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"Non sei mi mamma, Ali! Ho preso tre e sti cazzi? Non è che solfeggiando canterò meglio le canzoni"

È più di un'ora che ci urliamo addosso, ininterrottamente a causa della sua testardaggine. A noi ballerini è stata somministrata una prova a sorpresa di classico e ai cantanti una di teoria. Io mi sono salvata con una media del 4.5, risultando la più preparata della classe. Holden invece non solo ha preso un tre, ha perfino riso e scherzato della situazione senza fregarsene minimamente.

Io come una scema mi preoccupo, anche perché è sempre più disordinato e non sono l'unica ad essersene accorta.

Io ad oggi scommetterei sulla sua vittoria, è il più bravo, il più talentoso e il più tutto. Ma se continua con questa strafottenza si metterà in seri guai.

"Non voglio che te ne vai per stronzate"

Ammetto calando la voce, ma vedo nei suoi occhi ancora rabbia.

"Senti Alì, te stai accollà troppo. Se me devi fa na ramanzina al giorno, io mi cago il cazzo."

Mi freddo subito alle sue parole. Capisco la testardaggine e tutto, ma arrivare a mettermi davanti ad una decisione mi fa rimanere male.

"Che stai dicendo Joseph?"

"Lo sai bene che significa Alice, io devo sta tranquillo. Tu ar momento tranquillo non me ce fai sta. So grande e vaccinato, non ho bisogno de la badante. Prendiamoci del tempo pe riflettere"

Ed ecco lì, la delusione che torna prepotente ad infiammarmi il petto. Ci provo con tutto me stessa ad alzarmi e ad andarmene. Invece no, mi scatta quella vocina nella testa che mi dice di farlo stare male come io sto male in questo momento.

"Del tempo per riflettere di che Joseph? Cosa siamo noi? Ce vasamo na vot ogni tant e piens che si qualcuno p me?"

Si arrabbia ancora di più, perché sa che sono stronzate le mie. Però si incazza, perché odia che le persone gli parlino così.

"Meglio ancora, sempre saputo che eri na pischella immatura se spari ste cagate"

Finalmente riesco ad andarmene, sbattendo rumorosamente la porta.

Che guaio.

Nei successivi due giorni non mi sfogo con nessuno, non trovandolo necessario. Continuo a vivere la mia vita apparentemente serena, senza mai rispondere alle domande riguardanti il mio allontanamento da Joseph.

Ballo, fin troppo, passo il tempo con i ragazzi e dormo. Qualcosa manca nella mia routine, tipo il mangiare e il riposarmi, ma questi sono dettagli.

"Piccola?"

Mi richiama al mondo terreno Ayle.

"Si amo? Mi ero distratta"

Come sempre aggiungerei, ma mi astengo.

"Ti volevo chiedere se mi facevi compagnia in sala, vorrei riprovare i brani per domani"

Annuisco aspettando che mi dia la mano per alzarmi. Sono ritornata la scansafatiche di sempre, non ho più la voce "irritante" di un certo cantante che mi spronava a diventare autonoma.

Arrivati in studio mi siedo su uno dei due sgabelli, mentre il tinto si siede difronte a me con il microfono in mano.

Mentre canta, mi perdo tra la sua voce e tra il testo che piano piano mi porta sempre su quel punto fisso che mi martella la testa da giorni.

Possiamo rubare il tempo solo per un giorno...
E ci baciammo, come se nulla potesse rompersi...
Forse è meglio che mentiamo, e nulla ci può aiutare...

Ad un certo punto non reggo più, scoppiando in lacrime. Il ragazzo se ne rende conto, facendo un piccolo sorriso.

"Vai, non preoccuparti"

Lo stringo forte a me, bagnandogli la felpa blu. Con parole di conforto e con tante coccole riesce perfino a farmi calmarmi.

"Che succede piccola Alice?"

I miei occhi azzurri sono probabilmente rossi, ma poco me ne frega.

"Succede che ho questo magone addosso, lo sapevo già che sarebbe andato tutto male. Poi ci si è messa la litigata con Joseph e tutto è peggiorato. Poi lo sento il ginocchio che trema ogni volta che ballo e ho paura che si rompa o che ne so"

Ad un certo punto Ayle mi zittisce, notando che stavo per andare in iperventilazione.

"Ehi calma. Così mi impazzisci, respira piano"

Cerco di seguire il suo respiro, ma ci vuole almeno qualche minuto prima che riesca a ritornare in me.

"Una cosa alla volta. Partiamo prima da Holden"

"Tasto dolente per te"

Ci scherzo su, ma notando il suo sguardo serio capisco che non posso cambiare discorso.

"Ero preoccupata perché è disordinato e perché a quella verifica è andato male. Lui è bravissimo, si merita tutto. Ma non può giocarsi il banco per ste cagate. Sì è incazzato, ha detto che mi accollo, che non sono sua madre e che dovevamo prenderci del tempo. Gli ho detto che tra noi non c'era nulla e che due baci non significavano niente e da lì ci ignoriamo"

"Bravissima, ora passiamo all'ansia"

"È da giorni che mi attanaglia lo stomaco, so che sembra strano, ma quando ho quest'ansia so che dovrà succedere qualcosa. Prima la litigata con Jo, poi il ginocchio. Mi so fatta male qualche tempo fa, ma io lo sento ancora debole. Tremo, non sono precisa, più lo alleno e più fa male."

𝒪𝓅𝓅𝑜𝓈𝒾𝓉𝑒 - Holdenحيث تعيش القصص. اكتشف الآن