Capitolo 8

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(Monika's pov)
16/10/2023

È lunedì mattina, oggi non devo andare in studio. Ieri ho finito il mio lavoro, quindi non c'è bisogno che ci vada. sono settimane intere che rimango chiusa lì dentro, oggi andrò a fare una passeggiata in Duomo e poi chissà... Magari chiamerò un amico... poi valuterò.

Scesi in cucina a fare colazione, ero sola come sempre. Mia madre era fuori per i fatti suoi, probabilmente con il suo compagno, non la sopporto.

(Davide's pov)

Ero già in studio con gli altri due a lavorare. Mancava poco per finire il mio lavoro, così che potessi finalmente uscire un po' e farmi gli affari miei.

Jacopo: "Allora Davide, hai provato a fare come ti ho consigliato ieri sera?"

Davide: "Sì... le ho scritto se voleva uscire, ma ha detto di no."

Jacopo: "In che senso, scusa? Fammi leggere la chat."

Gli misi tra le mani il mio cellulare.

Jacopo: "Davide, ma sei stupido o sei coglione?"

Davide: "In che senso? Che ho fatto di sbagliato?"

Mi avvicinò il telefono a due centimetri dalla faccia e con tono di rimprovero mi disse:

Jacopo: "Ti sembra normale scriverle a mezzanotte inoltrata e chiederle di uscire? Probabilmente avrà frainteso le tue intenzioni e avrà pensato che volessi fartela."

Sentii bruciarmi le guance dall'imbarazzo.

Davide: "Ma non è così... e poi io vorrei solo farci amicizia, nulla di più!"

Diego: "Perché non provi a chiederglielo, anzi, oggi appena hai finito qui? Almeno uscite ad un orario umano, con dei bar e negozi aperti."

Jacopo: "Sì, sarebbe decisamente meglio."

Davide: "Vedrò che cosa fare."

Appena finito, me ne andai senza dire una parola.

Mh... è meglio non chiederle niente. Andai da solo a farmi un giro in Duomo, a guardare qualche vetrina e a schiarirmi un po' le idee.

Andai al bar, mi presi un caffè, guardai qualche negozio e mi comprai un paio di Nike Air Max '97.

Mentre stavo camminando al centro del Duomo, vidi Monika in lontananza. Stava solitaria, in piedi, immersa in una malinconia palpabile. Vestita con una mini gonna nera, calze a rete e scarpe platform, il suo top nero danzava in armonia con la sera ormai calata. I suoi capelli neri, lunghi come la notte stessa, cascavano liberi, morbidi e scintillanti, come fili d'ebano lucenti. Tra le sue dita, traeva lento respiro da una sigaretta, il suo fumo danzante si univa alla sua aura di mistero.

Dovrei avvicinarmi? O forse vuole essere lasciata indisturbata? È strano vederla così spenta; in studio non appare mai in questo modo.

Mi decisi ad avvicinarmi.

Davide: "Hey, ciao Monika."

Mi sorrise.

Monika: "Ciao Davide, che fai qui?"

Davide: "Ho finito di lavorare in studio un paio d'ore fa e sono venuto qui a farmi un giro. E tu che fai qui?"

Rap d'Amore: Traumi e Passione della Musica Where stories live. Discover now