

«Basta! Io mi rifiuto di andare avanti! Spectralium ci sta prendendo in giro vuole solo spaventarci!»
«Dobbiamo continuare ad andare avanti... È la nostra unica speranza» disse Bianca prendendo la parola dopo un piccolo silenzio.
«Ha ragione, o sennò rimarremo bloccate qui per sempre» aggiunse Beth appoggiandosi al discorso dell' amica poi, porgendo una mano a Jen, che nel frattempo si era seduta ancora traumatizzata dall'accaduto, le disse con dolcezza:
«Coraggio, qualsiasi cosa accadrà la supereremo insieme, come abbiamo sempre fatto!»

Jen, per la prima volta che era entrata in quel gioco, sorrise. Tutti quegli spaventi l'avevano fatta diventare isterica e molto nervosa e il suo cuore aveva bisogno di un attimo di quiete. Facendosi coraggio afferrò la mano dell'amica e si alzò accompagnata dal ritmo del vento che improvvisamente si fece tranquillo come se volesse consolarla.

«Insieme ce la faremo!» le aveva ripetuto Beth sorridendo e stringendole nuovamente la mano, questa volta anche quella di Bianca.
«Se rimaniamo unite potremmo vincere qualsiasi cosa!» disse Bianca stringendo le amiche in un abbraccio.

Tutto sembrava finito per un attimo, ma purtroppo non era così...

SPECTRALIUM e Il Maleficio Della Bambola Nera Donde viven las historias. Descúbrelo ahora