Regan

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Dopo il risveglio di Jen e Bianca, la giornata proseguì abbastanza tranquillamente: niente spettri né sussurri sommessi. Il silenzio della nuova foresta che stavano percorrendo, era innaturale e, invece che provare una sensazione di benessere con tutta quella flora, in quel momento prendeva una nota particolarmente sinistra. Del resto però tutto sembrava tranquillo. Gli alberi secolari avvolti nella penombra prendevano forme particolari, aggiungendo anche i rami coperti di muschio che si intrecciavano fra di loro. Il cielo era cambiato anche lui: non più nero perché oscurato da nuvole cariche di tempesta, ma grigio. Una distesa di nuvole color argento si erano distese, probabilmente in tutto il mondo. Jen e Bianca parlavano in continuazione di argomenti che Beth non stava ascoltando. La ragazza era molto pensierosa. Lo strano incontro con quell' affascinante ragazzo, comparso durante le prime ore del "mattino", era così insolita forse addirittura calcolata. Sembrava così gentile... Così triste... Sentiva il bisogno di aiutarlo! Ma poi la parte in cui ha narrato la profezia in cui c'era dentro proprio lei?

"Un vero mistero eh?" Di nuovo la vocina entrò nella testa di Beth come un chiodo.
"Mi dici per favore chi sei?" Chiese seccata la ragazza col pensiero.
"No, non ha molta importanza chi sono"
"Cosa vuoi da me?"
"Voglio aiutarti! Tutti aspettano il tuo ritorno, con il ciondolo del Drago che può risvegliare Rubin, il drago di fuoco. E, grazie e a lei, potremmo sconfiggere il drago nemico, Furan drago dell'Oscurità"
"Non sono io questa di cui tutti parlano, sono solo una semplice ragazza che ha avuto la disgrazia di finire in questo videogioco, non c'è altra spiegazione!" Obbiettò Beth.
"Piccoletta, non hai mai pensato al fatto di essere stata chiamata qui volontariamente? Penso ricorderai i segni evidenti che ti hanno lasciato sulla terra, o dei sogni..." Spiegò la vocina.
"Piccoletta lo dici a qualcun'altro!!" Rispose arrabbiata la ragazza.
"Ehi non pensavo fossi tanto permalosa piccoletta! Hahaha scommetto che ti sono venute le guance rosse!" la prese in giro la vocina.
"Ehi! Guarda che se ti vedo, finisci male!" Replicò la ragazza diventando tutta rossa.
"Hahahaha adesso sì che ho paura!" Continuò a prenderla in giro la vocina.
"Smettila subito!" Ordinò Beth avvampando.
"Ok principessina, basta giocare!" Continuò la voce sghignazzando.
"Principessa hai detto?" Chiese stupita la ragazza.
"Ops hehe, ho detto troppo! Comunque, per continuare in questo posto hai bisogno di un' arma giusto?! Non basteranno due semplici mani per sopravvivere in questo posto!" Continuò la vocina.
"Arma?! Io non uccido, puoi levartelo dalla testa!" Obbiettò contrariata Beth incrociando le mani.
"Stai tranquill, non dovrai farlo mica ora hahaha!" Rise la vocina.
"Mi dai almeno una certezza?" Chiese improvvisamente la ragazza.
"Si certo, chiedi pure!" Rispose la vocina.
"Rimarrai sempre nella mia mente anche se avrò bisogno di aiuto?" Chiese la ragazza speranzosa.
"Oh, ma certe che si! Ogni volta che avrai bisogno di me potrai chiamarmi... Regan!" Beth si illuminò.
"Allora é quello il tuo nome!"
"Esatto piccoletta, ora vado, ci si vede!"
"Ciao... Regan..."

Dopo che Regan lasciò la mente di Beth, la ragazza sentì un grosso peso levarsi dalla testa. Poi però notò che le sue amiche la stavano guardando per il fatto che fosse rimasta così tanto tempo in silenzio.




«Beth... Ti senti bene?» le chiese Jen. L' amica, presa alla sprovvista poiché immersa nei suoi pensieri, si spaventò.

«Oh... Ehm... Si certo...» balbettò la ragazza toccandosi furiosamente le pieghe della gonnellina del suo costume da bambola.

«Avanti cosa c'è, a noi puoi dirlo siamo le tue amiche» la spronò Bianca con impazienza.

«Cosa vuoi che ti racconti? Non é successo niente!» rispose Beth alzando il tono della voce.

«Calmati Beth, ci chiedevamo solo come stavi...» tagliò corto Jen.

«Allora quando arriviamo? Non pensate mai che probabilmente lo spettro ci ha ingannate?» esclamò la ragazza spazientita.

«Lo spettro era la nostra unica guida, non possiamo non fidarci dell'unica speranza che abbiamo di uscire di qui, dobbiamo andare avanti!» la spronò Bianca.

«Si si... Ok...» tagliò corto Jen spazientita.

«Non capisco... perché qui è sempre così scuro e triste il cielo!? Non vedo l'ora di dirgliene quattro ad Astor!» aggiunse la ragazza stringendosi nella felpa. A quelle parole, Beth si giró di scatto come se fosse stata punta da uno spillo.

«Cosa ti fa sentire così sicura che Astor sia veramente così malvagio?» le chiese Beth diventando rossa in viso.

«Ma bo lo spettro ci ha messe in guardia da lui!» rispose Jen sbuffando.

«E questo ti sembra sufficiente a farlo diventare cattivo?! Tu stessa hai detto che non ti fidavi del fantasma» ribatté la ragazza alterandosi.

«Ok Miss Perfettina scusami, non volevo offenderla» disse Jen con un tono particolarmente ironico.

«Non ti sei mai chiesta se Astor fosse un'altra cosa? Uno che in realtà dietro al mantello stia solo soffrendo? L' hai mai incontrato per affermare che sia crudele?» insistette Beth.

«Io no! Perché tu per caso l'hai incontrato?» le chiese Jen. Beth si bloccó di colpo. Era così arrabbiata che non si era neanche accorta di quanto avesse corso. Rimase in silenzio per qualche secondo.

«Io... no» disse infine.

La discussione terminò all' istante. Poi fu Bianca a tagliare il silenzio.
«Sapete una cosa? Mi é venuta una gran fame!»
«Oh anch'io te lo giuro! Non mi reggo più in piedi, ho bisogno di una pausa!» aggiunse Jen sedendosi per terra.
«Cosa?! Ma siete impazzite?! Dobbiamo continuare o non ce la faremo mai ad arrivare!» esclamò Beth contraria.
«Senti! Finora abbiamo fatto ciò che volevi tu, ora tocca a noi a decidere!» Ripose Jen mettendo le braccia conserte.
«Si Beth, siamo sfinite se va bene non abbiamo mangiato per un giorno intero, meritiamo una pausa» aggiunse Bianca dando manforte a Jen. Beth dovette arrendersim ma rimase in piedi. Mentre bianca e Jen cercavano da mangiare, lei cercava un'arma come le aveva detto Regan. Però non sapeva come e dove trovarla.
Stava per chiamarlo quando le sue due amiche portarono le tasche piene di strane bacche viola acceso. Cercando di nascondere la sua non voglia, si sedette con loro e mangiò quegli strani frutti, troppo dolci per i suoi gusti.

SPECTRALIUM e Il Maleficio Della Bambola Nera Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora