Il Circo Dell'Inganno

~Il Circo🎪

La mattina seguente, mi svegliai con una sensazione di inquietudine che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Il sole filtrava attraverso le tende, illuminando la stanza con una luce calda e dorata, ma non riusciva a dissipare l'ombra di quella voce che continuava a risuonare nella mia mente.

Mi alzai dal letto e mi preparai per la giornata. Ogni gesto, ogni movimento sembrava avvolto in una sorta di nebbia, come se stessi agendo automaticamente, senza davvero essere presente. Mi lavai il viso, sperando che l'acqua fredda mi aiutasse a svegliarmi completamente, ma la sensazione di essere osservata non mi abbandonava.

Quando scesi in cucina, trovai mia madre che preparava la colazione. Il profumo del caffè appena fatto e delle frittelle dorate riempiva l'aria, creando un'atmosfera familiare e confortante. Ma non riuscivo a rilassarmi.

«Buongiorno, Wendy. Hai dormito bene?» chiese mia madre, sorridendomi con dolcezza.

«Sì, abbastanza» mentii, cercando di sembrare tranquilla. Non volevo preoccuparla con i miei strani pensieri.

Mi sedetti al tavolo e cominciai a mangiare, ma ogni boccone sembrava insapore. La mia mente era altrove, persa nei ricordi della notte precedente. Cercai di concentrarmi sulla conversazione con mia madre, ma le parole mi sfuggivano come sabbia tra le dita.

Dopo colazione, decisi di fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Il cielo era limpido e l'aria fresca, ma la sensazione di inquietudine non mi abbandonava. Camminai lungo le strade del quartiere, cercando di distrarmi con i suoni e i colori della città. Le foglie autunnali, dai toni caldi del rosso e dell'arancione, crepitavano sotto i miei piedi, e il cinguettio degli uccelli riempiva l'aria. Ma ogni tanto, sentivo ancora quel sussurro.

«Wendy...»

Mi fermai di colpo, il cuore che batteva all'impazzata. Guardai intorno freneticamente, ma non c'era nessuno. Solo il vento che continuava a soffiare, portando con sé foglie secche e polvere. Cercai di convincermi che era solo la mia immaginazione, ma la sensazione di essere osservata non mi abbandonava.

Decisi di andare a trovare Sophie e Jen, sperando che la loro compagnia mi avrebbe aiutato a distrarmi. Quando arrivai a casa di Sophie, lei mi accolse con un sorriso caloroso.

«Ciao Wendy! Come stai?» chiese, abbracciandomi con affetto.

«Ciao Sophie. Sto bene, grazie» risposi, cercando di sembrare tranquilla.

Jen arrivò poco dopo, con il suo solito entusiasmo contagioso. «Ehi ragazze! Pronte per un pomeriggio di chiacchiere e risate?» disse, entrando nel salotto con un vassoio di biscotti appena sfornati.
Ci sedemmo tutte e tre sul divano, circondate da cuscini colorati e coperte morbide. La luce del pomeriggio filtrava attraverso le tende, creando un'atmosfera accogliente. Iniziammo a chiacchierare di tutto e di niente, ridendo e scherzando come sempre. Cercai di immergermi nella conversazione, di lasciarmi trasportare dalla loro allegria. Ma ogni tanto, il pensiero di quella voce tornava a tormentarmi.

«Avete visto che il circo è appena arrivato?» chiese Sophie, rompendo il flusso dei miei pensieri.

«Sì, l'ho visto! Hanno montato il tendone vicino al parco» rispose Jen, con gli occhi che brillavano di eccitazione. «Non vede l'ora di andarci questo pomeriggio!»

«Sì, sarebbe divertente» dissi, cercando di sembrare entusiasta. Ma la mia mente era ancora altrove.

«Ricordo l'ultima volta che siamo andate al circo» continuò Sophie, ridendo. «Jen era terrorizzata dai clown!»
«Non è vero!» protestò Jen, arrossendo leggermente. «Ero solo... sorpresa.»

Ridiamo tutte insieme, ma Sophie notò la mia distrazione. «Wendy, sei sicura che stai bene?» chiese, guardandomi con preoccupazione.

«Sì, sto bene. Solo un po' stanca» risposi, cercando di rassicurarla. Ma il suo sguardo penetrante mi fece capire che non era convinta.
«Wendy, ci conosciamo da anni. Sai che puoi dirci qualsiasi cosa» disse Jen, prendendomi la mano. «Cosa c'è che non va?»