Happy Birthday, Alex. pt.1

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«Poi ci penso io a quella, grazie lo stesso.» li saluto ed esco fuori, pimpante.

Sono così contenta.

«Come hai scoperto questo posto?.» mi domanda Aiden, quando ormai siamo quasi a casa.

«Un pomeriggio, in compagnia di Eva, ho visto il cartello di cui parlavo lì dentro.» lui annuisce.

«E' un regalo stupendo.» sorrido alla sua affermazione.

Spero che Alexander pensi lo stesso.

***

Eccoci, il grande giorno è arrivato.

Il compleanno di Alexander adesso suona diverso.

Sgattaiolo in cucina e prendo un muffin che avevo comprato per l'occasione.

Ci piazzo sopra una candelina e corro nella stanza di Alexander.

Tranne gli adulti, stanno tutti dormendo, quindi posso fare con comodo.

Apro piano piano la porta della camera di Alexander e quando lo vedo ancora dormiente, mi si stringe il cuore.

Quanto è carino.

Poso il piatto con il muffin sopra il suo comodino e inizio a lasciargli una scia di baci sul collo.

Lui inizia a mugugnare e io sorrido.

«Se è un sogno, non svegliatemi.» gli mordo, lievemente, il lobo dell'orecchio e faccio scorrere una mano sul suo petto.

Lui inizia a sospirare, tenendo sempre gli occhi chiusi.

«Kyla, ti prego...» è sveglio, ma non apre gli occhi.

«Mi preghi? di prima mattina?.» scherzo, e lui, come se capisse la mia posizione, mi prende per la coscia, facendomi finire a cavalcioni su di lui.

«Se fosse necessario, ti pregherei in continuazione.»

«Buon compleanno, Alex.» lui finalmente mi guarda.

Sento la sua erezione sotto di me.

«Possibile che nonostante tu sia sveglio da pochi minuti, sei già eccitato?.» lui ride.

«Sono in piedi da due ore, tornado.» lo guardo confusa.

«Non sono riuscito a dormire bene stanotte, e ho deciso che sarebbe stato meglio smetterla di far finta di star riposando ed essere produttivo sin da subito.» annuisco e lo bacio, distraendolo.

Prendo il piattino e quando i nostri visi si staccano, glielo porgo.

Si solleva leggermente, stando attento a non farmi cambiare posizione e prende il dolce in mano.

«L'hai fatto tu?.» mi mordo il labbro.

«Vorrei tanto essere in grado di dirti una cazzata e farti credere di si, ma purtroppo l'ho comprato. Ho bruciato quello che ero riuscita a fare.» si, ci ho provato e ho dovuto buttare tutto.

Evitiamo di parlarne.

«Sei così carina, anche quando fai le cazzate.» ride e mi bacia di nuovo.

«Grazie mille del pensiero.» gli sorrido e provo ad alzarmi.

Ma lui mi blocca, tenendomi ferma dai fianchi.

«Dove credi di andare?.» mi guarda storto.

«Ho sentito dei passi, starà entrando qualcuno, potrebbero vederci in queste condizioni.»

«Che guardino pure. Tanto in un modo o in un altro, vedrebbero la mia erezione e farebbero ugualmente due più due.» scuoto la testa, arrendendomi al suo ragionamento.

Sweet HellWhere stories live. Discover now