"Smettila Gar! Il potere Lancaster non è come quello di voi stregoni, non sei abituato a usarlo..."

Mi interruppe lanciandomi contro una quantità di forza che avrebbe messo in ginocchio chiunque, ma ancora una volta, seppur con più difficoltà, il mio scudo resistette.

Non si parlava di forza, ma di come la mia magia reagiva alla sua. Avrebbe potuto scagliarmi contro qualsiasi cosa, ma l'instabilità del suo potere faceva a pugni con la fermezza del mio.

"Non puoi riportare in vita la tua famiglia, ormai è finita. Arrenditi."

"Tu non capisci! Loro erano tutto per me, erano ciò che mi faceva alzare la mattina, la mia forza nei momenti peggiori, il mio porto sicuro nella tempesta. Non posso abbandonarle!"

Quelle parole erano vere e sincere. L'amore di Garreth per la sua famiglia era palpabile. A volte però bisognava arrendersi di fronte al ciclo della vita. Se ognuno avesse riportato in vita i suoi cari scomparsi, l'umanità si sarebbe estinta anni prima.

L'ennesima tempesta di fulmini dorati mi venne lanciata contro da un Garreth sempre più stanco; a mala pena si reggeva in piedi e il suo corpo emanava scintille in modo piuttosto preoccupante.

"La tua famiglia non avrebbe voluto tutto questo, non avrebbe voluto che torturassi bambini innocenti, che uccidessi brave persone e portassi l'umanità all'estinzione. Tu, Garreth, mi hai aiutato quando avevo bisogno di un lavoro, ora sarò io ad aiutare te ponendo fine a questa pazzia!"

Percepii il mio potere nel profondo e lo richiamai in superficie.

Sferrai un attacco frontale, abbastanza prevedibile, a cui lui rispose alzando uno scudo. La sua protezione dorata però era standard, non pensata per proteggere interamente l'incantatore, così deviai buona parte del mio potere verso le mie gambe e i miei piedi.

A contatto con il pavimento la mia magia si propagò, come una scossa di terremoto, fino ad arrivare a lui. Silenziosa come la notte, superò il suo scudo dal basso fino a toccare i suoi arti.

Di lì in poi, il ghiaccio si espanse per buona parte del suo corpo.

Vidi la sorpresa dipinta sul suo volto. Non si aspettava una mossa così subdola da parte mia, ma l'obiettivo di quello scontro era vincere con il minimo danno, non essere leali.

Lanciai l'ennesimo attacco al suo scudo e questo si frantumò sotto la potenza azzurra della mia magia.

Garreth cadde in ginocchio e vidi la pelle della sua fronte incresparsi. Stava cercando di concentrarsi per utilizzare il controllo del fuoco, a lui intrinseco, per poter scogliere il mio ghiaccio.

Non avrebbe mai potuto farlo.

Nemmeno il suo immenso potere avrebbe potuto piegare il ghiaccio di una Lancaster Originale dell'Acqua.

Nessuno poteva.

Nessuno a parte chi possedeva il controllo del fuoco infernale... nemmeno io potevo ghiacciare l'Inferno.

Mi avvicinai a Garreth e feci comparire intorno ai suoi polsi delle manette, anch'esse di ghiaccio.

"Tu... Caleb... voi non potete..."

Non seppi mai cosa volle dire perché anche il suo corpo fu trasformato in una statua ghiacciata.

Era ancora vivo, ma non sarebbe mai riuscito a liberarsi da quel ghiaccio. Non senza che io lo riassorbissi.

Tirai un sospiro di sollievo e richiamai la mia magia, che seppur con fatica, tornò dentro di me.

Finalmente quella questione era chiusa.

Siamo GHIACCIO e FIAMMEOù les histoires vivent. Découvrez maintenant