Capitolo 21

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Harry: Preferisco non salire di nuovo su, per favore dì solo agli altri che torno a casa.

Louis: Ok.

Harry: Non riesco a vederti con lui.

Louis: Ok.

Harry: Sei il mio sehnsucht.

***

«Però siamo carini in questa foto, non credi?» - Ed e Gemma scossero contemporaneamente la testa, sbuffando e ridendo di conseguenza. Erano tornati un po' ai vecchi tempi, solo loro tre e le loro risate, fragorose, senza senso, spensierate. Harry non si sentiva così, ma preferiva nascondersi dietro un sorriso che dover spiegare ancora una volta cosa lo affliggeva, a malapena aveva raccontato tutto ad Ed, quella mattina, non voleva riniziare ancora quel discorso con sua sorella, o peggio, sua madre, che per tutto il pranzo lo aveva osservato.

Ma Gemma aveva capito.

Era circa un'ora che Harry continuava ad osservare quelle foto, gli avevano dedicato persino una piccola parte di copertina, al suo primo ed unico bacio con Louis. Le aveva analizzate nel minimo dettaglio, osservando le mani del più basso stare strette sulle sue guance, le loro bocche unite, i loro corpi vicini. Le osservava come se non era nemmeno lui quello nelle foto e sfiorava con le dita la carta come se potesse di nuovo toccare Louis in quel modo, assaporarlo nuovamente.

«È il giorno di Natale e tutti parlano di te e Louis, sei sulle maggiori testate inglesi ed americane, per non parlare dei vari settimanali di gossip che usciranno in questi giorni, ricameranno su questa storia per settimane...»

«Per non parlare di Internet» - Ed interruppe Gemma, la bionda stizzita gli diede un pizzico sul braccio tatuato ma finirono entrambi per ridere, come succedeva troppo spesso. Gemma aveva sempre visto di buon occhi il rosso, come aveva sempre ammesso, gli era stato simpatico subito, a pelle. Proprio questo, vedendo Harry tranquillo, giocare col suo telefono, trascinò la ragazza fuori dalla stanza, chiudendo la porta per parlare tranquillamente - «Quando mi hai fatto precipitare qui, facendomi saltare il dolce che mia nonna ha preparato, pensavo che l'avrei trovato a pezzi, invece lo vedo...Ehm, sereno». - Gemma annuì, ma subito dopo alzò le spalle - «Non lo so Edward - il cantante fece una leggera smorfia al sentire il suo nome intero, solo sua nonna lo chiamava in quel modo - penso che potrebbe crollare da un momento all'altro e non so come prenderlo»

«I suoi attacchi di panico come stanno andando?»

«Non ne ha da qualche giorno, sta prendendo delle erbe tranquillizzanti, sembrano funzionare, ma è così fragile» - ammise la sorella, dirigendosi nuovamente vicino la porta della camera di suo fratello, senza però aprirla. Era spaventata da ciò che suo fratello stava passando: Harry era come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e sapeva che, sarebbe toccato a lei ricomporlo un'altra volta, succedeva sempre così. Harry era fragile, nonostante si mostrasse al suo pubblico ed in generale al mondo, come una persona sicura di sé, ma non lo era poi molto. Il suo fisico, la sua sessualità, lo stare sempre sotto i riflettori, dritto alle critiche, non avevano aiutato quella sua già poca resistenza, aveva sempre tenuto tutto dentro, Louis era stato semplicemente la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, comparendo sotto forma di attacchi di panico.

«Deve capire che Louis ha davvero chiuso con lui - fece Ed, togliendo la mano dal pomello della porta per evitare che la ragazza l'aprisse prima di aver finito di parlare - Ieri sera, quando è risalito da solo, senza Harry, si è tranquillamente seduto sulle ginocchia di quel ragazzo e lo baciava, sembrava sereno. Haz pensa che tornerà...»

«Pensi che lo farà? Intendo, tornerà?»

«Tu cosa faresti? Torneresti da chi ti ha spezzato il cuore due volte, oppure rimarresti con una persona che almeno ti dà un po' di serenità?» - Gemma serrò le labbra ed abbassò le spalle, non pronunciò quella frase, ma entrambi avevano capito.

Birthday's Presents || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora