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Corsi verso il corridoio dietro la stanza e mi affrettai a salire le scale che portavano a una delle torri del castello.

La corsa e il fiatone di quel momento, mi aiutarono a eliminare dalla mente tutte le parole di Kora e i pensieri che queste avevano portato con sé.

Mi concentrai solamente su quello che mi aspettava di lì a qualche minuto; perché quello che stavo per affrontare non era un semplice scontro come tutti gli altri, ma era uno scontro di pura magia.

Avevo combattuto contro le creature più volte, ma in quei casi avevo usato pugnali e varie armi per farlo, con Garreth invece sarebbe stato uno scontro di sola magia.

Magia Lancaster.

Garreth con quel rito non era diventato un vero Lancaster, ma in sé racchiudeva la magia dei quattro elementi, un potere tanto immenso che aveva portato persino alla morte di Enrico VII.

La sua magia era instabile in quel momento, troppa perché persino uno stregone esperto come lui potesse governarla.

Il punto della questione era quello: Garreth credeva che fosse semplice gestire il potere di un Lancaster, ma si sbagliava. C'era una netta differenza fra la magia di uno stregone e quella di un Lancaster.

Gli stregoni, Garreth in primis, usavano la magia ambientale, quella già presente nel mondo intorno a noi, e la modificavano a loro piacimento.

Noi Lancaster invece ricorrevamo al potere naturale presente nella nostra anima. Ognuno di noi aveva nelle profondità della sua anima una fonte di potere, che nel caso di un Originale, come me, era inesauribile.

Kora aveva un grande potere dentro di sé, ma se ne usava troppo, andava in <sovraccarico> e rischiava di svenire o peggio. Nel mio caso, la mia magia era infinita e questo purtroppo non aveva solo degli aspetti positivi. Avere così tanto potere dentro di me, richiedeva un controllo certosino di ogni emozione che avrebbe potuto alterarlo. Peccato che non sempre fosse possibile farlo, a volte semplicemente quella forza era superiore a qualsiasi controllo potessi imporre.

Da lì derivava la <Maledizione dei Lancaster Originali>.

In quel momento però contava solo il fatto che, nonostante Garreth fosse oggettivamente più potente di me, non avrebbe mai potuto controllare l'immenso potere che aveva ottenuto.

Arrivai a pochi metri dall'ingresso della torre e mi preparai alla battaglia decisiva.

Evocai il potere racchiuso nella mia anima e lo espansi, lo espansi fino a creare uno scudo che mi proteggesse interamente, come una sorta di bolla impenetrabile.

Lo scudo era azzurro con sfumature argentee come il colore del mare al chiaro di luna.

Misi da parte tutte le paure e superai la soglia.

La torre era minuscola, una stanza circolare interamente in pietra grigia decadente che non so come facesse a essere ancora in piedi. Mattoni sporgenti e muschio verde decoravano la stanza che sarebbe potuta essere facilmente scambiata per una cella di una prigione medievale.

"Finalmente sei qui, Lancaster Originale." La voce di Garreth era poco stabile, leggermente balbettante. La sua pelle era pallida e ricoperta da un velo di sudore.

Immaginavo facesse fatica a sopportare tutto quel peso dovuto al potere.

"Sei ancora in tempo per arrenderti, Garreth, non puoi vivere con tutto quel potere."

"Ti sbagli!" Urlò prima di lanciarmi contro una saetta dorata come l'oro.

Il mio scudo resse più che bene a quell'attacco, annullando la sua magia.

Siamo GHIACCIO e FIAMMEWhere stories live. Discover now