***

Mi stiracchio ma un dolore al braccio mi ferma subito, apro gli occhi, questa non è casa mia. Mi alzo seduta.

Ah, la testa.

Ma che diavolo...sono all'ospedale.

"Ben svegliata signorina" un dottore si rivolge a me. Mi tocco la fronte e sento una garza al tatto

"Perché sono qui?" riesco a biascicare

"Ha avuto un incidente ieri notte" oddio...non riesco a ricordarmi di ieri notte, ho perso la gara poi sono andata in un bar e ho ordinato da bere...basta. La mia macchina, come sta?

"Sa dirmi come si chiama?" ha un tono gentile e calmo

"Io...Amber, mi chiamo Amber" rispondo al dottore

"Perfetto, io sono il dottor Scott, ora le farò qualche altra domanda per essere sicuro che sai ok" Io annuisco

"Qual è il suo cognome?"

"Patel"

"Sa dirmi quanti anni ha?"

"Ne ho 20"

"Ha fratelli o sorelle?"

"Si una sorella, Grace"

"Va bene, ci può dare un numero dei suoi famigliari? Così da essere in grado di contattare qualcuno. La informo che abbiamo trovato anche un alto tasso di alcol signorina, non dovrebbe guidare in stato di ebrezza, di notte e con la pioggia" o cavolo adesso mi ricordo tutto, o quasi

"Ha ragione dottore, mi scusi"

"Chi possiamo contattare?" cazzo no, se chiamano mia sorella mi farà il mazzo

"Oh non c'è bisogno di chiamare, posso tornare a casa da sola" cerco di alzarmi ma sento male ovunque

"Signorina Patel, ha subito un trauma cranico, anche se lieve non possiamo lasciarla andare da sola, ha una distorsione di terzo grado alla caviglia e una di secondo al polso più varie ferite, e poi il suo mezzo non è più in grado di portarla in giro" no ditemi che sto sognando, anzi questo è un incubo altro che sogno, la mia povera Rosa

"E gli agenti hanno bisogno di parare con lei" ok sono nella merda, mi sbattono dentro.

Faccio avere il numero di mia sorella e in meno di mezz'ora lei arriva in ospedale, e pensare che da qui a casa sua ci vogliono almeno quaranta minuti. Sono nella merda, decisamente. Nel mentre mi hanno fatto qualche controllo e sono nelle condizioni di essere dimessa ma devo stare a riposo.

La chioma di capelli castani e mossi di Grace si fionda nella stanza.

"Amber Patel, un giorno tu mi ucciderai" mi punta il dito contro

"Mi dispiace Grace" abbasso lo sguardo, sì mi vergogno.

"Mi dispiace un corno Amber, mi stava venendo un attacco di panico quando mi hanno detto che sei in ospedale! Vuoi finire anche tu tre metri sottoterra come mamma e papà" forse sarebbe meglio per tutti

"Amber, sei l'unica che mi rimane e non ho intenzione di perderti. Hai capito?" dice con tono più calmo questa volta, io annuisco.

"Ei, mi vuoi dire cosa ti sta succedendo?"

"Magari dopo..." mi bruciano gli occhi, allungo le braccia e anche se mi fanno male abbraccio mia sorella.

Nei prossimi giorni dovrò andare in centrale, da quel che ho capito non mi arresteranno, non ci sono state altre vittime quindi probabilmente mi prenderò una multa e forse mi tolgono la patente, Dio prega per me che non sia così.

Rosa l'ha portata via il carro attrezzi, dovrò lavorarci un bel po' appena mi riprendo, e ho bisogno anche di soldi.

***

Grace mi sta accompagnando a parlare con gli agenti, mi sto divorando le unghie da questa mattina per l'ansia. Non voglio che mi tolgano la patente. Odio queste stampelle, sono scomode e ingombranti.

"Salve, sono Grace Patel, oggi mia sorella Amber doveva venire in centrale per alcune domande riguardo l'incidente di qualche sera fa" spiega Grace alla signora alla reception, sembra infastidita, prende il telefono fisso posato sul bancone e dopo qualche secondo inizia a parlare con qualcuno, mette giù e ci dice di aspettare qualche minuto.

"Patel?" un agente entra nella sala d'attesa e mia sorella si alza facendo segno anche a me "Eccoci qui agente" dice Grace, l'uomo ci fa segno di seguirlo e così facciamo fino ad arrivare davanti ad una porta.

"Signora lei aspetti qui con me invece sua sorella può entrare, un agente la aspetta dentro e le farà alcune domande" spiega lui per poi aprirmi la porta, e accompagnarmi alla sedia libera davanti al poliziotto che mi deve interrogare.

Non è possibile

"Sei uno sbirro?!" gli urlo addosso appena l'altro si chiude la porta alle spalle

"Non urlare cazzo!" sibila tra i denti e contrae la mascella

"Non devo urlare? Brian sei un fottutissimo sbirro?" sospira poi mi guarda negli occhi

"Qui sono l'agente Collins" non ci posso credere

"Agente un cazzo, sei un bugiardo!"

"Ambra non devi dire niente, ti prego" ora mi supplica anche

"Si certo ti potrei denunciare, lo sai?" sì sto minacciando un poliziotto

"Se finisco dentro per colpa tua tu verrai con me" sbuffo e incrocio le braccia al petto

"Ora fammi fare il mio lavoro" continua

"Non ho intenzione di parlare con te" adesso è lui quello che sbuffa

"La vuoi smettere di comportati come una bambina? Ora mi dirai che è colpa mia quello che è successo, non è così?" si sta arrabbiando

"Bravo hai indovinato" faccio l'indifferente

"Andiamo, pensi davvero che volessi interrogarti? Se ti avrebbero assegnato un altro ti avrebbe riconosciuto, l'ho fatto per non farti finire dentro!"

"Oh, ora cadrò ai tuoi piedi! Preferivo finire dentro che vederti ancora" in realtà è meglio questo che la prigione ma lui non lo deve sapere

"E sentiamo, perché quel tizio lì fuori non mi ha riconosciuta?"

"Smith non è di pattuglia, e poi lavora ancora qui perché il cibo costa poco"

"Si va bene io me ne voglio andare, non me ne frega delle tue domande e di quel..."

"Basta così!" mi ha interrotto, si certo, lui può fare tutto, perché qui dentro è lui che ha il potere, stronzo.

"Sei venuto qui a Los Angeles per questo vero? Ecco perché nessuno sa il motivo del tuo trasferimento, perché sei un maledetto sbirro!" sono sicura della mia affermazione al cento per cento, e quando mi guarda senza rispondere capisco che è così

"Sei un bastardo"

"Amber" mi punta un dito contro "se non chiudi quella bocca te la chiudo io"

Ok, non me lo aspettavo, e nemmeno lui.

"Iniziamo questo cazzo di interrogatorio e facciamola finita" riprende lui interrompendo il silenzio che si era creato.

In dieci minuti abbiamo finito, nessuno dei due voleva continuare quella merda. Mi ha chiesto di confermare cose che erano già ovvie e poi mi hanno informata che nei prossimi giorni arriverà una multa, non so di quanto, in più mi hanno tolto la patente questi stronzi. Ora dovrò spendere soldi sia per la scuola guida che per la macchina, fantastico direi.

passo i prossimi tre giorni incazzata dalla mattina alla sera, Grace mi ha obbligata a rimanere da lei fino a quando non mi riprenderò un po', non che non mi faccia piacere passare del tempo con il mio nipotino ma non voglio dare fastidio.

Continuo a pensare che Brian ha preferito farsi scoprire da me che farmi finire dentro, io non lo avrei fatto al posto suo. Penso che sia la prima cosa "carina" che ha fatto da quando ci siamo conosciuti e anche se Brian Collins è la persona più odiosa sulla faccia della terra, devo ammettere che in divisa è ancora più attraente.

Speed and loveWhere stories live. Discover now