Incrocio le braccia e lui si strofina gli occhi con le dita.

«Abbiamo più o meno cinque minuti per presentarci ognuno nella propria classe, che dici, sei convinto e mi lasci andare o vuoi ancora farmi il terzo grado a causa di Brandon? che ribadisco; è un mio amico.» lui sbuffa.

«Mi dispiace, ok?.è che-» lo blocco sul nascere.

«Hai paura per tuo fratello, lo capisco, ma davvero, devi darmi un po' di libertà e fiducia, mi sento incatenata e posso assicurarti che non è una bella cosa.» lui annuisce.

«Posso provare a farmi un po' i cazzi miei...ma non lo faccio per farti del male.» annuisco.

«Va bene.» lo abbraccio e lui mi accarezza le testa, in un modo così fraterno da riscaldarmi il cuore.

«Adesso vai in classe, e di a quel Brandon del cazzo di tenere a posto le mani, perché io parlo, ma Alexander agisce, ricordaglielo.» annuisco e mi faccio le corse per arrivare in classe in tempo.

***

«Finalmente questa giornata di merda è finita.» aspetto James e Noah davanti l'entrata della scuola.

«Come mai sei ancora qui?.» la voce di Brandon mi fa sobbalzare.

«Hey, sto aspettando i Wood.» lui annuisce.

«Li aspetto insieme a te.» gli sorrido e iniziamo a parlare.

«Eccoli.» mi stacco dalla parete e gli vado incontro.

«Kyla non so come dirtelo ma la macchina mi serve.» James mi viene incontro e Noah stringe le labbra.

«Mi state lasciando a piedi?.» loro si guardano e poi guardano me.

«Si.» dicono all'unisono.

«Posso accompagnarti io, ho il motore però, spero non sia un problema.» rido.

«No, non preoccuparti.» lui prende le chiavi del suo veicolo dalla tasca posteriore dei pantaloni.

«E dove dovete andare si può sapere?.»

«Io devo andare a prendere Karol, passiamo una giornata insieme.» annuisco e guardo Noah.

«Io vado a casa di Daphne.» annuisco anche stavolta e mi volto verso Brandon.

«Possiamo andare?.» muove leggermente la testa in segno di approvazione e ci dirigiamo verso il parcheggio.

***

Arriviamo davanti casa mia e apro il portoncino che conduce al giardino.

«Porca puttana.» lo sento imprecare sottovoce così mi giro e vedo che gli esce sangue dal naso.

E tanto anche.

«Oddio, ehm...entra vedo come posso aiutarti.» lui fa un gesto con la mano, sminuendo il tutto.

«Non preoccuparti, adesso passa.» io scuoto la testa, decisa.

«Muoviti, entra.» stavolta mi ascolta e gli offro un fazzoletto.

Lo faccio sedere e bagno un panno con l'acqua.

Lui lo poggia sul naso e comincia a calmarsi.

«Stai meglio?.» lui annuisce.

Spero che Eva non trovi Brandon sanguinante nella sua cucina, altrimenti non so cosa potrebbe fare.

Davvero, le sue reazioni sono sempre inaspettate.

«Grazie, Kyla.» gli sorrido comprensiva.

Lui prova a togliere il panno ma io mi precipito e lo poggio nuovamente sotto il suo naso.

Sweet HellWhere stories live. Discover now