~3: La moto

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GIULIA'S POV
Suona la sveglia. Sei precise di mattina.

Mi rigiro nel mio letto, pensando a che giorno sia oggi.



CAZZO È LUNEDÌ!

Mi alzo velocemente e mi dirigo in cucina per mangiarmi una merendina e bermi un pò d'acqua.

Sento dei passi: è mia madre con la camicia da notte e con gli occhiali da vista neri.

«Buongiorno tesoro. Oggi è lunedì.»

No guarda mamma, non lo sapevo, grazie di avermelo ricordato. E poi buongiorno un cazzo, ho la verifica scritta di antologia oggi...!

«Buongiorno mamma. Ho già fatto colazione. Adesso vado a farmi na doccia veloce.» Le dico mentre mi stropiccio gli occhi.

Lei mi fa un "okay" sussurato e va in cucina.

Vado al bagno e preparo tutto l'occorente: bagnoschiuma alle mandorle, shampoo, balsamo e spugnetta.

Entro nella doccia e faccio partire l'acqua. ODDIO È FREDDA!

Provo a regolarla.

Okay, adesso è tiepida.

Nel mentre che mi bagno i capelli e mi metto lo shampoo, ripenso a quello che è successo ieri. Non ho fatto in tempo a vedere il profilo Instagram di Seba, quindi lo vedrò dopo scuola. Mi sta venendo l'ansietta perchè non è ancora sicuro se Seba sia fidanzato oppure no; beh un ragazzo così bono dovrà avere per forza una ragazza, oppure una serie di ragazze. Forse è un puttaniere in realtà, quindi mi sto illudendo che possa nascere qualcosa, cazzo!

"Beh, anche se fosse un puttaniere? Chi ti dice che non puoi farlo tuo e solo tuo? Sei la più bella di Milano, Giulia."

Coscienza di nuovo tu?!

"Sì. A ricreazione vai in bagno e scrivigli su Instagram."

No, ho ansia.

"Ansia di cosa?"

Che non gli possa piacere, che gli piaccia solo come un'amica. Dopotutto sono una cessa.

"Ma che stai dicendo? Basta fare la umile, Giulia, lo sanno pure i muri che sei una gran bona. Fai quello che ti dico io. Stop."

Se proprio insisti...lo farò. Non voglio più sentirti.

"Le tue parole non mi toccano."

Va bene, stai zitta adesso.

Silenzio nella mia mente, finalmente.

Mi metto il balsamo, mi lavo il corpo ed esco dalla doccia con l'accappatoio. Mi pettino e mi asciugo i capelli con il phon. Mi lavo i denti e corro in camera mia a vestirmi. Mi metto un toppino giallo fluo, dei cargo bianchi e sempre le mie Nike AF1 bianche. Mi trucco mettendomi le ciglia finte, l'illuminante e del lucida labbra rosa.

Prendo lo zaino ed esco dalla camera.

«Ciao tesoro, vieni subito dopo pranzo.» Mi dice mia madre mentre si pettina i suoi bellissimi capelli.

«Sì mamma tranquilla, non pranzo con i miei amici questa settimana.»

«Okay. Ciao!»

Me ne scappo. Dovrei essere in tempo per prendere l'autobus per andare a scuola, posto che io chiamo Inferno.

Sono alla fermata. Aspetto.

Passano 5 minuti.

Ne passano altri 5.

Seba, il mio malessereWhere stories live. Discover now