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"Alì vedi che hai la scarpa slacciata, non sia mai che cadi"

Mi fa notare Joseph, con quel tono puramente derisorio che ho imparato a cogliere da poco.

"Fatti i cazzi tuoi"

Lo supero dirigendomi verso Tiziano. Questo ragazzo si che è un amore.

"Tizi che fai di bello?"

Il divano ci accoglie abbondantemente entrambi, ma noi comunque ci stringiamo l'uno all'altro.

"Cazzeggiavo Alicetta, a quanto pare anche tu"

Annuisco in risposta, ma subito trovo l'argomento di cui lamentarmi. Adoro lamentarmi, lo faccio sempre e lo farò per sempre.

"Non sopporto quell'idiota di Joseph. Sta sempre lì a sfottermi"

Tiziano ride, mentre mi accarezza delicatamente i capelli biondi e lunghi come quelli delle principesse. Mamma mi ha sempre vietato di tagliarli, proprio perché mi rendevano più femminile e più raffinata.

"A me fate schiattare, dico la verità. Però so che a volte ci rimani veramente male. Devi solo capire che siete cresciuti in modo diverso, poi lui è molto più grande di te ha più esperienze e vive la vita in modo diverso"

"Stai dicendo che io invece non sono matura?"

Mi imbroncio e vedo sul volto del riccio difficoltà nel rispondere.

"Diciamo che avvolte sembri più una bambina che una diciottenne"

Risponde alla mia domanda proprio colui di cui stiamo parlando.

"No mo serio voglio sapere perché io sarei una bambina e tu invece un vecchio saggio. Dai dimmelo"

Ci manca poco che sbatto i piedi a terra a causa del nervosismo. Non sopporto le persone che non capiscono quanto io sia unica e speciale. Lui sa solo criticarmi invece.

"Mh da dove posso partire...Sarà il fatto che fai i capricci come i bambini oppure il fatto che sei estremamente goffa e anche un po' stupida avvolte"

Sta trattenendo una risata mentre me lo dice e noto Tiziano che invece non riesce proprio a trattenersi.

"Ma come ti permetti! Io sono maturassimissima"

Sottolineo la mia convinzione aggiungendo tanti issima alla parola matura, che risulta essere il colpo di grazia per farsi scoppiare a ridere Joseph.

"Non sai nemmeno allacciarti le scarpe, bimba"

Si inginocchia davanti a me, facendomi un preciso doppio noto ai lacci delle airforce. Arrossisco, perché nessuno in casetta aveva realmente notato che non sapessi fare un doppio nodo e, quando chiedevo loro di allacciarmi le scarpe, lo prendevano come un atto di pigrezza.

"Non ci voleva tanto eh"

Facendomi un occhiolino se ne va, ritornando alle sue faccende.

"Però è stato gentile"

Sussurra Kumo rimasto a fare da spettatore a questo teatrino.

"Stai zitto"


"Più sensuale, Alice. Di più, devo sentirmi male a guardarti"

Mi urla Umberto, il mio supervisore sulla coreografia di Heels insieme ad Isobel.

Quest'ultima aveva il compito di spiegarmi il passo, l'aspetto della sensualità è stato affidato al latinista che mi sta spronando ormai da un'ora a dare il meglio.

"Rifacciamola"

Sussurro mentre mi piego qualche secondo sulle ginocchia per riprendere fiato.

"Dovresti ripo-"

Prova a parlare il professionista.

"Ho detto rifacciamola, ce la faccio"

Subito mi impongo facendo ripartire la musica. Sarò stupida o qualsiasi cosa gli altri pensino di me, ma sulla danza sono una perfezionista. Non a caso dall'entrata ad oggi non sono mai scesa sotto la terza posizione, conquistando uno ad uno i giudici venuti a valutarci.

A costo di rimanere ore e ore in sala, o continuare fino a notte inoltrata le coreografie devono apparire perfette.
Non so accettare ne un no ne una critica.

"Okay, ora basta. Sei spettacolare"

Si complimenta con me l'uomo, facendomi sorridere dolcemente. Non è però abbastanza. Sicuramente dopo cenato tornerò qui.

"Ci vediamo domani"

Ormai sono già le dieci, probabilmente avranno già tutti cenato. Odio cenare da sola, perché è sempre stato così. Mamma e papà a livello materiale non mi hanno fatto mancare nulla, ma non ci sono mai stati fisicamente per me. Pochi ti voglio bene, tanti regali costosi. Ho sempre mangiato da sola o, al massimo, con la cuoca che ogni tanto si finge una mamma per provare a consolarmi.

Arrivata in casetta la mia teoria diventa realtà, stavano già tutti sul divano a chiacchierare.

Sospiro sperando almeno che mi abbiano lasciato qualcosa da mangiare.

"Raga che ci sta da mangiare?"

"Chiedi a Holden, ti ha tenuto qualcosa da parte"

Joseph mi ha tenuto qualcosa da parte? Siamo proprio alla frutta allora.

Vado verso la sua stanza, per chiedere delle spiegazioni e lo trovo sul letto con le cuffie e il computer.

Adorerei disturbarlo, ma per la prima volta lo vedo immerso in un qualcosa e non soltanto con lo sguardo perso nel vuoto.

Muove velocemente le dita sulla tastiera e da qui noto che probabilmente sta lavorando alla base di qualche canzone. Passano cinque minuti affinché lui si accorga della mia presenza.

"Oh a te stavo aspetta, bambí. Ti ho lasciato qualcosa da mangiare visto che non arrivavi."

Si alza venendomi incontro. Lo seguo cercando di capire il motivo di questa sua gentilezza inaspettata.

"Che stavi facendo?"

Accenno un discorso notando che sia di buon umore.

"La base per l'inedito. Non me convince. Sto da giorni sullo stesso punto"

Mentre parla divide in due piatti le piccole mozzarelline rimaste.

Appoggia entrambi i piatti sul tavolo facendomi segno di prendere le posate e i bicchieri.

Durante la cena riusciamo a parlare civilmente, scambiandoci pareri artistici e chiacchiere a vanvera.

"Sta di fatto, che mi rode che non mi viene bene"

Ammetto mentre senza nemmeno pensarci gli faccio segno di seguirmi fuori a fumarmi. Sarò così persa nel discorso da non essermi resa conta di voler trascorrere ancora del tempo con il romano.

"Ma tu sei na bimba come vuoi fa la donna sexy"

Non c'è cattiveria nelle sue parole, o almeno non come sempre.

"Ma che mi importa se non sono donna o sexy, devo esserlo per quel pezzo e lo sarò"

"Mo me stai facendo veni la curiosità"

Ammette leccando la cartina. Nel momento in cui lo fa, fa incatenare i nostri occhi e posso dirlo? È estremamente attraente.

"Ma non ti fanno schifo quei drum?"

"Scusate principessina se non voglio convertirmi alle heets"

"Ma sono oggettivamente più buone e puzzano di meno"

"Quindi puzzo?"

So che sta scherzando ma mi sento in dovere di giustificarmi.

"Si, cioè no. Puzzi di fumo, poi se non ti lavi sono problemi tuoi"

𝒪𝓅𝓅𝑜𝓈𝒾𝓉𝑒 - HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora