rivincita

35 2 1
                                    


- "bastardo!" Mi alzai e andavi verso il rapace

- "me la paghi questa, figlio di puttana" mi misi davanti a lui e gli tirai un pugno che lo fece cadere a terra, gemeva dal dolore, io presi il suo coltello e lo buttai via

Guardai il telefono, non era ancora stato staccato, il rapace provó ad alzarsi ma con il gomito, lo colpii al naso, facendolo cadere una seconda volta

Afferrai il coltello e strappai il filo del telefono con quello, presi il telefono e legai il filo al mio braccio per tenere il telefono più saldamente.

Mi girai verso il rapace che nel frattempo si stava rialzando

Lo guardai con un espressione di rabbia, ero pronta a fare qualsiasi cosa pur di vendicare Robin, anche mettere a rischio la mia stessa vita

- "vienimi a prendere figlio di puttana"

Iniziai a correre dall'altra parte della stanza con il telefono in mano e il filo legato sul braccio e il rapace corse verso di me, io saltai lungo il tappeto per non cadere nella buca, ma il rapace cadde nella buca e rimase incastrato nella grata

Lo colpii con il telefono sul naso, lui urlo in agonia, lo colpii ancora e ancora. 

Slegai il filo dal mio braccio, e afferrai l'estremità del filo, strinsi il telefono e saltai dalla parte del tappeto, sopra il rapace, con il filo gli afferrai il collo e iniziai a soffocarlo.

Ad un certo punto il telefono squillò

- "É per te..."

Posai il telefono sul suo orecchio, continuando a stringere il filo.

Tre voci familiari iniziarono a parlare al rapace

- "Non hai molto tempo!" Disse una voce, Griffin

- "Benvenuto nel tuo peggiore incubo della tua pietosa misera vita" disse un'altra voce, Bruce

- "Non posso uccederti hijo de puta, ma T/n lo farà per me" disse la terza voce, Robin

- "Non hai molto tempo!" Disse Griffin di nuovo

- "T/n ha un braccio pazzesco!" Disse Bruce urlando

Io strinsi più forte di prima il filo del telefono, e la chiamata finì, come la vita del rapace, era morto, era morto il bastardo.

Lasciai il telefono, e guardai gli altri, avevano tutti molto sollevati sapendo che il rapace non avrebbe potuto più fare niente.

Lacrime scorrevano sul mio viso, lacrime di gioia, ma anche di dolore, mi mancava tantissimo robin

Mi toccai la fronte, e sentii la sua bandana, la sciolsi e la presi, la tenni con due mani, aveva ancora il suo profumo, l'unica cosa che mi rimaneva di lui, era la sua bandana, e i ricordi, mi mancava tantissimo, ma non potevo farci niente ormai, sapevo che non potevo riportarlo indietro, ma non riuscivo ancora a credere che lui non era più con me.

Me la rilegai alla fronte e andai verso gli altri, andai davanti a Stella, la abbracciai forte, cercando conforto nelle sue braccia, lei mi abbracciò e io continuai a piangere.

- "mi dispiace molto T/n..." Disse Stella

- "non è colpa tua..." Dissi io

Ci abbracciammo per altri 5 minuti, e poi guardammo tutti la porta d'uscita da quel seminterrato, quel maledetto seminterrato.

Andai verso essa e provai ad aprirla.

Era aperta.

Guardai gli altri e iniziammo a salire le scale con cautela.

Ci ritrovammo nel salotto del rapace.

Ci guardammo intorno, era pieno di bottiglie di birra, vino, e altre cose varie, vetri rotti, sangue, sigarette, di tutto e di più.

Cercammo la porta d'ingresso, e iniziammo a sentire delle sirene e iniziammo a vedere delle luci blu e rosse che attraversano le tende.

Era la polizia, finalmente era tutto finito.

Andammo verso la porta d'ingresso e la aprimmo.

Io uscii per prima, assicurandomi, che poi tutti uscissero da lì.

Prima uscii io e tenni la porta aperta per tutti.

Poi uscì Stella, poi Vance, poi Billy, poi Finney.

Aspettai che qualcun'altro uscisse, Robin, dimenticandomi che non fosse più tra noi, non volevo accettarla questa cosa, ma poi chiusi la casa e iniziai a camminare senza guardare indietro, la polizia vide che dei ragazzini erano usciti dalla casa, mi toccai la fronte, la bandana di Robin era ancora lì, come tutti i ricordi passati insieme in quel maledetto seminterrato.

La polizia ci portò dentro l'ambulanza e ci mise delle coperte intorno, facendoci anche delle domande, finché...

Continua...

Nothing Ever Lasts Forever ~Robin Arellano~Where stories live. Discover now