Cap. 19

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Noah's Pov

Mi sveglio verso le sei e benedico subito Dio perché mia madre ancora non è tornata(ho tirato un bestemmione).

Con mia sorpresa non ci sono 17 chiamate perse da quella strega quindi mi rilasso un po' nel letto prima di riuscire a formare pensieri complessi.

All'inizio ero convintissimo fosse mattino poi però mi sono ricordato del mini esaurimento mentale e mi è venuta fame.

Mi alzo praticamente solo per quello, arrivo in cucina e mi faccio un panino con un po' quello che trovo.

Ritorno in camera e cazzeggio per praticamente il resto del pomeriggio fino all'ora di cena, cercando di distrarmi il più possibile per non pensare troppo al giorno dopo.

A cena, dopo che sono arrivati tutti tipo alle 19 in sincro aha, le domande di mio padre seguite dalle battutine snervanti di quel frocio di mio fratello, non hanno fatto altro che farmi stare peggio, ma ho altro di cui preoccuparmi.

Dopo cena, mi fiondo in camera dopo aver lasciato la tavola con la scusa di dovermi lavare i denti e che dovevo finire un compito.

Sono ancora le dieci e sono già nel letto. Solitamente rimango sveglio fino a tardi a fare cose poco interessanti tipo segarmi, guardare porno, giocare a roblox, etc. Il bello è che sono il primo a dire buonanotte. Però lo faccio perché dormo in camera con mio fratello e me lo voglio levare dai coglioni.

Per quanto io possa cercare di spegnere il cervello, non ci riesco. Da una parte c'è l'euforia di vedere come va a finire, in più quel bacio era intenso e mi è piaciuto. Dall'altra c'è la depressione proprio per il fatto che ho paura di come andrà a finire. Insomma, Aaron non spargerebbe mai pettegolezzi su di me e non mi farebbe mai odiare da tutti solo per quello, vero? Ehe che ansia.

Dormi cazzo.

Non ci riesco. Non dovevo dormire questo pomeriggio. Porcodio.

Mi giro su un fianco e prendo il telefono dal comodino mentre tengo stretto sull'addome Boba, alzando un po' la maglietta del pigiama per sentire il morbido e caldo velluto a contatto con la mia pelle. Apro WhatsApp e vedo il visualizzato sul mio ultimo messaggio. Cazzo quanto fa schifo essere ignorati. Ed io lo so più di tutti.

Fa male ma non ho intenzione di piangere di nuovo.

Metto via il telefono e mi stringo Boba allo stomaco. Chiudo gli occhi e mi lascio andare.

Domani è un altro giorno, procrastinerò anche l'ansia.

La mattina seguente

Suona la sveglia, mia alzo controvoglia, bestemmio, mi vesto, esco e arrivo davanti scuola. Aaron non c'è. Sarà già entrato. Si, hai ragione, sono già le 8:04.

Entro, figura di merda, mi siedo e sospiro sprofondando nella sedia.

Mi giro, Aaron mi sta fissando.

Aaron: 'Ah, il libro' si gira dietro prendendo dallo zaino un libro dalla copertina verdina, tutta scarabocchiata e strappata. Sì, è il mio libro.

Mi limito a ringraziare afferrando piano il libro dalle sue mani come se temessi un'imboscata. Le nostre mani si toccano comunque nel processo. Alzo gli occhi per vedere la sua reazione e lui distoglie lo sguardo dandomi una piacevole vista della sua guancia destra tutta arrossata. Si porta una mano alla bocca come se stesse per urlare come una ragazzina e non posso impedire alle mie labbra di formare un sorrisetto soddisfatto che penso e spero lui non abbia visto. Abbasso lo sguardo soffocando una risata ma questo lui sembra notarlo. Si gira facendo la faccia da finto offeso e mi sorride. Dopodiché riprendiamo ad ignorarci.

Mama's BoyWhere stories live. Discover now