Capitolo 30 (Meredith POV)

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Io volevo tanto aiutarlo ma il problema è che non sapevo come. 

A complicare la situazione era il fatto che solo io conoscevo alcuni dettagli del suo passato.

Ciò che non capivo è perché Anthony non avesse mai detto di questo ai suoi amici; lo avrebbero aiutato e magari la sua agenzia sarebbe pure intervenuta in difesa di Anthony. Era palese che la ex lo stesse stalkerando e non era un fatto di poco conto.

Presi penna e lavagnetta ed incominciai a scrivere, a parlare non era il caso.

"Ma scusami, perché non provi a parlare con i tuoi amici? Proprio perché lo sono, ti darebbero una mano! Così anche la tua agenzia si muoverà a tuo favore!"

Lesse ciò che scrissi. Non disse nulla.

Lo reputavo come un "no" secco.

Incominciavo a pensare che Anthony mi stesse nascondendo qualcosa. Avevo questo presentimento dall'uscita elegante della volta scorsa.

Poi all'improvviso, ad insaputa di ciò che avevo previsto, rispose al mio consiglio.

«Posso accennare che ho un problema con una stalker ma non dirò che è la mia ex»

Avrei preferito che dicesse la verità ma già il fatto che avesse preso in considerazione di farsi aiutare dai suoi amici era già un buon inizio per lui.

«Comunque grazie del tuo consiglio e... scusami per prima» rispose lui un po' imbarazzato.

Gli sorrisi; nonostante mi dispiaceva per la sua situazione, il fatto che non si fosse stancato di me, mi fece stare meglio, finalmente non avevo più l'ansia addosso.

«Peer quaaalsiaaasii prooobleeemaaa, riiivoolgiitiii aaa meeee!» gli dissi io.

«Grazia mille piccola, te ne sarò eternamente grato... a proposito, sei qui per fare due passi?»

Ah già, mi ero dimenticata che ero uscita per fare la spesa!

«Oh nooo! Miiii erooo diiimentiiicaaataaa deeelllaaa speeeesaaa!»

«Cazzo!!»

Oh cielo! Cosa c'era che non andava ancora?!

«Le uova!!»

Eh?

«Le cazzo di uova che mi aveva chiesto Robert, me ne ero completamente dimenticato!»

Ci guardammo un po' perplessi per poi a ridere a crepapelle.

«A quanto pare, sia io che te ci siamo dimenticati di qualcosa, dello stesso tema tra l'altro»

«È cheee vooolevoo preeendereee laatteee eee fariiinaaa peeeer faaareee unaaa tortaaaa»

«Grazie comunque» fece lui ad un tratto «parlando con te, mi sento già un pochino meglio»

«Miiii faaa piaaaceeereee esseeertii dii aiutooo»

«Che dici? Andiamo insieme al mercato?»

Gli sorrisi come per dirgli sì e ci alzammo insieme. Tuttavia Anthony si bloccò di scatto, piuttosto preoccupato.
Forse un altro suo attacco di panico?

Ma sembrava essere più preoccupato per me che per sé stesso e non ne capivo il motivo.
Adesso ero io ad andare in ansia.

La cosa più inquietante è che sentivo il vestito dietro inzuppato di qualcosa, volsi il capo verso la panchina e mi accorsi che era macchiato, proprio sulla parte in cui mi ci ero seduta.
Era... sangue.

La macchia era fresca ed avendo toccato il vestito dietro, anche la mia mano sinistra era macchiata di sangue.

Mi era venuto il ciclo, proprio in un momento simile.

Mi sentivo così umiliata e mortificata, non avevo con me degli assorbenti nella borsa ma d'altronde, cosa cambiava... il retro del vestito era totalmente macchiato di sangue e non avevo con me un bolerino per coprire la macchia.

La macchia tra l'altro era bella grande, quindi mi erano venute belle pesanti.

Mi ero totalmente dimenticata che sarebbero dovute arrivarmi a breve ed il fatto che non avessi subìto nessun tipo di sintomo, mi aveva fregata.

Incominciai a piangere per la vergogna, quando sentii Anthony mettermi qualcosa dietro al sedere... si era tolto il giubbotto di jeans e mi aveva fatto un nodo sulla pancia, in modo che il retro del suo giubbotto coprisse totalmente la macchia dietro.

«Maaa.. cooosìììì tiii spoooorcooo iiil giuuuu-»

Non mi fece finire la frase.

«E sti cazzi del mio giubbotto, tanto lo posso tranquillamente lavare dopo. Per ora è necessario che tu copra la macchia»

«Mii dispiaaceee taantooo...»

«Per cosa, scusa? Non devi sentirti assolutamente in colpa, ci sono io con te adesso. Sono cose che possono capitare, perciò non sentirti mortificata. Trovo più imbarazzante vedere una stronza che mi stalkera e mi pedina che una dolce fanciulla che le vengono all'improvviso»

Il suo ultimo commento mi fece sorridere e riuscii a calmarmi.
Scrissi poi sulla lavagnetta.
"Facciamo prima un salto a casa mia; devo cambiarmi. Poi andiamo al mercato insieme"

Rose e FocacceWhere stories live. Discover now