41. Sotto lo stesso cielo stellato

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Londra
Venti anni prima
20 maggio

Andrew Clarke

Pongo il cambio in folle, metto il freno a mano ed estraggo le chiavi dal cruscotto.
<<Non ci resta che aspettare che esca>> nel dirlo, mantengo gli occhi sull'uomo appena entrato in un café. Una nuova pista del caso sembra recare tracce del suo nome ma non è sufficiente ad incastrarlo, dunque non ci resta che osservare i suoi movimenti nella speranza che compia un passo falso.
Se davvero è complice di Stuann prima o poi lo scopriremo.
Michael, impegnato a seguirlo da vicino, mi invia un messaggio.

"Appuntamento galante"

<<Direi che ne avremo per un po'>> osservo, mettendomi comodo sul sedile della macchina.
<<Grandioso!>> Accanto a me, Annie sbuffa sarcastica, facendomi insospettire.
Annie ha sempre amato questo mondo, dall'accademia ad oggi ha sempre dimostrato di essere nata per questo; non è da lei essere così annoiata durante il turno di lavoro. Si risistema, tenendo lo sguardo fisso davanti a lei e stringendosi nelle spalle. Ha uno sguardo imbronciato ma non posso fare a meno di guardarla e trovarla incredibilmente bella.

<<Avanti, sputa il rospo>> la incito a parlare, rivolgendomi verso di lei anche con il busto.
<<Mh?>>
<<Che hai?>>
<<Niente, perché?>>

<<Amore, non è molto intelligente da parte tua mentire a tuo marito, non credi?>> Cerco di strapparle un sorriso e afferro la sua mano, coprendola con le mie.
<<Non ho niente Andrew, davvero, sono solo stanca...>> Mi rifila un piccolo sorriso e uno sguardo dolce ma non è abbastanza brava da convincermi.

Dissimulo la mia delusione e non mi do per vinto. Guardo fuori dal finestrino e scorgo su un volantino una foto del mare.
<<Pensavo che magari potremmo andare fuori per qualche giorno>> le propongo, allungando il braccio per poggiarlo sul suo ginocchio. <<È da un po' che non ci ritagliamo del tempo per noi, cosa ne pensi?>>

I suoi occhi si illuminano quasi come fosse una bambina in un negozio di caramelle e tale visione mi fa sentire più leggero. <<Davvero?>> Mi domanda come se inconsciamente desiderasse proprio questo.
<<Certo>> le sussurro spostando la mia mano in una lieve carezza. <<Una casa al mare, io, te e Nicholas...Mi sembra perfetto...>>

Annuisce frequentemente.
<<Sì>> risponde impaziente, voltandosi nella mia direzione <<Facciamolo>>
<<Va bene>> sorrido, riconoscendo finalmente la donna che mi ha rubato il cuore <<Non appena arriveremo a casa, farò qualche ricerca...>>
<<Andiamo il prossimo weekend>> la sua improvvisa fretta mi fa ridere e mi piacerebbe mettere in moto la macchina e portarla il più lontano possibile da qui sul momento.

<<Mi piace>> mormoro sognante, facendo mente locale <<Domenica è 29>>  afferro una ciocca dei suoi capelli e me la rigiro tra le dita.
<<Sembra passato un secolo...>> Sospira Annie, capendo immediatamente a cosa io faccia riferimento.

Sono ormai trascorsi dieci anni dall'ultimo ballo di fine anno dell'accademia. Ricordo quel giorno sempre con un moto di orgoglio nel cuore.

Io e Annie non andavamo d'accordo inizialmente: non ci odiavamo, sia chiaro. Anzi, se lo chiedessero a me, direi che me ne sono innamorato fin troppo presto rispetto a quando non sia successo a lei.
Frequentavamo lo stesso corso, eravamo i più brillanti e alla fine la nostra è diventata una gara fino all'ultimo centesimo di voto in più.
Abbiamo trascorso così tanto tempo a fare battaglie, ignari di come sarebbe finita la guerra...

Under the same night sky Where stories live. Discover now