prologo - first orgasm

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Apro gli occhi. I raggi del sole non mi hanno ancora raggiunto. Li vedo che filtrano appena tra le tapparelle socchiuse. Mi accorgo di avere freddo, quindi istintivamente stringo più forte la coperta di pile blu attorno al mio corpo.

Avverto gli schiamazzi dei passanti fuori dalla mia finestra, ma questo non mi frena dall'attuare il mio rituale mattutino. Ho bisogno della scarica di adrenalina necessaria a farmi scendere da questo cazzo di letto e iniziare la giornata.

La mia mano mi accarezza con lentezza estenuante, parte dal collo e scende sul seno. Sento i capezzoli tendersi in un brivido di eccitazione fugace. Vibro appena, ma la sensazione scappa subito via. Altre grida e risate provengono da fuori e mi distraggono.

Dovrei alzarmi e chiudere le tapparelle, ma senza la scossa, il brivido, l'eccitazione... non riesco a fare niente.

La mano continua a scendere, si ferma sui fianchi e accompagna lentamente i pantaloncini giù, dove i piedi mi aiutano nell'impresa di sfilarli. Sono nuda dalla vita in giù e questa sensazione mi fa sentire viva. L'adrenalina inizia a salire, sono accaldata in viso, ma non basta ancora.

Faccio scivolare due dita dentro di me e rimango immobile. Attendo, mi adatto, penso. Su chi potrebbe ricadere il pensiero che mi aiuterà a venire questa mattina? Ripercorro mentalmente serie tv, film, persino libri... ma niente. Nessuno che stuzzichi davvero la mia mente.

Accendo la TV, in uno scatto di rabbia mista ad agitazione. C'è il telegiornale e la notizia è quella che tutta la comunità stava aspettando da mesi:

"Slasher é stato finalmente catturato.  È in viaggio proprio in questo momento verso l'ospedale psichiatrico Blackveldt."

Poi lo inquadrano... Slasher.

Fino a quel momento si era sempre e solo intravisto in alcuni fotogrammi rubati dalle telecamere di sicurezza, e indossava sempre una maschera di un medico della peste.

Almeno venti vittime collezionate negli ultimi tre anni. Quelle accertate, si intende. Un maniaco sadico senza il minimo senso di colpa. Il suo caso aveva, ovviamente, stuzzicato il mio interesse.

Questa è la prima volta che lo vedo in faccia. Io e il resto del paese.

La telecamera lo punta e le luci dei flash lo accecano. Riesco chiaramente a vedere gli schizzi di sangue secco sul suo viso. Possiede una bellezza selvaggia che lo rende interessante, nonostante quello che è. Un maniaco, devo ricordarmelo.

Le dita iniziano a muoversi dentro di me in modo quasi involontario. Lentamente prima, sempre più veloce poi. Le aumento, da due passo a tre. Ansimo, quasi urlo. L'attimo è talmente sincopato che non riesco a decifrare i miei stessi pensieri.

L'unica cosa che so è che vengo copiosamente sulle mie dita quando lo sento ridere. Una risata cupa, profonda, con un sottotono divertito che lo rende ancora più psicotico.

Mi osservo la mano e sorrido. Non venivo così tanto da mesi.

Ora la mia giornata può iniziare per il verso giusto

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Ora la mia giornata può iniziare per il verso giusto. Mi sento un po' sporca per quello che ho appena fatto, ma anche questo fa parte del gioco e lo accetto di buon grado.

Mi preparo velocemente per andare a lavoro.

Sono di ottimo umore. D'altronde so già che oggi sarà una bella giornata in ospedale.

E' in arrivo un nuovo ospite interessante al Blackveldt. E io farò qualsiasi cosa in mio potere per prenderlo in cura.

Personal JesusWhere stories live. Discover now