Cindia Smith.

Alzo un sopracciglio, aspettando continui la frase.

«Potrei erroneamente averlo buttato dentro la doccia» alza le spalle.

Spalanco gli occhi.
«Hai fatto cosa? Ma sei stupida?» la supero, arrivando davanti alle docce.

Il mio zaino è zuppo, sotto il getto dell'acqua.
Lo raccolgo e lo apro.
Tutti i miei vestiti sono bagnati e anche gli appunti di stamattina.

Sbuffo.
«Ma che problemi hai?» le dico alzando la voce.
«Perché l'hai fatto?»
«Ops» sorride facendo spallucce.

Ops, ops...
Lo dirò io quando le avrò spaccato il naso.

Ma chi si crede di essere? Sono tutti degli esaltati in questa scuola?

Le mani mi tremano dal nervoso e dirigno i denti, stringendo più che posso lo zaino.
Sorrido, cercando di mantenere il respiro regolare.

Respira Nadine, respira...calma...

«Nadine che fai, ora non parli più» sono ferma nell'angolo della classe.
Non so cosa ho fatto, ma intorno a me ci sono i miei compagni di classe e mi stanno indicando tutti ridendo.

Sto abbracciando mister orso e non so che fare.
La testa mi gira.

quando finirà tutto questo?
Perché non vogliono che giochi con loro?

Mamma ha detto che mi sarei fatta dei nuovi amici molto presto, che dovevo solo essere me stessa...

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo.
Non di nuovo, la piccola Nadine non esiste più.

Riapro gli occhi e mi avvicino a lei, posizionandomi proprio davanti. Allungo lo zaino e lo strizzo, facendo uscire tutta l'acqua e bagnandole la maglia.

Una bella doccia per calmare i suoi bollenti spiriti.

Spalanca gli occhi, scioccata. Un urletto mi fa venire voglia di tapparmi le orecchie.

«Ops» le dico, facendo spallucce.
Mi allontano, non voglio neanche sentire la sua risposta.

Ho ancora solo l'asciugamano ad avvolgermi il corpo, di certo non posso uscire così e girare per tutta l'accademia prima di arrivare in camera e cambiarmi.

Apro l'armadietto dove avevo lasciato il cellulare pronta a chiamare Sissy ma mi blocco, non ho il suo numero.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.

Sissy era l'unica a potermi salvare, come faccio ora?

Pensa Nadine, pensa...

«Come ti sei permessa, ragazzina?» una voce stridula mi riempie le orecchie.
Sbuffo, dandole ancora le spalle.
«Guardami quando ti parlo»
Posso giurare di averla sentita battere i piedi a terra.

Devo uscire di qui prima che le tappi la bocca con l'asciugamano.

Dai Nadine...

Se fossimo stati all'interno di un cartone animato, probabilmente ora sarebbe spuntata una lampadina sopra la mia testa.

Esaltati che non sono altro, pazzi esaltati del cavolo...
Vediamo chi è più pazzo qui...

Sistemo meglio l'asciugamano e la blocco il più possibile, accertandomi che non cada con solo un piccolo movimento.
metto ai piedi le mie ciabatte e tampono ancora un po' i capelli.

Glimpse of HopeWhere stories live. Discover now