Il contatto con Alexander continua e questa cosa mi provoca piacere dappertutto.

«Ma dai! che bello, magari capitiamo nella stessa classe.» io annuisco.

«O magari no.» sento sussurrare alle mie spalle.

«Smettila.» dico, mentre guardò il bicchiere, sperando che Leonardo non mi senta, al contrario di Alexander.

«Andiamo un po' fuori? sento caldo qui dentro.» io annuisco alla richiesta di Leonardo, alzandomi e dando una fine al contatto con Alex.

Io faccio per restituire la giacca al moro che prima stava alle mie spalle, ma lui mi ferma.

«Tienila, se esci fuori ti servirà.» annuisco e mi faccio guidare da Leo.

«Ma...scusa se risulto inopportuno...con Alexander Wood, mi pare si chiami così, c'è qualcosa?.»

Questa domanda accende un campanello nel mio cervello.

Eh...

«Nono, siamo amici.»

«Non sono stupido, quando ti ho chiesto di uscire fuori lui mi ha fucilato con lo sguardo.» fa una piccola risata dopo la sua frase, ma non mi sembra proprio sincera.

«Magari non ha la totale fiducia nei tuoi confronti, lo capirei» lui annuisce.

«Si, hai ragione effettivamente.» ci sediamo accanto su un muretto nel giardino di Emma e continuiamo a parlare.

«Ma come cazzo faccio ad avere i soldi ora?!.» sento una voce familiare.

«No...non sto dicendo di non averli, ma sono ad una festa e non sono a casa mia...no...certo!.» riconosco la voce di Noah e mi avvicino senza farmi vedere.

«La prossima settimana...dai amico...va bene.» lo vedo chiudere la chiamata e sbuffare, poi fa passare la mano attraverso i capelli.

«Noah?.» lo chiamo e lui sobbalza.

«Kyla...da quanto sei qui?»

«Da poco...stai bene?.» lui annuisce e sorride.

Ma questo sorriso non mi sembra veritiero.

«Certo tesoro! andiamo dentro? sento freddo.»

«Si, lo dico ad un mio amico ed entriamo.» lui mi accompagna da Leonardo.

Non me la racconta giusta.

«Leo noi stiamo entrando.» lui annuisce.

«D'accordo, io purtroppo devo andare...puoi salutare Emma da parte mia?.»

«Certo.» si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia.

«È stato bello parlare con te.» mi sorride dolcemente e io ricambio.

«Fai sempre colpo tu, eh?.» nonostante Noah stia provando a cambiare discorso non mi dimentico di quello che ho sentito...

Forse lo dirò ad Aiden.

«Andiamo dai tuoi fratelli, vorrei tornare a casa.» lui annuisce e mi asseconda.

«Anche io...sto morendo dal sonno.»

Riusciamo a trovare tutti i restanti Wood che stanno bevendo e parlando tra di loro.

Con loro ci sono Emma e Karol intente a parlare di unghie e vestiti.

Mi sono persa una conversazione super interessante, cazzo.

«Ragazzi torniamo a casa?.» Noah sbadiglia per rendere di più il concetto.

«Kyla tu vieni con noi o il tuo nuovo amico Leonardo ti accompagna al posto nostro?.» Alexander non perde tempo e fa una battuta molto inutile.

«Divertente, Alex, anzi esilarante oserei dire.» lui alza l'angolo sinistro della bocca.

«Sembravate molto affiatati, tutto qui.» alzo gli occhi al cielo.

«Kyla purtroppo sei di nuovo in macchina con Alexander.» annuisco.

«Non riesco a reggermi in piedi, cazzo.» James ha bevuto un po' troppo stasera.

Karol e Aiden lo reggono e lo poggiano in macchina, nei posti dietro.

«Va bene...Karol mi dispiace che non abbiamo parlato stasera.» dico a Karol, subito dopo l'abbraccio.

«Non preoccuparti! ci rifaremo sicuramente.» annuisco e abbraccio anche Emma.

Ci mettiamo tutti in macchina e io mi ritrovo nuovamente accanto ad Alexander.

Vedo che vuole dire qualcosa ma si trattiene.

«Avanti, parla.» gli dico.

«Ti sembra che io abbia qualcosa da dire? perché ti sbagli.» continua a tenere il volante ben saldo.

«Ti si legge negli occhi che hai qualcosa di cui lamentarti.» lui sbuffa.

«Non mi devo lamentare di nulla. Comunque noto che riesci sempre a farti dei nuovi amici, è un'abilità da non sottovalutare eh.» è sarcastico e questa cosa mi da non poco fastidio.

«Vedi? sto simpatica a tutti.»

«Mi fa piacere. Solo che dovresti imparare a capire la differenza tra chi ti vuole veramente conoscere e chi ti vuole scopare.» rimango pietrificata da queste parole.

Ma come si permette.

«Scusami?!.» lui annuisce

«Dico solo la verità. Quel principino Come Cazzo Si Chiama, ti voleva saltare addosso da tutta la sera, a causa mia non l'ha fatto.» io sbuffo una risata.

«Capisco...sei geloso fradicio ma non c'è bisogno di dire cazzate di tale grandezza.» lui ride e mi guarda mentre niente una mano salda sul volante.

«Credi che la mia sia gelosia? mi dispiace deluderti ma non lo è, so solo riconoscere i coglioni»

«Intendi che riconosci i tuoi simili?.» gli sorrido ironica e lui alza l'angolo sinistro della bocca.

«Questa conversazione sta sfociando nel ridicolo.» esclama, e io annuisco.

«Vedendo il modo in cui è iniziata non poteva che finire peggio.»

Con le mie parole si interrompe la comunicazione e tutto il viaggio di ritorno lo passiamo in silenzio.

***

Quando arriviamo, mi sistemo, pronta per andare a letto visto la tarda ora.

Però decido di farmi una camomilla per rilassare i nervi.

Qualcuno ha avuto la mia stessa idea.

«Che ci fai qui?.» mi chiede Noah, e io indico la camomilla accanto a lui.

«Tieni.» me la passa e io inizio a prepararla.

«Mi spieghi che avevi alla festa?.» decido di provare a tirare fuori ciò che lo sta affliggendo.

«Non ho nulla, sto bene.»

«Okay, questo raccontalo ad Eva, a me racconta la verità.» mi appoggio al davanzale della cucina e lui si siede.

«Non ho davvero nulla, sono solo stanco fisicamente.»

Capisco che non me ne vuole parlare, magari più in là si aprirà.

«Fingo di crederci.»

Detto questo, ci ammutoliamo e continuiamo a bere il contenuto delle nostre tazze sul divano.

Sweet HellWhere stories live. Discover now