CAPITOLO 13

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Maggie

Avevo avvertito che non sarei andata in ufficio con una scusa perché non volevo uscire ma per una giusta causa.

Non mi aspettavo che lui fosse stato lì, ed era meglio che andavo con la mia migliore amica a cercare quell' ubriacone di Elliot.

Mi scappa una risata mentre mi lavo i denti visto che mi ero appena alzata dal letto.

Mi vesto, apro le finestre per fare girare un po' l'aria e metto apposto il mio letto di una pizza e mezza.

Era un giorno lavorativo e quindi nessuno della mia famiglia non c'era perciò ero a casa da sola.

I miei fratelli erano a scuola e i miei genitori a lavoro.

Decido di prepararmi una semplice tazza di thè visto che eravamo in pieno inverno e avevo bisogno di scaldarmi.

Mentre bevo ripenso a quello che era successo ieri sera... che intendeva con "se tu scappi a me viene più voglia di farti mia" che cazzo significa? ci penso più volte ma non riesco a spiegarmi perché l'abbia detto.

Se ha qualche fantasia su di me se lo può scordare di farlo con me non sono una bambola di cui puoi sfogare le tue perversioni, ma anche no.

Una volta lavata e vestita esco per andare a fare una passeggiata per schiarirmi le idee.

Arrivo al parco e mi siedo sulla panchina più vicina e sospiro.

Vedo molte famiglie con bambini piccoli che li fanno divertire andando sullo scivolo e sull'altalena.

Mi esce un sorriso spontaneo, se una cosa mi faceva piacere a vederla ma soprattutto se era bella mi usciva come in automatico.

Vedo un bambino da gli occhi azzurri e coi capelli biondi salutarmi e il ricambio ovviamente sorridendo.

Certe volte penso che vorrei ritornare bambina e godermi la mia infanzia come meglio potevo.

Invece ora sono adulta, ho un lavoro e sto cercando di essere indipendente...sembra facile detto così ma lo dico pure a me stessa che non lo è per niente.

Ovviamente dipende tutto dal liceo che hai scelto visto che quello è l'ultimo percorso che frequenti per poi andare effettivamente a lavorare.

Chiudo gli occhi sentendo una leggera brezza spostarmi i capelli e me lo godo abbastanza bene.

Dopo qualche secondo sento un peso schiacciare l'altro lato della panchina ma non ne tengo conto.

Sento il suo sguardo addosso finchè una voce maschile abbastanza familiare parla.

«guarda chi si rivede»

Alzo lo sguardo.

«oh il famoso figlio dello sceriffo» mi giro verso di lui

«sono io esattamente!» lo dice con tono fiero

Sospiro e mi metto con la schiena attaccata alla panchina.

«e dimmi hai combinato qualche marachella?» lo dico in tono provocatorio

Lui se ne sta zitto ma cerca di cambiare discorso

«lo sai che mio padre tra qualche mese va in pensione?» di già? pensavo che il signor Turner continuasse per qualche anno ancora

«saró sincera questa non me l'aspettavo e come mai questa scelta?»

«beh vuole lasciare il suo posto a me lo dice con un sorriso a 32 denti

«congratulazioni Alex, sai ci vedo proprio a te fare rispettare la legge quando tu sei il primo che non la rispettarido» rido

RAPITA DAL MIO STALKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora