Gli passai le mani fra le ciocche bagnate e sospirai mentre lui mi bacia e leccava il collo. La sensazione era bella, mi piacevano i brividi che increspavano la mia pelle, ma non riuscivo ancora a spegnere la mia mente che invece continuava a vagare in modo pericoloso.

Devo prendere in mano la situazione!

Mi staccai da lui, feci qualche passo indietro e iniziai a spogliarmi. Tolsi prima la maglia leggera a maniche lunghe, poi sbottonai i jeans stretti che indossavo e infine mi tolsi le scarpe calciandole via.

Lui nel frattempo, senza dire nemmeno una parola, si sedette ai piedi del letto con le gambe divaricate e l'asciugamano teso su quella che sapevo essere un erezione.

Ero di fronte a lui con il semplice intimo a coprirmi. Non ero timida, quella di certo non era la mia prima volta. Sapevo di aver un bel corpo, qualcosa per cui gli uomini si eccitavano.

Mi avvicinai a lui con passo lento e mi inginocchiai fra le sue gambe. Byron capì immediatamente le mie intenzioni e si liberò velocemente dell'asciugamano, lasciando il suo corpo completamente nudo in tutta la sua gloria.

Spensi completamente la mente e iniziai a toccarlo, a toccare la sua spessa asta prima con le mani e poi con la bocca. Era qualcosa di automatico, qualcosa che avevo già fatto, qualcosa che era in grado, quel qualche secondo, di spegnere il mio dolore, i miei pensieri e lasciarmi respirare appena un po'.

Lo feci venire così, con un pompino che non sapeva di nulla, né di gentilezza, né di amore. Era un gesto meccanico, che piaceva a lui e che piaceva a me.

Quando Byron fu soddisfatto, mi tirò per un braccio e mi gettò sul letto, con la testa sui cuscini e le gambe aperte.

Anche lui mi diede piacere come avevo fatto io. Si assicurò che fossi soddisfatta e mi trattò con garbo. Non ci furono parole se non sospiri e gemiti sommessi.

Non ci furono carezze, né baci superflui solo quelli necessari al soddisfacimento del corpo.

Fu solo quando prese un preservativo dal comodino vicino al letto che mi resi conto di una cosa.

Stavo per fare sesso per la prima volta con Byron, con l'Alfa dei Blacks, con la persona che avevo ammirato per mesi e non c'era nemmeno l'ombra di un emozione in me.

Era come se il mio corpo rispondesse al suo, ma tutto il resto, la mia anima e il mio cuore fossero da un'altra parte. Sentivo il piacere, quello sì, ma non sentivo altro.

Non sentii nulla nemmeno quando ci unimmo, quando lui entrò in me rendendoci un unico corpo.

Alzai lo sguardo per incontrare i suoi occhi acquamarina e in quel momento esatto capii l'enormità della cazzata che avevo appena fatto.

I suoi occhi, gli occhi di Byron erano identici nella loro profondità a quelli di Blake. Avevo sempre avuto la sensazione guardando l'Alfa dei Blacks che in lui ci fosse qualcosa di già visto, che avesse qualcosa che lo faceva somigliare a qualcuno che conoscevo.

Il modo in cui mi guardava, il modo in cui gemeva, il modo in cui trattava il mio corpo era uguale, anzi no, identico a quello di Blake.

I suoi occhi che sembravano pozze di acqua alla luce del sole erano limpidi, sinceri, amorevoli. Per lui quello non era solo sesso, solo un modo per togliersi lo sfizio o per spegnere il cervello, quello era il suo modo di fare l'amore. Ed era identico a quello di Blake.

Avevo passato notti intere fra le braccia del Greens, ci eravamo toccati e uniti un'infinità di volte, lo conoscevo, conoscevo il suo amore e il suo modo di dimostrarlo. Ed era uguale a quello che stavo vedendo in quel momento dipinto sul volto di Byron.

Venni insieme a lui, con gli occhi bagnati di lacrime che sapevo stavano per venir fuori senza che potessi fermarle.

Piansi per Blake, per la sua vita strappata troppo presto.

Piansi perché finalmente accettai il fatto che Blake non mi aveva più guardata con amore da settimane prima della sua morte.

Piansi per il nostro amore finito.

Piansi per la perdita che avevo subito.

Piansi per Byron, perché avevo usato il sentimento che lui provava per me per spegnere il mio dolore, non curandomi della sofferenze che avrei causato.

Ma soprattutto piansi perché mi ero appena resa conto che non avrei mai più potuto toccare Byron, non in quel modo, perché la sua somiglianza a Blake avrebbe riaperto le mie ferite ogni volta.

Piansi perché ormai sapevo che tra me e Byron non ci sarebbe mai potuto essere niente.

Fissai nuovamente i suoi occhi preoccupati, pieni di paure inespresse, ma ancora amorevoli e dolci. Gli posai una mano sulla guancia, mi sporsi e gli stampai un bacio casto sulle labbra.

"Mi dispiace..." Mormorai.

Mi districai dalla sua presa, afferrai i miei vestiti e ancora nuda, incurante di chi avrebbe potuto vedermi, uscii dalla camera.

Chiusi la porta e l'ultima cosa che vidi fu il cuore di Byron spezzarsi in mille pezzi.

********************

Ciao ragazz*, sono ritornata, come promesso, per una scena extra che, come suggerito da uno di voi, riguarda Kora e Byron.

Non ho potuto raccontare nulla che venisse dopo la sconfitta di Garreth perché avrei anticipato degli elementi della terza storia.

Spero che questo aggiornamento vi sia piaciuto e abbiate avuto modo di comprendere un po' meglio la profondità dell'animo di Kora.

Se avete suggerimenti per le prossime scena extra, scrivetemi pure.

Come sempre, un abbraccio

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Siamo GHIACCIO e FIAMMEWhere stories live. Discover now