Choso - Pregherai pt.1

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La luce era bianca, opaca, non avrebbe riscaldato nulla neanche verso mezzogiorno. Era un'altra terra la montagna, passata la bella stagione.
Scese dal cielo una turbinante danza di ghiaccio, a ricoprire lo stratto morto che aveva seppellito già da molto il terreno gelido. Non c'erano bestiole che saltellavano, nessun rumore se non quello degli scarponi che affondavano negli strati di freddo sul suolo.
TN non seppe dire cos'era peggiore, se la guerra o il gelo. Il suo popolo l'avrebbe esiliata solo per questo pensiero: una stirpe valorosa di guerrieri pieni di coraggio non avrebbe accettato che lei se lo chiedesse, sarebbe dovuto essere ovvio; eppure a volte il dubbio le veniva. Era così difficile vivere in queste condizioni, sempre da nomadi, anche quando il dio Frig decideva di raffreddare la terra. Che il gelo fosse duro da sopportare si sapeva, anche se nessuno si era mai lamentato.
Ma la guerra, la guerra era aspra, talvolta amara, poteva sapere di vittoria come di sconfitta; però la guerra aveva sempre eccitato TN, lei non sarebbe riuscita a stare senza per più di qualche tempo. Nonostante il suo compito fosse quello di stare nelle retrovie come sacerdotessa, vedere la foga e la furia, la sete insaziabile di violenza le provocava una morsa allo stomaco che neanche con quattro boccali di birra si sarebbe alleviata.
Per non parlare di come la maga si sentiva prima di un combattimento; ecco, proprio in quel momento si stava occupando di risolvere il problema. Non era insolito alleviare con una bella bevuta i sentimenti negativi prima di una battaglia, ma era anche una tradizione che le streghe dell'esercito aiutassero i guerrieri, loro compagni sul campo, a distrarsi. TN avrebbe sperimento per la prima volta questa usanza, magari le sarebbe anche piaciuta.
Finalmente la strega arrivò davanti alla tenda giusta, quella del guerriero che già da qualche giorno l'aveva rapita terribilmente. Si morse il labbro pregustando la vista di cui di lì a poco avrebbe potuto godere, un privilegio privato. Scostò l'orlo del pesante drappeggio per entrare, un odore di noci e miele la colpì, ma non sarebbe riuscita a sentire una fame diversa da quella che la stava mangiando dall'interno.
Il soggetto dei suoi pensieri comparve solo quando gli occhi di TN si abituarono al buio. Era di spalle, voltato di poco con la testa, come in ascolto per sapere cosa avrebbe fatto quell'ospite inatteso.
Lei non parlò, la ragazza sapeva che non sarebbe servito perché il combattente si sarebbe dovuto piegare, in ogni caso, al suo volere. Funzionava così, le maghe potenti, le guerriere protettrici dei combattenti, dovevano essere accontentate e trattate con rispetto. Lungi da chiunque fare il contrario, avrebbe fatto abbattere una sciagura nera su tutta la tribù.
TN si soffermò poco a guardare i codini in cui il guerriero si ostinava a pettinare i suoi capelli, non la interessavano più di tanto. Cercò di arrivare subito al busto dell'uomo, ma fu colpita dal suo volto senza quelle strane strisce sottili su naso e occhi. Un'altra tradizione era quella di colorare la faccia con strisce di colori scuri prima di una battaglia, il combattente davanti alla maga si cimentava con cura e attenzione in questa usanza.
Con il viso pulito era ugualmente bello, ma anche sul volto gli occhi della ragazza sostarono poco: 'lasciami vedere altro' pensò. Così non seppe controllarsi e dalle sue labbra rotolò la parola "voltati".
Lui obbedì, riservandole un veloce sguardo per valutarla. Sì era bella, anche oggi gli era andata bene. Il soldato inclinò il viso verso l'alto, volendo riservare comunque il proprio orgoglio di guerriero.
'Dovrebbero essere tutti così' si disse TN in preda all'adorazione più totale; la sacerdotessa sorrise contenta, un'espressione vittoriosa e compiaciuta. Era bello anche lui, decisamente bello; non aveva cicatrici, imperfezioni, macchie di alcun tipo, completamente perfetto ed immacolato come un panno del bucato.
TN mosse ancora un passo verso il combattente, ora gli era davvero vicina, tanto da poter sentire il suo odore, sapeva di bacche. La mano della strega si posò come una carezza sulla guancia del guerriero, anche se stette poco lì: subito si mosse dietro la nuca del ragazzo per abbassargli la testa alla sua altezza. Ci riuscì, nonostante la differenza di forza tra loro due.
"La guerra sarà dura, ci saranno morti. Ma se vuoi, posso darti una mano, oppure potrei condannarti" pronunciò ancora la ragazza, con parole dure addolcite dal tono della voce, come le noci con il miele.
Lo sguardo del combattente sembrò non cambiare, neanche quando le rispose "Sono qui davanti alla più potente delle streghe, hai la tua risposta".
Ancor più contenta TN parlò nuovamente: "Dimmi il tuo nome, così pregherò per te". Lei lasciò che il palmo della mano scivolasse senza forza sulla spalla del combattente, un fremito l'attraversò al sentire la durezza dei muscoli tesi.
"Choso è il nome che dirai tra le tue preghiere" rispose a TN prima di prenderla per il bacino e spostarla senza sforzo sul letto, quasi buttandocela sopra. Da quella posizione TN poteva vedere la precisione delle linee che definivano i muscoli di Choso e non poté fare altro che sperare lui riuscisse ad accontentare il suo desiderio sfrenato.

Conteggio parole: 910

Buondì, oggi la one shot è più corta però c'è da dire che non era prevista. Mi piace molto com'è uscita, spero anche a voi. Personalmente, le ambientazioni come questa mi piacciono tanto e mi fanno lavorare molto di fantasia. Alla prossima.

🌛 La vostra Maddy 🌜

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